sabato 11 agosto 2007

Fumetti d'agosto: Gaudenzio Ferrari

Solimano
Lorenzo Lotto a Trescore nel 1524 rappresenta in un unico affresco una ventina di episodi che si susseguono nel tempo, tutti unificati (come se fossero contemporanei) dallo svolgersi attorno ad una piazza affollata per il mercato, mentre Santa Barbara è una sola seppure rappresentata venti volte. Un geniale inganno a cui certi paginoni di fumetti ci hanno abituati, e nel paginone la freccia del tempo è suggerita dalla modalità di lettura: da sinistra a destra, dall'alto in basso. L'operazione del Lotto è più sottile, perché esiste quasi una circolarità nel percorso della sua Santa Barbara, fra palazzi, campagne, piazza e boschi e chi guarda cerca di individuare le tappe precedenti e successive, quindi deve metterci del suo.

Nel 1535, Gaudenzio Ferrari a Saronno, nella cupola di Santa Maria dei Miracoli, si trovò a risolvere un problema diverso: come rappresentare decine di angeli - anche qui su una sola parete - che festeggiano l'Assunzione della Madonna in cielo. Gli angeli dovevano cantare e suonare e Gaudenzio decise di personalizzarli uno per uno, angelo o strumento o libro di musica o spartito. Però salvando l'insieme dell'orchestra e del coro angelico. Visto dal basso, l'affresco dà una impressione di affollamento, ma c'è una scala che sbuca vicinissima agli affreschi, e da quel punto privilegiato ci si accorge che ogni angelo e ogni strumento fa storia a sé. Gaudenzio di strumenti ne rappresenta più di cinquanta, qualcuno proveniente dalle Americhe, qualcuno addirittura inventato, e la somiglianza è ancora con certi paginoni di fumetti non di storia ma di rappresentazione, come ogni tanto gli artisti fanno.




La chiesa dove affresca Gaudenzio è una chiesa di pellegrinaggi e di miracoli, quindi Gaudenzio cerca il maggior coinvolgimento possibile dei tanti fedeli che affollavano la chiesa per le funzioni. Lo fa volentieri perché ci era portato, a lui piaceva questo dialogo fra artista e fedele o passante. Ci si era già esercitato nel suo capolavoro, il Sacro Monte di Varallo, in cui oltre che il pittore fece anche lo scultore di statue policrome, per rendere più vera l'illusione e più coinvolto il fedele.

In Gaudenzio non c'è traccia di arte elitaria, riservata a pochi, lui voleva rendere partecipi, commuovere, anche divertire, a volte. Al Sacro Monte di Varallo, voleva fare bella figura con i compaesani, essendo originario di Varallo Sesia, praticamente a due passi. C'erano artisti che volevano farsi apprezzare dalla gente comune, altri che preferivano la stima dei dotti, come è sempre successo, e non c'è da stupirsi che anche nei fumetti e nel cinema sia andata così. Ecco due vivaci particolari degli affreschi del Sacro Monte:


A Gaudenzio Ferrari, ed al suo Concerto d'angeli di Saronno ho dedicato un Bel Momento su Arengario. E' stato bello poterli studiare e vedere da vicino, gli angeli di Gaudenzio, ma è stato bello anche accorgermi che ancora oggi ci sono delle persone che si impegnano positivamente per fare in modo che i visitatori siano più consapevoli. A volte, capitano anche sorprese positive.

C'è una differenza fra Lotto a Trescore e Ferrari a Saronno. Lotto affresca il piccolo oratorio privato dei conti Suardi, quindi le sue pitture, oltre ai signori, per secoli le avranno viste solo i servi ed i contadini. Ferrari affresca la cupola di un santuario molto noto e visitato non solo da pellegrini, ma anche da mercanti, guerrieri e nobili. Differenza non da poco, ciò malgrado l'atteggiamento spirituale è analogo.

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