venerdì 7 settembre 2007

Les Enfants du Paradis (1)

Baptiste, durante la pantomima, vagheggia Garance

Les Enfants du Paradis, di Marcel Carné (1945) Scrittore: Jacques Prévert Con Arletty, Jean-Louis Barrault, Pierre Brasseur, Maria Casares, Pierre Renoir, Fabien Loris, Jane Marken, Louis Salou, Marcel Herrand Musica: Maurice Thiriet Fotografia: Marc Fossard, Roger Hubert (190 minuti) Rating IMDb: 7.9 Solimano
"Baptiste!"
Questo è il grido di Nathalie (Maria Casares a 22 anni) che interrompe il silenzio della pantomima al teatro dei Funambules, e l'agitazione che si propaga fra gli spettatori, soprattutto fra les enfants du paradis (quelli del loggione) prende anche noi, che guardiamo oggi il film su VHS o su DVD, da soli a casa nostra.
Con quel grido, l'amore doloroso di Nathalie per Baptiste (doloroso perché non ricambiato) rompe il gioco magnifico della pantomima, non solo, rompe il gioco del film, che contiene la pantomima, per mettersi in diretto contatto con noi: Nathalie è una di noi, perché quanto quel grido fosse necessario e inevitabile, adesso che l'ha proferito lo sappiamo, ma prima che lo proferisse era l'ultima cosa che potevamo aspettarci.
Nathalie nella pantomina ha un ruolo secondario ma essenziale: è la lavandaia che arriva con i panni da stendere, e le serve la corda con cui Baptiste (Jean-Louis Barrault a 34 anni) vorrebbe impiccarsi, i panni sono bagnati, vanno stesi subito, Baptiste può aspettare.
Baptiste è disperato perché ama Garance (Arletty a 45 anni), che gli sta preferendo Frédérick (Pierre Brasseur a 39 anni). Questo sia nella pantomima che nella vita, ma il grido di Nathalie è dalla vita reale che nasce, dal vedere quanto è disperato Baptiste perché ha visto, mentre è in scena, che dietro le quinte Garance e Frédérick si carezzano.
In un palco, ha visto tutto Edouard, conte di Montray (Louis Salou a 42 anni), che non è interessato alla pantomima, ma a Garance, e non è la prima sera che viene ai Funambules, che non sarebbe un posto per lui.

Nathalie è fiera e felice del suo amore per Baptiste

Quella sera mi sembra che manchi Pierre-François (Marcel Herrand a 47 anni) , malfattore e poeta, è un ladro che fra poco sarà anche assassino, ed è molto amico di Garance, ma non credo che gli piacciano le donne: è sempre in compagnia di Avril (Fabien Loris a 38 anni).
Fra gli altri personaggi vanno ricordati almeno Jéricho (Pierre Renoir a 59 anni), cenciaiolo e spione, e Madame Hermine (Jeanne Marken a 49 anni), affittacamere vogliosa ed affettuosa.
Andrà che Garance diverrà la mantenuta del ricchissimo Mornay, che la ama in quanto Garance è il suo status symbol più pregevole, che Baptiste, divenuto famoso, e col teatro sempre pieno, sposerà Nathalie e avranno un figlio, che Frédérick diverrà famoso anche lui, ma come attore drammatico: Frédérick è l'uomo delle parole, Baptiste quello dei silenzi. Infine, Pierre-François pugnalerà a morte Mornay in un bagno turco, e si farà prendere (di fondo vuole la ghigliottina, ma a Parigi).
Ma le cose che contano sono altre: Garance, che in incognito va tutte le sere sola in un palco ai Funambules per vedere Baptiste, che ha sempre amato, Baptiste che lo viene a sapere, e c'è un'altra pantomima interrotta, perché Baptiste non ha occhi che per cercare dov'è il palco di Garance, e finalmente avranno una notte tutta per loro, ospiti di Madame Hermine, ma all'alba Nathalie a suo modo prevale. Garance se ne va sulla sua carrozza, Baptiste la insegue e pensa di raggiungerla, ma è Carnevale, tutti a far festa per le strade e Baptiste è bloccato, quasi travolto da una marea di maschere sghignazzanti, in quella mattinata di sole freddo, mentre la carrozza di Garance si allontana.
(continua)

Baptiste vorrebbe inseguire la carrozza su cui è Garance,
ma viene bloccato dalla strabocchevole folla di carnevale
ed urla il suo dolore. E' la scena che chiude il film