giovedì 7 giugno 2007

Non tutti ce l'hanno

The Knack ... and How to Get It di Richard Lester (1965) Commedia di Ann Jellicoe, Sceneggiatura di Charles Wood Con Rita Tushingam, Ray Brooks, Michael Crawford, Donald Donnelly, William Dexter, Charlotte Rampling, Jane Birkin, Jacqueline Bisset Musica: John Barry Fotografia: David Watkin (84 minuti) Rating IMDb: 6.8
Solimano
Tutti dicono di non essere invidiosi e di avere senso dell’umorismo, mentendo in genere anche con sé stessi. L’invidia è naturale, quindi comune, se si è fortunati si sa tradurla in ammirazione, e il senso dell’umorismo è assai raro, non solo, non è universale. Nel senso che non è che ci sia o non ci sia, può essere messo in difficoltà di fronte al nuovo, se è sorprendente. Successe così ai tanti che andarono a vedere “Non tutti ce l’hanno” un film che era costato poco realizzato da un regista piuttosto giovane (Richard Lester), reduce da due ottime cose sull’onda dei Beatles. Gli interpreti del film erano del tutto sconosciuti. Eppure questo film vinse la Palma d’Oro a Cannes ed ebbe quell’anno un grande successo di pubblico giovane, c’ero anch’io. L’umorismo del film era spiazzante: proprio non ci eravamo abituati a una cosa del genere, che dire umorismo inglese non basta. Era qualcosa di sorprendente, di libero, sapeva di anarchia però sorridente, quel film, per noi che eravamo abituati a lagne o a farse. La risata partiva in ritardo, era più un sorriso che una risata. Un sorriso felice perché scoprivi che nella tua testa c’erano delle possibilità di gioia fantasiosa che non sapevi. Rita Tushingam, che divenne celebre per qualche anno come la bruttina più amata, Rita si aggira un po’ sperduta per Londra e chiede ad uno: “Mi sa dire dov’è la Protezione della Giovane?”, e quello serio, con aria quasi indignata: “Dieci anni al protettore!” Si restava lì, nel cinema, come uno che vede per la prima volta un prestigiatore nuovo, che sai che c’è il trucco, ma non riesci ad intuire come faccia. Poi questo film era una commedia sexy, non per esibizionismi o altro, ma riguardo il rapporto e le cause scatenanti, che poi era una sola, il mitico Knack, appunto ciò che non tutti hanno, un dono di natura che è fascino ma non solo, appeal fisico e intellettuale, che uno rafforza l’altro, assenza di noiosità, dire le cose più incredibili stando seri. Mi sto dilungando, la cosa in realtà è molto semplice: le donne, senza tanti squasi, lo sanno benissimo se uno il Knack ce l’ha oppure no, e lo sanno da ben prima che uscisse questo film, che ebbe, fra i molti pregi, anche quello di aprire il gioco dei rapporti fra ragazzi e ragazze, allora condizionati molto più di quello che oggi si immagini, dalla appartenenza sociale, dagli status symbol di ogni genere, specie i soldi: si faceva finta di no, ma i soldi erano il motore, l’innesco dei rapporti, se c’erano o non c’erano. La storia è molto semplice, in fondo è un pretesto: un giovane che deve imparare a fare i conti bene col sesso, si trova ad avere per casa un amico che il Knack ce l’ha veramente ed una ragazza di campagna molto ingenua ma ancor più svelta a capire. Il film mostra le interazioni di ogni giorno fra questi tre personaggi, ma soprattutto mostra quasi come flash imprevisti, i ragazzi e le ragazze che incontrano nelle loro non programmate scorribande, a piedi, in motocicletta, perfino in motoscafo sul Tamigi. Soprattutto le ragazze: questo film fu il primo per Charlotte Rampling, Jane Birkin e Jacqueline Bisset, tutte e tre radiose in particine di poche minuti, ma fu da questo trampolino che partirono. Credevo di avere problemi a reperire delle immagini, invece qualcosa ho trovato. Doverosamente, oggi metto l’incantevole bruttina Rita Tushingam, anche se Charlotte Rampling scalpita in panchina, prima o poi scenderà in campo.

1 commento:

Giuliano ha detto...

Richard Lester, il regista dei Beatles... Ecco un altro che meriterebbe un approfondimento.
Non so se la Tushingham si possa definire "bruttina": ha un suo fascino, ricorda un po' la Harriet Andersson di Bergman, e un po' anche Milena Vukotic.