domenica 10 giugno 2007

I luoghi del cinema: L'avventura

Solimano
La Sicilia è stata ed è presente in molti film, forse più di tutte le altre regioni italiane. Fu singolare la decisione di Michelangelo Antonioni di ambientare a Noto parte del film L'avventura, singolare e non scontata, nel 1960. Credo che Antonioni, oltre ad altre considerazioni, mettesse in conto che il protagonista del film è un architetto che professionalmente sta ripiegando verso il cinismo e che fosse un utile contrappasso la scelta di una città in cui l'arte architettonica aveva lasciato grandi segni non solo nei singoli monumenti ma nella stessa organizzazione urbana e in una decorazione diffusa.
Antonioni ama e conosce l'arte, lo si nota in molti suoi film, nel caso de L'avventura si tratta di arte barocca, allora considerata in modo riduttivo persino da molti intendenti. Ma anche oggi, pensateci: provate a chiedere in giro i nomi degli artisti preferiti, scommetto che non troverete nessuno che dice immediatamente uno di questi due nomi: Bernini e Rubens. Quando glielo farete notare diranno: "Ah, sì!", ma da soli non l'avrebbero detto. E' gente che discetta di Duchamp e di Warhol, provassero, un giorno o l'altro, a cominciare a studiare ed a capire qualcosa del barocco: non debbono necessariamente viaggiare, l'arte barocca è quasi dappertutto, solo che non ci si bada. A proposito della persistenza dei pregiudizi.
P.S. Come immagine non inserisco la cattedrale di Noto, che si trova dovunque, ma un particolare della decorazione di uno dei balconi di Palazzo Nicolaci a Noto.

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