venerdì 16 ottobre 2009

I triangoli nel cinema: Teresa Venerdì (2)

Anna Magnani (Loletta Prima) nel film "Teresa Venerdì" (1941)

Teresa Venerdì di Vittorio De Sica (1941) Da un racconto di Rezsö Török, Sceneggiatura di Aldo De Benedetti, Vittorio De Sica, Gherardo Gherardi, Margherita Maglione, Franco Riganti, Cesare Zavattini Con Vittorio De Sica (Il dottore Pietro Vignali), Adriana Benetti (Teresa Venerdì), Irasema Dilián (Lilli Passalacqua), Guglielmo Barnabò (Agostino Passalacqua), Olga Vittoria Gentilli (Rosa Passalacqua), Anna Magnani (Loletta Prima), Elvira Betrone (La direttrice dell'orfanotrofio), Giuditta Rissone (L'istitutrice Anna), Virgilio Riento (Antonio), Annibale Betrone ( Umberto Vignali), Nico Pepe (Il dottore Pasquale Grosso), Federico Collino (Vittorio, il regista di varietà ) Musica: Renzo Rossellini Fotografia: Vincenzo Seratrice (92 minuti) Rating IMDb: 7.0

Solimano

Nel primo post è comparsa solo all'inizio la soubrette Loletta Prima (Anna Magnani), che avrà lo spazio che si merita in questo secondo post. Intanto, l'immagine di apertura del post è sua: sta provando la canzone "Qui nel cor... qui nel sen...", che sarà il cavallo di battaglia del suo prossimo spettacolo. Una canzone dal titolo significativo.



In casa Passalacqua, il dottor Pietro Vignali (Vittorio De Sica) è invitato spesso, perché è il fidanzato ufficiale della giovane Lilli Passalacqua (Irasema Dilián). Pietro è costretto ad assentarsi di frequente perché preso dai suoi pressanti impegni di lavoro, specie presso l'orfanotrofio di Santa Chiara, in cui è apprezzato sia dalle istitutrici che dalle orfanelle. Quando Pietro è assente, Lilli cerca di parlargli per telefono (naturalmente bianco) e sia papà Agostino (Guglielmo Barnabò) che mamma Rosa (Olga Vittoria Gentilli) l'assistono con premura e vogliono parlare anche loro col fidanzato. Però risponde quasi sempre il cameriere Antonio (Virgilio Riento), che è stato appena assunto e che cerca di barcamenarsi. Antonio non ha ancora ben compreso le attività amatorie di Pietro e si confonde fra la fidanzata Lilli e l'amante Loletta. La confusione aumenterà, anziché diminuire. Vediamo perché.



In teatro, sotto la guida del regista di varietà Vittorio (Federico Collino), Loletta sta provando la canzone "Qui nel cor... qui nel sen...". Il significato è questo: in "qui nel cor" è adombrato l'amore più spirituale, in "qui nel sen" l'amore meno spirituale. Amor sacro e amor profano, direbbero gli esperti di mitologia. Loletta ha un carattere impulsivo, specie quando sente puzza di bruciato e interrompe la canzone per telefonare a Pietro. Risponde il cameriere Antonio che, oltre a non comprendere tutti i risvolti della situazione, sta ascoltando la radio. Fatto sta che gli scappa un "Il dottore è andato dalla fidanzata" (o qualcosa del genere). Giustamente Loletta si insospettisce e pianta baracca e burattini per andare alla ricerca dell'amante infedele. Il regista Vittorio è disperato, perché sa che quando Loletta ha un amore in corso è del tutto inaffidabile.



Malgrado l'impegno del corpo di ballo e le sollecitazioni del regista, Loletta ha già in mano l'ombrellino e se ne andrà in caccia del fedifrago Pietro. Quando Loletta è in quello stato d'animo non pensa più al cor o al sen, pensa a far valere alla sua maniera le sue ragioni. Lo si vede qui. Potremmo aspettarci uno scontro fra l'ereditiera Lilli e la soubrette Loletta. Ma non sarà solo così perché interviene un'altra variabile.


Quasi ci siamo dimenticati di quella orfanella diciottenne... sì, quella dal cognome strano... che aspirava a diventare l'infermiera dell'orfanotrofio... ecco! Teresa Venerdì (Adriana Benetti)! Ha avuto dei problemi nell'orfanotrofio, a causa della sua disdicevole passione per il teatro che l'ha portata a recitare come Giulietta di fronte alle orfanelle più giovani. Poi, è stata diffamata dall'amica cattiva, che ha inventato una lettera falsa per il dottor Pietro Vignali, lettera da cui si evincerebbe che Teresa è innamorata del dottore. Su Teresa incombe il rischio di essere mandata a fare la serva dal macellaio, altro che infermiera! E Teresa fugge nella notte piovosa ed è la prima delle tre donne ad arrivare alla casa di Pietro. Ma cosa vorrà Teresa da Pietro?


Il cameriere Antonio accoglie Teresa, arrivata completamente fradicia per la pioggia. Scambia Teresa per la sorella di Pietro e le porge la vestaglia di Pietro (proprio la vestaglia che indossava Pietro all'inizio del film). Abbigliata in tal modo, Teresa affronterà la battaglia risolutiva contro le due dame: l'ereditiera Lilli e la soubrette Loletta. Tutte le probabilità sono contro di lei, che si è innamorata del dottore, ma non può minimamente sperare di essere ricambiata.



Lilli e Loletta si incontrano proprio sulla porta del dottore: Lilli sta uscendo, Loletta sta entrando. Lilli, anche se parla in versi, ha capito che se vuol recuperare Pietro deve far intervenire il suo papà, Agostino Passalacqua, materassaio ricchissimo, per allontanare Teresa da Pietro. Loletta, dopo che Teresa le ha fatto una recita in faccia, ha sgamato subito la situazione ed ha capito che Teresa non è la sorella di Pietro. Loletta se ne va orgogliosamente dicendo in fasi successive "Ciao stella!" sia a Teresa che a Pietro.



Vediamo cosa fa Lilli. Mentre il suo papà Agostino Passalacqua è partito per la casa di Pietro dopo essersi munito di soldi per allontanare Teresa da Pietro, Lilli risolve rapidamente il suo problema di avere un fidanzato che sia un medico laureato. Recupera il dottor Pasquale Grosso (Nico Pepe) e lo riceve con la borsa dell'acqua calda in testa.


Teresa estorce brillantemente al materassaio Passalacqua la somma necessaria a pagare i debitori di Pietro, guarda Pietro in un modo che non saprei come definire e poi se ne va, verso il suo destino di serva del macellaio.


Ma il film non ha finito di sorprenderci. Succede l'incredibile: il dottor Pietro Vignali si è innamorato di Teresa Venerdì! Lo vediamo mentre in una macchina automobile, accompagnato dalle istitutrici e da alcune giovani orfanelle, va a prelevare Teresa nella bottega del macellaio.

Infine, Pietro, accompagnato da Teresa Venerdì, telefonerà a suo padre, dicendogli:
1. Che andrà a fare il medico all'ospedale di Teramo.
2. Che gli mandi 40.000 lire (presumibilmente per rimborsare il materassaio).
3. Che si sposa. Non dice il nome della sposa ma qualche indizio fa pensare che si tratti di Teresa Venerdì.

2 commenti:

annarita ha detto...

Vedo che siamo tornati alla giovane Teresa che già avevamo conosciuto con tutta la sua simpatia. In un un solo film ci sono così tanti aspetti e punti di vista che può facilmente nascere un gioco caleidoscopico come questo. Buon fine settimana, Annarita.

Solimano ha detto...

Magari fosse facile, Annarita! Le viste logiche sono molto più impegnative di un gioco caleidoscopico. Con le viste logiche (che ho messo volutamente in bella vista) non si spezzettano le immagini fra diversi post, diventa come trovarsi di fronte a film coerentemente diversi. Per "Teresa Venerdì" ho scritto due post come caratteri, due post come triangoli e sicuramente scriverò un altro post (forse due) per un'altra vista logica. Come trovarsi di fronte a tre film.
"Teresa Venerdì" lo merita, è forse il più bel film fatto sulla favola di Cenerentola.
Gioco difficile di cui sono contento e le ragioni le ho scritte nel post "Visitatori settembrini". A parte il nuovo record assoluto fatto proprio durante i giorni di assenza: 1005 visite.

saluti Annarita
Solimano