mercoledì 24 giugno 2009

La moda nel cinema: Giulietta e Romeo (1)

Giulietta e Romeo (1954) di Renato Castellani Da "Romeo and Juliet" di William Shakespeare, Adattamento di Renato Castellani Con Laurence Harvey (Romeo), Susan Shentall (Giulietta), Flora Robson La Nutrice), Norman Wooland (Paride), Mervyn Johns (Frate Lorenzo), John Gielgud (Il Coro), Bill Travers (Benvolio) Sebastian Cabot (Capuleti), Lydia Sherwood (Madonna Capuleti), Ubaldo Zollo (Mercuzio), Enzo Fiermonte (Tebaldo), Elio Vittorini (Principe di Verona), Giulio Garbinetto (Montecchi), Nietta Zocchi (Madonna Montecchi), Thomas Nicholls (Frate Giovanni), Mario Meniconi (Baldassarre), Pietro Capanna (Sansone), Luciano Bodi (Abramo), Dagmar Josipovitch (Rosalina) Musica: Roman Vlad Fotografia: Robert Krasker Costumi: Leonor Fini (138 minuti) Rating IMDb: 6.8

Solimano

Nel 1954, alla Mostra di Venezia, vinse il Leon d'Oro il film Giulietta e Romeo di Renato Castellani. Furono attribuiti anche quattro Leoni d'Argento: La strada di Federico Fellini, Fronte del porto di Elia Kazan, L'intendente Sansho di Kenji Mizoguchi, I sette samurai di Akira Kurosawa. E in concorso quell'anno c'era anche Senso di Luchino Visconti. Per completezza, aggiungo che in concorso c'erano altri due buoni film, anche se di livello inferiore: La romana di Luigi Zampa e L'air de Paris di Marcel Carné.
Così cominciò un tormentone che non è ancora finito e di cui il film di Castellani ha fatto le spese. In sostanza, per ragioni politiche (la denigrazione del Risorgimento, ma non solo) quell'anno a Venezia non vollero dare il Leon d'Oro a Luchino Visconti e credettero di compensare premiando l'altro film italiano in concorso. Ognuno ha il diritto di stabilire le proprie classifiche: visto con i miei occhi di oggi, il Leon d'Oro doveva andare a I sette samurai.

Il film "Giulietta e Romeo" di Renato Castellani l'ho visto per la prima volta in questi giorni, grazie al meritorio DVD della Ermitage del 2003 (la qualità oggi sarebbe certamente migliore) e ci dedicherò diversi post perché è un film da vedere e da rivedere. Cercherò di spiegarne alcuni dei motivi. I primi due post li inserisco nella vista logica la moda nel cinema. Mi riferisco ai costumi del film, disegnati dalla pittrice surrealista Leonor Fini. Le tangenze con la vista logica la pittura nel cinema sono molte, quindi mi atterrò, nei primi due post, solamente ai costumi indossati dai vari personaggi. Ognuno è in grado di vedere il resto e di cominciare anche a riconoscere qualche luogo. Rispetto, se possibile, lo svolgimento cronologico del film.

Gregorio e Sansone, due della fazione dei Capuleti, stanno per provocare due della fazione dei Montecchi.

Nella rissa perde la vita Abramo, della fazione dei Montecchi. Il Principe di Verona convoca Capuleto e Montecchio, che sono davanti a lui. Il Principe afferma che d'ora in poi non tollererà più queste risse.


Romeo non ha partecipato alla rissa. Si è appartato in riva al fiume e lì lo raggiunge l'amico Benvolio, a cui Romeo confessa i suoi tormenti d'amore per la bella Rosalina.


Alla sera, in casa Capuleti c'è una festa: Giulietta, la figlia di Capuleto, sta per compiere quattordici anni e si prospetta il suo matrimonio con Paride, un parente del Principe. Alla festa partecipano gli invitati, ma è entrato anche Romeo, che spera di incontrare Rosalina.


Tebaldo, nipote di Madonna Capuleti, ha riconosciuto Romeo e lo vuol cacciare, ma Capuleto lo rimprovera aspramente e gli dice di andarsene dalla festa.
Un gruppo di suonatori ed un coro di ragazzi. Quasi tutti gli ospiti stanno ballando.

Mercuzio (anche lui parente del principe) sta deridendo il suo amico Romeo, che non gli dà ascolto: alla festa ha conosciuto Giulietta e ormai si interessa solo a lei, non ha tempo per gli amici.

Si svolgono lavori donneschi in casa Capuleti. Partecipa anche Giulietta (che non si vede nell'immagine). Pensa solo a Romeo, dopo il colloquio notturno dal balcone.

Tebaldo vuol vendicarsi di Romeo, visto che non ha potuto cacciarlo da casa Capuleti. Ma Romeo non gli dà soddisfazione, trattandolo come fosse un amico. Interverrà Mercuzio, infastidito dalla tolleranza di Romeo. Tebaldo ucciderà Mercuzio e Romeo ucciderà Tebaldo.



Dopo la morte di Mercuzio e di Tebaldo, sono tutti di fronte al principe. Parla Benvolio in difesa di Romeo. Parla Madonna Capuleti che chiede la morte di Romeo. Il principe decide: Romeo sarà esiliato ed andrà a Mantova.

Madonna Capuleti è contenta perché Giulietta ha finalmente acconsentito a sposare Paride.

Romeo apprende a Mantova la notizia della morte di Giulietta. Glielo dice Baldassarre. Romeo partirà subito per Verona.

Benvolio e il Principe stanno guardando i corpi di Giulietta e Romeo, che vengono sepolti assieme nella chiesa di San Pietro.

In chiusura di post, due quadri di Leonor Fini.

Leonor Fini: Autoportrait avec Kot et Sergio (1955)

Leonor Fini: Dimanche après-midi (1980)