Solimano
Avverto subito che le immagini di questo post provengono da due fonti diverse, il che è senz'altro un difetto, che però paradossalmente può darci un'idea più completa del modo di vedere di Jarman.
Il film è ricco di salti temporali, ad esempio le scene iniziali riguardano l'agonia del Caravaggio a Porto d'Ercole, ma cerco di seguire la successione cronologica dei fatti, anche se non del tutto. Nell'immagine sopra il post il Caravaggio (Nigel Terry) viene introdotto dal Papa. Chiederà la liberazione del suo amico Ranuccio (Sean Bean) accusato di avere ucciso la prostituta Lena (Tilda Swinton).

Il Caravaggio è in mezzo agli spettatori che stanno seguendo la lotta fra due giovani, una lotta pericolosa perché c'è il rischio che si usino i coltelli. Il Caravaggio è vestito come un dandy dell'inizio del Novecento e sta fumando. Uno dei due atleti è Ranuccio, che il Caravaggio impiegherà come modello per il carnefice del Martirio di San Matteo della Cappella Contarelli. Nella seconda immagine, sono il Caravaggio e Ranuccio a combattere, con i coltelli sguainati.
Lena diviene amante anche del Caravaggio, e così Ranuccio. Ecco due immagini con i tre amanti insieme.Ecco cinque immagini relative alla agonia del Caravaggio ed alla sua morte. In esse compare anche Jerusaleme (Spencer Leigh) il servo muto e fedele del Caravaggio. La terza immagine è proprio agonica: il prete mette davanti agli occhi dell'artista un crocifisso, però il Caravaggio continua ad impugnare il coltello affilato che porta sempre con sè. Una possibile metafora del destino. Nelle ultime due immagini, al Caravaggio morto hanno messo delle monete sopra agli occhi chiusi.

C'è solo una notevole differenza, dovuta alla presenza magnifica e duttile di Tilda Swinton, che sembra un personaggio del Caravaggio solo ne La Maddalena Doria. Ma nella immagine della Vanitas, basta guardare in basso a sinistra per trovare il motivo caravaggesco della natura morta. Per le immagini dell' agonia e della morte del Caravaggio il ricordo va alle ultime opere, quelle fatte a Malta e in Sicilia. Malgrado le differenze e gli anacronismi del tutto voluti, a volte di scherzosità grottesca, Derek Jarman non ha bisogno di riferimenti diretti ad opere del Caravaggio: costruisce in modo completamente suo un'aura caravaggesca.
P.S. Inserisco qui sotto l'immagine più curiosa del film: quella che si ispira al quadro La morte di Marat di David, di cui metto l'immagine in fondo al post. Di trovate del genere (chiamiamole così) ce ne sono altre. Hanno lo scopo di inserire il Caravaggio nella nostra storia e viceversa. E' un mezzo assai felice che Jarman usa per evitare quello che è il rischio inevitabile in questo genere di film: quello di un corretto accademismo, in cui si ammira senza coinvolgimento emotivo. Il suo Caravaggio non è solo l'artista ormai reso classico dalla generale ammirazione, è un nostro contemporaneo.

Musées Royaux de Beaux-Arts, Brussel
2 commenti:
Non conosco questo film, ma cercher?o di recuperarlo, perchè amo Caravggio. Una cosa mi ha colpito: il mese scorso, in una delle frequenti domeniche piovose, mi è capitato di riguardare Excalibour, e notare la straordinaria somiglianza tra il giovane Nigel Terry e Alessio Boni, che considero un bravo attore e avevo apprezzato nello sceneggiato Rai (che oggi chiamano fiction, ma sempre sceneggiato è) su Caravggio. Chissà che nella realizzazione della fiction (e sia!) italiana non si siano ispirati proprio a questo film...
Mauro, ho provato a guardare la recente fiction, ma poi ho smesso. Troppo ripulita, troppo politicamente corretta, con le cose tutte ammodo. Era comunque meglio di altre fiction. Ma la colpa è del film di Jarman, fatto in sei anni con un budget ridicolo, criticabile sotto certi aspetti, ma unico per altri. L'impressione è che Jarman sia un dotatissimo allievo del Caravaggio. L'aspetto veramente criticabile è il missionarismo gay: l'orientamento sessuale è un dato, non una credenza a cui convertire altri. Il che vale naturalmente anche per il machismo di certi etero.
grazie Mauro e saludos
Solimano
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