lunedì 7 luglio 2008

Le coppie nel cinema: La ballata di Cable Hogue (1)

The Ballad of Cable Hogue di Sam Peckinpah (1970) Sceneggiatura di John Crawford e Edmund Penney Con Jason Robards, Stella Stevens, David Warner, Strother Martin, Slim Pickens, L. Q. Jones, Susan O'Connell Musica: Richard Gillis, Gerry Goldsmith Fotografia: Lucien Ballard (121 minuti) Rating IMDb: 7.4
Solimano
Quando Cable Hogue (Jason Robards) arriva a Deaddog, Arizona, è un pulcino nella stoppa: il paese non è grande, ci sono anche dei cartelli, ma lui non sa né leggere né scrivere (durante il film imparerà). Quindi si rivolge ad una ragazza bionda ben vestita, che si chiama Hildy (Stella Stevens) che un po' lo prende in giro un po' è gentile e gli dice dov'è la società delle diligenze. Cable non ha un soldo in tasca e vuole registrare l'acquisto di un terreno nel deserto, perché ha trovato l'acqua. Alla società delle diligenze non gli credono e lo cacciano, ma alla banca gli danno cento dollari, non perché il direttore sia buono, ma perché capisce che uno come Cable non può raccontare una balla così incredibile: quell'uomo ha trovato veramente l'acqua nel deserto, proprio vicino alla pista dove passano le diligenze.


Cable, con cento enormi dollari in tasca, prima di tornare al posto dell'acqua si ferma in paese, attratto dal mestiere fa Hildy, e si presenta da lei, che ha la stanza sopra il saloon, con l'argomento dei soldi in mano. Hildy fa buon viso, Cable è rozzo ma simpatico, ma mentre lo fa entrare in camera Hildy arriccia il naso: l'odore di Cable è quello di uno che non si lava da almeno un mese (fra l'altro era vero, vi risparmio le precedenti traversie di Cable).


La ragazza non si scoraggia per così poco: prima si mette un po' in libertà, in modo da mantenere vivo l'interesse di Cable, poi gli dice di mettersi nudo nella bagnarola e lo lava tutto. Non basta il sapone, serve anche la brusca.

Per la radicale pulizia (anche disinfestazione, penso) di Cable, occorrono diversi minuti. Intanto chiacchierano per conoscersi meglio e Hildy mostra a Cable che lei ha la biancheria intima personalizzata, cosa che a Deaddog non si era mai vista (secondo me neppure a Tucson e a Tombstone, che pure sono paesi più grandi).


Tutto sembra andare per il meglio, Cable è fresco di bucato e di talco, i preliminari vengono superati agevolmente. Proprio quando si sta per venire al dunque, a Cable viene in mente una cosa importante: che ha lasciato da solo nel posto dell'acqua il Reverendo Joshua (David Warner), a cui nel frattempo potrebbe essere successo di tutto. Le voci corrono rapidamente, se uno trova l'acqua. E quindi dice ad Hildy che deve andarsene subito, salvo ripassare il giorno dopo.


Hildy non la prende per niente bene (si sta affezionando a Cable) ma diventa addirittura una furia quando sente che Cable per il momento non paga, pagherà dopo. Lo caccia dalla stanza, dando un calcio alla porta, un calcio talmente ben assestato che la porta si sfonda. Poi, quando Cable è già in strada, continua a dirgliene a voce altissima di tutti i colori. Come conclusione gli tira dietro un suo prezioso pitale, un articolo di ceramica assolutamente lussuoso, che va in mille pezzi.



Quando Cable arriva nel posto dell'acqua, vede che la situazione è del tutto tranquilla, quindi ripensa all'accaduto. E' un po' disgraziato e molto ignorante, ma è disposto a migliorare, visto che potrebbe persino non essere più un poveraccio. Quella ragazza l'ha impressionato, persino per la furia con cui l'ha scacciato. Quindi decide di tornare in paese e con lui va anche Joshua, il Reverendo che si è stufato di non avere donne a cui rivolgere le sue prediche ben finalizzate.
Il saloon è una specie di simpatico bordello, c'è un complesso musicale che si chiama: "Arizona Hogan and his four gilas", ma ormai Cable non è interessato, vuol salire al piano di sopra da Hildy. Però si è fatto furbo e non si presenta a mani vuote ma con un pitale ancora più bello di quello sbriciolato dalla furia di Hildy. Il Reverendo Joshua potrebbe fermarsi di sotto, dalle four gilas, ma ha incrociato per strada Claudia (Susan O'Connell), una giovane piangente da consolare, ma proprio mentre sta andando avanti con le sue consolazioni, arriva il marito di Claudia, e Joshua deve ripiegare velocemente.

Intanto, Cable sale da Hildy, che lo guarda seria, in modo assai diverso da prima (immagine in fondo al post). Cable entra e chiude la porta, evidentemente Cable e Hildy hanno convinto il regista a non raccontare certe loro cose intime, che possiamo forse immaginare. Al mattino, Cable torna all'acqua e Hildy resta in paese, tutti e due al loro posto di lavoro, ma non finisce qui...
(continua)

3 commenti:

Giuliano ha detto...

Per chi non lo ha mai visto e non ne sa niente, questo è uno dei film più divertenti (e profondi) che mi sia mai capitato di vedere.
E' anche una delle storie d'amore meglio raccontate nella storia del cinema.
L'ambientazione è tipica di Peckinpah, of course: ma la delicatezza delle scene di coppia (questo è solo l'inizio, per forza di cose ancora molto rozzo) è unica.

Solimano ha detto...

Giuliano, però è una rozzezza molto saporosa, anche se poi la storia ha delle evoluzioni inaspettate.
Lo racconterò alla fine dei tre post, ma questo film è più della Stevens e di Robards (anche di Werner) che di Peckinpah.

saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

Oh beh, il film dall'inizio è in archivio a nome mio! Non mi ricordo più cosa ho scritto di preciso, mi ricordo che ci eri rimasto male perché ero arrivato prima io - ma questo è il tuo anno, per Cable Hogue.

Posso solo aggiungere, avendo visto quaranta volte "il tesoro della Sierra Madre" (di John Huston, 1948, con Bogart e Huston senior), che i "gila" sono lucertoloni velenosi, tipici del deserto.