lunedì 7 maggio 2007

Marilyn

Marilyn vista da Pier Paolo Pasolini

Del mondo antico e del mondo futuro
era rimasta solo la bellezza, e tu,
povera sorellina minore,
quella che corre dietro ai fratelli piu' grandi,
e ride e piange con loro, per imitarli,
e si mette addosso le loro sciarpette,
tocca non vista i loro libri,i loro coltellini,
tu sorellina piu' piccola,
quella bellezza l’avevi addosso umilmente,
e la tua anima di figlia di piccola gente,
non hai mai saputo di averla,
perche' altrimenti non sarebbe stata bellezza.
Spari', come un pulviscolo d’oro.
Il mondo te l’ha insegnata.
Cosi' la tua bellezza divenne sua.
Dello stupido mondo antico
e del feroce mondo futuro
era rimasta una bellezza che non si vergognava
di alludere ai piccoli seni di sorellina,
al piccolo ventre cosi' facilmente nudo.
E per questo era bellezza, la stessa
che hanno le dolci mendicanti di colore,
le zingare, le figlie dei commercianti
vincitrici ai concorsi a Miami o a Roma.
Spari', come una colombella d’oro.
Il mondo te l’ha insegnato,
e cosi' la tua bellezza non fu piu' bellezza.
Ma tu continuavi ad esser bambina,
sciocca come l’antichita', crudele come il futuro,
e fra te e la tua bellezza posseduta dal potere
si mise tutta la stupidita' e la crudelta' del presente
te la portavi sempre dietro come un sorriso tra le lacrime
impudica per passivita', indecente per obbedienza.
Sparì come una bianca ombra d’oro.
La tua bellezza sopravvissuta del mondo antico,
richiesta dal mondo futuro, posseduta
dal mondo presente, divenne cosi' un male.
Ora i fratelli maggiori finalmente si voltano,
smettono per un momento i loro maledetti giochi,
escono dalla loro inesorabile distrazione,
e si chiedono: "E' possibile che Marilyn,
la piccola Marilyn ci abbia indicato la strada?"
Ora sei tu, la prima, tu la sorella piu' piccola, quella
che non conta nulla, poverina, col suo sorriso,
sei tu la prima oltre le porte del mondo
abbandonato al suo destino di morte.

P.S. Il testo lo ha procurato Gabrilu, l'immagine l'ho presa qui:

6 commenti:

Isabella Guarini ha detto...

Ormai Marilyn è così riconosciuta come icona della bellezza da far concorrenza alla Venere di Milo. È anche giusto che la modernità indichi i canoni della bellezza femminile a confronto con quelli dell'antichità.Delle Veneri non sappiamo se fossero bionde o brune, alte o basse, stupide o intelligenti.La loro bellezza dipendeva da una proporzione, dal numero d'oro phi,iniziale di Fidia. Marilyn possedeva il numero phi?

Giuliano ha detto...

So già che questa mia non piacerà, ma a me Marilyn Monroe non è mai piaciuta molto, e non ha mai neanche fatto un film che mi piacesse davvero. Non mi piace fare classifiche, ma non la metterei fra le mie prime dieci, né come attrice nè come bellezza...
Giuliano

Roby ha detto...

Ma davvero bisogna sentirsi in difficoltà se un attore, un'attrice, un film, un regista universalmente (?) riconosciuti come "grandi" a NOI non piacciono??? Allora io sono in gravi ambasce, poichè confesso qui pubblicamente che non impazzisco nè per Pasolini nè per Fellini, che detesto -assai poco cordialmente- Robert De Niro così come Meryl Streep, che i film eccessivamente simbolico-onirici-metafisici mi annoiano mortalmente e che le pance sventrate e gli occhi cavati dalle orbite, fossero pure diretti da un genio della cinematografia mondiale, non sortiscono su di me altro effetto che quello di farmi vomitare.
Ciò detto, le parole di Pasolini sulla Monroe -che non conoscevo- mi hanno colpito molto, e di ciò ringrazio Gabrilu.
Ora vi lascio: vado su Google a cercare notizie su "L'astronave degli esseri perduti", di cui Brianzolitudine attende trepidante il commento [;->>>].
Roby

Solimano ha detto...

Isabella, questa del numero phi non la conoscevo, però ero al corrente di diversi truschini che Pericle e Fidia combinarono ai tempi dell'inizio del Partenone. D'altra parte, fare statue crisoelefantine era una tentazione troppo grossa di fare la cresta sulla spesa. C'è da dire che gli americani cominciarono per tempo a cercare un surrogato a Marilyn: Jane Mansfield, Mamie Von Doren etc. Ci provarono persino con una italiana simpatica, intelligente e bellissima: Virna Lisi, ma non funzionò, e ci sarà stato il motivo. Comunque c'è stato anche il caso,nel successo della Monroe, come in tutte le cose.
Giuliano, probabilmente ti sarebbe piaciuta di più se Niagara - in cui faceva bene la parte dell'oca cattiva - fosse stato un bel film.

saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

Non mi sento in difficoltà... penso a Lea Massari, per esempio; o a Sylva Koscina, o a Lucia Bosè, e non sono ancora uscito dall'Italia e dagli anni 50, altrimenti la lista sarebbe lunghissima.
Quando penso alla Monroe il parallelo più che con le attrici mi viene con Raffaella Carrà, che balla e canta anche meglio, e che è un personaggio molto simile.
Quanto a non farsi piacere Fellini o Antonioni, qui non è questione di gusti personali: anch'io non faccio salti di gioia davanti a certi film di Antonioni, ma c'è sempre la sequenza che ti fa rimanere senza fiato dalla bellezza e dalla profondità, e questo ripaga dalla noia di altri momenti (ripaga in maniera enorme).
A questo punto, confesso tutto: quando vedo "A qualcuno piace caldo" cambio subito canale. E' più forte di me.
Per me,Marilyn Monroe (donna bellissima e molto fotogenica) se è il canone di qualcosa, è il canone del falso e dell'artificiale.
Un'antenata di Barbie, insomma, e non una donna vera: quando l'ho vista in "The misfits" di Huston (Gli spostati) l'ho trovata vera e bellissima. Ecco, cerca e ricerca un film bello di Marilyn l'ho trovato...
Giuliano

Solimano ha detto...

Mi è venuta in mente una cosa riguardo alla Monroe a cui non avevo mai badato. D'accordo, la sua vita privata è stata abbastanza tumultuosa, ma come film?
Qualcuno si ricorda un film con una vera scena d'amore in cui protagonista è Marilyn? Molte canzoni, molti balletti, molte battute, esibizionismi sì, ma al dunque non ci si arriva mai, fosse pure di qualche bacetto.
Fateci caso, è così, e non bastano i tempi e la censura a giustificarlo: Marilyn l'amore non lo fa mai, lo promette, ci gira attorno, fa qualcosina magari scherzando ma non lo fa.
Certamente del suo mito faceva parte anche questo: giocarsela tutta come promessa, zero come mantenimento, prendendo così per il naso i milioni di spasimanti che aveva dappertutto. Li hanno presi per il naso così bene, che non se ne sono neanche accorti.

saludos
Solimano