Solimano
Questo post appartiene alla vista logica Parigi nel cinema, ma evidentemente l'immagine qui sotto non è di Parigi.
Si tratta proprio della Piazza Rossa di Mosca, compaiono addirittura dei sottotitoli in cirillico. Così comincia il film, con il sarto Sergio, chiamato anche Sergei (Marcello Mastroianni) che sta attraversando la Piazza Rossa di buon passo. Deve recarsi all'aeroporto per prendere un aereo per Parigi. Intende incontrare Olivier de la Fontaine (Jean-Pierre Cassel), il presidente della Camera della Moda. I due non si sono mai visti; per potersi riconoscere, Sergio invierà ad Olivier una cravatta uguale a quella che indosserà lui. La Piazza Rossa sparisce quasi subito e compare un'altra immagine che è come un timbro DOC: adesso siamo proprio a Parigi.
Qui c'è un famoso luogo di Parigi. Si tratta del Ponte Alexandre III, costruito fra il 1896 ed il 1900. Si chiama così in onore allo Zar Alessandro III: nel 1892 si era stipulata l'alleanza franco-russa e Nicola II, il figlio di Alessandro III, pose la prima pietra nel 1896. Il ponte congiunge il quartiere Champs-Élysées al quartiere Invalides et Tour Eiffel. E' una meraviglia dal punto di vista tecnologico (un solo arco). La sua esuberanza decorativa può sembrarci esagerata: statue di ogni genere, dai miti mitologici alla storia francese del Medioevo e del Rinascimento, a miti modernissimi (l'Esaltazione del Commercio e dell'Industria!), gruppi di leoni... Quello che ricordiamo di più sono gli enormi lampioni stravaganti.
Siamo nel marzo 1994 e tutto il mondo della moda è in agitazione per le sfilate del prêt-à-porter.
Sul ponte Alexandre III , si sta svolgendo un'intervista e c'è un addetto (o un turista?) che fotografa il gruppo un po' da lontano.
Come si vede nella prima immagine, c'è un blocco di traffico. Un tassista scende dalla macchina per vedere come mai non ci si muove, ma ecco, mentre il tassista è sceso succede un evento drammatico. I due passeggeri del taxi sono Sergio e Olivier, che si sono ritrovati in un bar grazie alle cravatte identiche. Stanno parlando dai fatti loro con molta tranquillità, Olivier addenta un panino al prosciutto e il terzo boccone non scende e non risale, rimane lì a mezza via, così Olivier muore strangolato. A quel punto lo sbalordito Sergio perde la testa (probabilmente ha qualcos'altro da nascondere...). Quando vede che il tassista torna scende precipitosamente dal taxi e fugge. Il tassista che fa? Naturalmente grida: "All'assassino!", attirando l'attenzione di tutti. Sergio, vistosi inseguito, si butta nella Senna dall'alto del Ponte Alexandre III. Una piccola folla si accalca attendendo la riemersione di Sergio, che non riemerge. Ma non preoccupiamoci, riapparirà ancora nel film. Ha passato quarant'anni in Russia, chissà quante gliene sono successe, figuriamoci se si spaventa per un tuffo nella Senna, anche se la giornata di marzo è un po' fredda.
Nel film compaiono volutamente i grandi luoghi di Parigi, quelli noti a tutti i turisti: L'Arc de Triomphe, il Louvre, la Tour Eiffel, Notre Dame. E' come se fossero delle enormi cartoline griffate, come sono basate sulla griffe tutte le collezioni del prêt-à-porter. Tutto si muove attorno alla griffe. Compaiono nella parte di se stessi famosi sarti e notissime modelle. Uno spazio di rilievo nel film ce l'ha il mondo dei fotografi, della stampa e delle TV. E' importante anche la scelta del luogo in cui presentare la collezioni, fra un po' vedremo un luogo inaspettato.
Anche gli alberghi dove alloggiano le persone che fanno parte del circo grottesco. C'è una ricca signora che si aggira nel quartiere delle boutique più famose e torna nell'albero sempre più carica di pacchi. Dopo tutto, è necessario che ci sia anche chi compra, sennò, che prêt-à-porter è?
Ecco il luogo più singolare: la notissima giornalista televisiva Kitty Potter (Kim Basinger) presenta la collezione di Cy Bianco (Forest Whitaker), il famoso stilista nero, in una stazione del metrò, vetture comprese.
Sotto la statua del pensatore (Le Penseur) di August Rodin si incontreranno Sergio ed Isabelle de la Fontaine (Sophia Loren), che è appena rimasta vedova per la morte in taxi del marito Olivier. E' per Isabelle, che Sergio è venuto a Parigi: non si vedono da quarantadue anni! Una storia che racconterò in un altro post. Inserisco in chiusura l'immagine di Sergio addormentato su una delle panchine dei giardini di Parigi e una immagine di Isabelle e di Sergio (probabilmente una foto di set) sotto la statua di Rodin. In apertura di post, l'immagine di un altro luogo in cui si svolge una collezione: un museo di arte antica. La griffe deve arrivare dappertutto.
2 commenti:
Che nostalgia...Parigi è sempre Parigi!
Sto leggendo un libro, bellissimo, di Andreij Makine, in cui si parla a lungo della visita di Nicola II a Parigi con la giovane moglie; e del ponte, ovviamente. Vedo un cast strepitoso, ma il film è all'altezza? Non l'ho visto, strano, non ricordo perché, dato che Altman è un regista che amo moltissimo.
A questo film Robert Altman pensò per diversi anni. Nel frattempo girò "America oggi" e "I protagonisti", che a mio avviso sono (con "Nashville") il suoi massimi risultati.
IL film fu un flop clamoroso negli Stati Uniti (lo si vede ancora nel voto bassissimo IMDb: 4.8), un po' meno in Europa. Ma ha degli aspetti interessanti, quasi unici, e scriverò almeno altri due post.
grazie Ermione e saluti
Solimano
Posta un commento