domenica 30 dicembre 2007

Gli animali nel cinema: la scimmia

Roby
Non ricordo quale attore ebbe a dire che i ruoli più difficili interpretati nella sua carriera erano stati sicuramente quelli al fianco di bambini o di animali: gli uni e gli altri, in effetti, rubano invariabilmente la scena ai protagonisti (adulti e/o umani che siano), strappando al pubblico lacrime, risate e applausi, a scapito di chi ha il nome scritto più grande in cartellone. Uno fra gli animali più "usati" nelle produzioni cinematografiche è senza dubbio la scimmia (Cheeta docet): la quale, guarda caso, è anche quella che meno mi sta simpatica (Cheeta a parte) se proiettata sullo schermo.


Ronald Reagan in Bonzo la scimmia sapiente (1951)



Non so bene perchè: forse -anzi, certamente- per il suo aspetto pericolosamente antropomorfo, cosicchè vederla spupazzata come un neonato o rimproverata come un ragazzino ribelle mi provoca un sottile fastidio, un malcelato disgusto, insomma un imbarazzo latente... per cui, alla fine, cambio canale -davanti alla TV- o evito di scegliere quella pellicola al cinema. Gli esempi di performances scimmiesche sono quasi infiniti, e le foto corredate di titoli che qui inserisco ne sono solo un pallido esempio. Nei film cosiddetti "per famiglie", le gags fra giovani scimpanzè opportunamente ammaestrati e giovani esseri umani (non altrettanto educati) sono spesso un classico, e gli addestratori devono fare miracoli per evitare che il primate di turno risulti più espressivo e sensibile del piccolo attore che gli fa da spalla.


Ruper Everett in Dunston: licenza di ridere (1996)


Andiamo già meglio, almeno secondo il mio punto di vista, quando si tratta di film come Gorilla nella nebbia, dove i gorilla sono allo stato brado, e come tali vengono trattati dalla splendida Weaver / Fossey, che in loro trova degli ottimi co-protagonisti in carne, banane e ossa. Qui l'animale è immerso nel suo ambiente naturale, non fa i capricci come un bimbo viziato e neppure le smorfie per far ridere il pubblico: e quando un bracconiere uccide selvaggiamente il capo-branco, viene spontaneo considerarlo un vero e proprio assassino, da perseguire legalmente alla stregua di un comune killer.


Sigourney Weaver in Gorilla nella nebbia ( 1988 )


Tuttavia, la migliore rappresentazione cinematografica della specie, pur se attraverso attori accuratamente truccati, rimane per me la serie del Pianeta delle scimmie, dal primo episodio (alla fine degli anni '60) al remake miliardario del 2001. Probabilmente ho apprezzato la storia -e vi raccomando caldamente anche il romanzo di Pierre Boulle da cui è tratta- perchè stavolta sono i primati a far fare la figura dei cretini agli uomini, riducendoli a giocattoli o a cavie per esperimenti. Una bella rivincita, per oranghi e babbuini, vedere l'attrice mascherata da bertuccia sottrarsi all'abbraccio di Charlton Heston protestando, vergognosa: "Non posso baciarti... sei così brutto!!!"



Il pianeta delle scimmie (1968)



Il mio eroe, in questo senso, resta il gigantesco scimmione dei vari King Kong succedutisi dagli anni '30 a ieri l'altro. Inutile nascondervi, a questo punto, che io tengo per lui dall'inizio alla fine del film, e che spero sempre -neanche troppo segretamente- che si decida una buona volta a stritolarla, quella biondina insipida che tiene delicatamente sul palmo della smisurata manona. So benissimo che nel finale farà un brutto capitombolo, che si tratti dell'Empire State Building, o del World Trade Center, o di qualsiasi altro elemento urbano sopraelevato e quindi assimilabile agli alberi altissimi della sua foresta: ma fino in fondo m'illudo, e fino all'ultima inquadratura continuo a fare il tifo, imperterrita, per il gorillone assetato di libertà e di amore, vittima predestinata dell'umana bestialità.



Jessica Lange in King Kong (1976)

8 commenti:

Solimano ha detto...

Roby, più di dieci anni fa, una sera parlavo con una amica, delle mie letture sull'evoluzionismo, di cui ero entusiasta. Credevo di averla convinta che prima eravamo sulle piante, poi siamo scesi, ma lei mi disse: "Io discendo da una arancia e sulla pianta ci resto".
Ci vergogniamo soprattutto di certe scimmie (mi pare che come comunanza genetica siamo oltre il 98%), sono come parenti di campagna a volte più svelti di noi: avvertono l'odore del sentimento che provi, cosa che il nostro nasino non avverte più.
D'accordo King Kong, ma io sono più propenso a Jessica Lange...

saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

Beh, la "biondina insipida" fu anche Jessica Lange... (ma su King Kong qualcosa da dire ce l'ho e la riservo per il 2008).
Quello con Rupert Everett (ma è davvero lui?) è un orango: non sono un esperto ma so da antiche letture che nelle lingue del Borneo (forse in malese) "orang" è l'uomo, e "orang utan" è l'uomo delle foreste.
Sull'assonanza fra "orang" e "orange" ha giocato Anthony Burgess per il titolo del suo famosissimo "A clockwork orange" (Burgess insegnò inglese in Malesia).
Ma io mi ricordo anche un curioso film con Clint Eastwood e un orango: la stampa disse che Eastwood si portò a casa l'orango alla fine del film, perché ci si era affezionato.
Un particolare atroce: gli scimpanzé, come Cita, hanno canini enormi. Quelli che vediamo al cinema e al circo non li hanno, indovinate perché...
saludos
Giuliano

Roby ha detto...

Beh, intendevo "insipida" per un gorilla alto 20 metri come lui!!!! Ma qui torniamo alla vecchia polemica bionde vs brune, quindi passo oltre. E dico che quello è proprio Rupert Everett, sissignore signor Giuliano. Del film con Eastwood non sapevo nulla: ma io mi sarei portata a casa CLINT, ovviamente!!!! Riguardo ai canini... AHI!!! Sento male solo a pensarci, povera Cita and Co. !!!!!!!!!!

R.

mazapegul ha detto...

Ciao Roby. Il King Kong morto su una spiaggia di Mahattan, fa capolino anche in un film di Ferreri, Ciao Maschio, di cui poco ricordo. A parte lo scimmione, mi pare che uno scimmino passasse le giornate nel corpo paterno, ma che infine morisse, dopo esser stato adottato. Il film era intensamente, quanto intellettualmente femminista. Non so da dove Ferreri prendesse il grosso scimmione: forse dal remake appena girato di King Kong?
Alle scimmie di valore che hai cheetato aggiungo i mimi di 2001, capitolo I. Quel film prende Darwin un pò sul serio, un pò no.

Attendo i prossimi animali.
Buonanno,
Nicola

Solimano ha detto...

Roby, tu sei troppo furba. Riduci la contesa alla more ed alle bionde per evitare il terzo incomodo: le rosse, le vere rosse.
Tre esempi notabili ed acclarati: Isabelle Huppert, Julianne Moore e Francesca Neri. Fortuna, per le more e le bionde, che le rosse sono poche...
Nicola, sugli animali credo che Giuliano abbia la sua da dire ed anch'io ho la mia. Qui diverremo un giardino zoologico. Tu chiedi alla gatta che hai per casa di presntarti i suoi amici gatti che hanno partecipato a film. Quando ci sono poeti innamorati i gatti nei film non mancano mai, idem con streghe e stregoni, anche con gangster nemici dell'agente 007.

saludos
Solimano

Roby ha detto...

Solimano, mi leggi nel pensiero: ero qui che cercavo foto di gatti "al cinema", 007 compreso...

Anonimo ha detto...

Per me, il meglio animale del cinema è il serpente "Sir Bliss" del Robin Hood della Disney.
E' proprio vero, lui.

Roby ha detto...

Ma perchè, Lady Cocca (dello stesso film) non è FANTASTICA????????????

[:->>>]

AUGUUUUUUURI!!!!!!!!!!!

Roby