domenica 25 marzo 2007

Via col vento

Gone with te Wind di Victor Fleming (+ George Cukor, Sam Wood) (1939) Dal romanzo di Margaret Mitchell Interpreti: Vivien Leigh, Clarke Gable, Olivia de Havilland, Leslie Howard Musica: Max Steiner (222 minuti) Rating IMDb: 8.1
Manuela
Mettiamo le cose in chiaro: a me piacciono i film da donna. Se fanno piangere è meglio. Niente film armeni sottotitolati in turco, premi della critica ai festival underground, film erotici giapponesi, ecc. ecc. E incomincio da re dei polpettoni, premettendo un appello in difesa della sua colonna sonora abusata da un giornalista depravato: Via col Vento.
Succede in questo film, che quello che pretende di raccontare è molto diverso da quello che racconta per davvero, come se i personaggi acquisissero una vita indipendente dalle intenzioni degli sceneggiatori.
Rossella O’ Hara dovrebbe essere leggera, egoista, immorale e cattiva, ma ne esce il ritratto di una donna indipendente, coraggiosa, capace di tirarsi su le maniche e affrontare gli eventi. Capace, anche, di svelare l’ipocrita grettezza di una società che sta per morire.
Al suo confronto gli altri personaggi sono figurine di carta.
La buonissima, fedelissima, delicatissima, femminilissima Melania è come le donne dovrebbero essere nell’immaginario di un certo tipo di uomo: decisamente stucchevole e parassita.
E Ashley, che dovrebbe essere romantico, ma fa la figura di un perfetto stupido, porta fra l’altro su di sé la colpa di infliggere allo spettatore un film di quattro ore, solo perché non dice subito a Rossella che non l’ama. Giustamente, Rossella, alla fine del film sbotta: “Ma perché non me l’hai detto prima?”. Ce lo chiediamo anche noi.
Resta Rett Butler, tanto puttaniere quanto perbenista, che pur amando Rossella la disprezza. Troppo vile per essere un vero cinico o un vero eroe, si barcamena tra le due cose. Quando alla fine se ne va, lasciando sola Rossella, speriamo tutti per lei che non si faccia mai più rivedere..
Il film è incline agli stereotipi; non infierisco su Mamie e i poveri neri in genere, che parlano coi verbi all’infinito come se fossero appena stati tirati giù dagli alberi.
Resta lei, la protagonista, più moderna e viva di quanto si pensi. Che esce dalla catastrofe pubblica e privata con lo sguardo rivolto in avanti. Che se ne frega delle definizioni affibbiatole dalla buona società degli Stati Confederati, o dagli sceneggiatori e dai registi stessi*.

*Registi, plurale, che per un film di tal stazza non ne è bastato uno. “Ufficialmente la regia è attribuita a Victor Fleming, ma durante la produzione si sono succeduti Gorge Cukor e Sam Wood” (Fonte: Wikipedia).

4 commenti:

Solimano ha detto...

Anni e anni che non rivedo Via col Vento, non ne sento il bisogno. Se lo rivedessi, o riderei o mi annoierei. Le figure dei due "buoni", Melania e Ashley, già mi sembrarono false allora, figuriamoci oggi. Anche Rossella e Butler saprebbero di birignao, dopo tanti cattivi e cattive più sofisticati e presenti perfino nelle comedy. Anche in quegli anni c'era chi sapeva rappresentare molto meglio i cattivi, come in certe parti che faceva Barbara Stanwick, tipo Double Indemnity. Erano comunque film in cui il bene trionfa o, come minimo, il male viene punto, anche nei thriller, che avevano anche loro il regolare lieto fine.
Probabilmente certe scene di massa mi colpirebbero ancora, allora si riuscivano a fare dei film in cui le comparse erano eserciti, cosa che scomparve non molto dopo Via col Vento. Milioni di persone, specie donne, hanno assorbito una loro vcione di vita da Via col Vento, andarlo a vedere più volte era una specie di laica religiosità: usciva ogni anno sugli schermi grandi e i cinema erano regolarmente pieni.

Solimano ha detto...

Riguardo l'apprezzamento di Via col Vento a seconda del sesso ho scoperto una cosa curiosa che non mi aspettavo, guardando i dati del rating IMDb. Dico però prima quella che mi aspettavo: che piacesse più alle donne che agli uomini. Di questo ho avuto conferma, il rating globale è di 7.9 per gli uomini e di 8.6 per le donne, che è già una bella differenza. Ma il dato sorprendente è quello della fascia di età più importante come numero di votanti, quella fra 18 e 29 anni. Ebbene, l'apprezzamento delle donne sale a 8.7 e quello degli uomini scende a 7.8! Il che significa che le ragioni del fascino di Via col Vento persistono attraverso il tempo, se le donne giovani e abituate all'uso della rete mantengono il rating a questo livello. Solo nella fascia inferiore, quella under 18 si vede un drastico cambiamento, il gradimento femminile scende a 7.7. Ma il numero di votanti in questa fascia è molto minore, sulle diverse centinaia mentre nell'altra fascia è di migliaia, quest'ultimo dato può essere non significativo. Altra cosa: il rating è migliore per i votanti US (united States) che per quelli no-US: 8.2 contro 7.9.

buon giorno
Solimano

Isabella Guarini ha detto...

La cinematografia è un'arte corale, ma vengono celebrati solo gli attori oprotagonisti e il regista. Perchè si usa lo stesso criterio riferito a un dipinto o a una scultura o un romanzo. Così avviene anche per l'architettura.
Buon lavoro, Isabella Guarini

Anonimo ha detto...

Questo blog appena scoperto è davvero fantastico...non vedo l'ora di spulciarmelo tutto pian piano...scrivo qui il mio apprezzamento perchè noto con mio grandissimo dispiacere che all'analisi (posso chiamarla così?)di Via Col Vento viene dedicato davvero poco poco spazio quando a mio (ovviamente modestissimo) è da annoverare tra i capolavori assoluti del cinema...non mi dilungo oltre perchè so che il gusto personale mi farebbe avere forse un occhio poco oggettivo!!!
sbaglio Solimano?

in ogni caso complimenti ancora per il sito!!!

P.S. a me il film piace più di ogni altro film e sfidando il rating imdp dico che sono maschio e non supero i 23 anni!!!:-)