sabato 18 ottobre 2008

Roma nel cinema: Daisy Miller (2)

Daisy Miller (Cybill Shepherd) fra i suoi due corteggiatori

Daisy Miller, di Peter Bogdanovich (1974) Dal racconto di Henry James, Sceneggiatura di Frederic Raphael Con Cybill Shepherd, Barry Brown, Cloris Leachman, Mildred Natwick, Eileen Brennan, Duilio Del Prete, James McMurtry, Nicholas Jones, George Morfogen Musiche: Bach, Boccherini, Haydn, Mozart, Schubert, Johann Strauss, Verdi (consulente musicale: Francesco Lavagnino) Fotografia: Alberto Spagnoli Production Design: Ferdinando Scarfiotti Costumi: Mariolina Bono, John Furniss (91 minuti) Rating IMDb: 5.7
Solimano
Quando trovo delle belle immagini in bianco e nero di un film a colori faccio fatica a resistere, forse per la mia natura di bastiancontrario. Se poi, come oggi, c'è Daisy Miller interpretata da Cybill Shepherd non c'è match, e posso accettare che abbia con sé i due corteggiatori: Winterbourne (Barry Brown) e Giovanelli (Duilio Del Prete).
Nel racconto di Henry James, a meno che io non ricordi bene, non c'è un episodio in cui i personaggi si incontrino a Villa Adriana, mentre c'è l'incontro al Pincio che ho messo già nel blog e c'è un altro episodio che metterò in futuro. Questa infedeltà la perdono volentieri a Peter Bogdanovich, perchè Villa Adriana si presta magnificamente, con le sue architetture, le statue, l'acqua, la vegetazione e i grandi spazi. Villa Adriana, al tempo dell'imperatore Adriano aveva una estensione enorme, circa 120 ettari. Si pensi che l'estensione di tutta Ostia Antica era solo di 40 ettari.

Villa Adriana è deserta, salvo un giovane turista straniero ben vestito, certamente un personaggio di alto livello. Chissà perché va a spasso da solo...

Ma ecco, il turista, che è Winterbourne, si volta e sorride, perché vede che sta arrivando la persona con cui ha appuntamento, che è Daisy Miller.

Dopo essersi incontrati, i due passeggiano, ma sono entrambi seri, quasi insofferenti: Winterbourne è molto controllato, Daisy molto vivace. Lui ne è innamorato ma è orgoglioso e dà troppo ascolto al milieu americano a cui appartiene, che critica la condotta spavalda, quasi di sfida, di Daisy.

Però anche Daisy è sensibile a Winterbourne, a cui rimprovera di non averla difesa dagli attacchi della signora Walker (Eileen Brennan) che fa alto e basso nella piccola società degli americani a Roma.

I due proseguono la passeggiata nella zona del cosiddetto Teatro Marittimo e sta arrivando un'altra persona, l'avvocato Giovanelli, il corteggiatore italiano di Daisy.

A Daisy piacerebbe, come già quando si trovarono al Pincio, che passeggiassero tutti e tre insieme, anche Giovanelli non fa problemi, mentre Winterbourne, esclusivista, si impunta. Anche se non lo dice, il suo pensiero è: "O con l'uno o con l'altro".

Finisce come al Pincio: Daisy e Giovanelli se ne vanno per conto loro lasciando solo Winterbourne. Si incontreranno ancora una volta, e sarà l'ultima, di notte.

Inserisco alcune immagini fotografiche di Villa Adriana, che fu costruita dall'imperatore Adriano fra il 118 e il 138. Non era una villa di delizie, Adriano la costruì per viverci regolarmente. Non amava risiedere a Roma, Villa Adriana era vicina ma non vicinissima: 17 chilometri dal centro di Roma.

Le Cariatidi (e i Telamoni, perché no) del Canopo, che compaiono anche nel film. Tutta la costruzione di Villa Adriana si basa su un assunto che impropriamente ma anche esattamente è definibile romantico: l'esaltazione della civiltà greca.

Adriano aveva l'ultima parola su tutti i progetti architettonici e amava le strutture a cupola, come si vede in questa fotografia storica.

In chiusura, un'altra fotografia storica: un mosaico ritrovato a Villa Adriana. Ancora oggi avvengono dei ritrovamenti, eppure pochi posti sono stati saccheggiati attraverso i secoli come Villa Adriana, usata dagli abitanti intorno come cava di materiali di costruzione, poi nel Cinquecento dai Borgia e dai Farnese, che fecero eseguire degli scavi per procurarsi antichità. Il massimo fu quello che fece Pirro Ligorio, architetto di Ippolito II d'Este, che utilizzò Villa Adriana soprattutto nella costruzione di Villa d'Este a Tivoli. Si è calcolato che sino alla metà dell'Ottocento oltre 300 opere maggiori siano andate disperse in collezioni e musei di tutta Europa (notizie che ho tratto da un ottimo articolo in Wikipedia).

3 commenti:

Roby ha detto...

Villa Adriana... sempre desiderato di andarci... ogni tanto ne parlano a Ulisse o Superquark... ed ora qui. Che bello!

Tibi gratias ago, Solimane

ROBY

Solimano ha detto...

Roby, quando andrai a Roma nella bella stagione, ti consiglio assolutamente Villa Adriana e Villa d'Este a Tivoli. A Villa d'Este troverai gente, mentre ne troverai di meno a Villa Adriana. Sono due posti belli per motivi diversi. Poi, appena sopra Tivoli, ci sono le piccole cascate dell'Aniene.
Il racconto lungo "Daisy Miller" è uno dei primi che ha scritto Henry James e a me è piaciuto molto. Anche il film, per i luoghi anzitutto (e non ho finito, ce n'è un altro a Roma, quindi tre, poi c'è un luogo molto bello non in Italia per la prima parte del film). Hanno criticato l'interpretazione di Cybill Shepherd ma secondo me è pura invidia, anche se nell'Ultimo spettacolo (il suo primo film) è ancora meglio (nel senso che è ancora più bella...)

saludos y besos
Solimano

Anonimo ha detto...

Mi ricordo il film:)che devoa ver visto sei secoli or sono, e lei mi è molto simpatica.
Proprio su questa villa vidi una trasmissione di Ulisse, come dice Roby, bellissima che ne parlò dettagliatamente e ne rimasi incantata. Da visitare sicuramente, magari in primavera.
Potrei portarci la mamma:)