Solimano
Ho già scritto nel blog due post, riguardo Una vita difficile di Dino Risi (1961).
I post riguardano episodi del film collegati a date storico-politiche:
- la cena a casa dei monarchici la sera in cui vengono comunicati i risultati del referendum fra repubblica e monarchia.
- il matrimonio di Silvio Magnozzi (Alberto Sordi) con Elena Pavinato (Lea Massari) in Campidoglio proprio nel giorno in cui avviene l'attentato a Togliatti.
Scrivere sul film nel suo insieme è difficile, perché la ricchezza dei motivi è tale che finirei, per voler dire tutto, per stare sul generico. In tal caso sarei poco utile a me e ad eventuali lettori. Quindi preferisco concentrarmi su alcuni motivi salienti commentando immagini che abbiano una loro esemplarità.
Sopra il post metto una immagine desolata di Elena quando, dopo aver seguito Silvio a Roma , vede la casa in cui le toccherà vivere e capisce che l'andamento è ben diverso da quello che si aspettava. Questo film non è solo di Risi, Sordi e Sonego, è anche un film di Lea Massari -attrice e personaggio.
All'uscita dal carcere, Silvio non trova più il posto al giornale, la situazione è sempre più precaria. La famiglia di Elena si darà da fare per aprirgli altre strade, insistendo con lui perché si laurei (ha interrotto l'università), ma Sivio non riuscirà a farcela, e manderà a quel paese Elena e tutta la famiglia. I due si separano, Silvio sta a Roma, Elena sta al nord.
Intanto Elena provvede a sé ed al figlio. C'è anche un uomo ricco e maturo che le fa la corte. Silvio riesce a ragranellare i soldi che gli servono per andare in Versilia, dove sa che è Elena. Finirà con una scenata in cui Silvio, anche perché ubriaco, ne dice di tutti i colori alla compagnia di Elena, fino a trovarsi disperato in mezzo ad una strada con le macchine che gli sfrecciano attorno. Ridotto alla disperazione, accetterà l'opportunità che gli offre il suo amico Franco Simonini (Franco Fabrizi): lavorare proprio per il commendator Bracci, che adesso controlla anche un giornale. Silvio non fa il giornalista, ma è una specie di assistente tuttofare. Finanziariamente le cose vanno meglio, e Silvio si ripresenta ad Elena proprio il giorno del funerale della madre. Elena e Silvio riprendono a vivere insieme a Roma.
Sulla famosa scena di Silvio spruzzato da Bracci, ho due osservazioni:
- al fatto è presente un alto prelato, che sta seduto e fa lo svanito, così finge di non vedere.
- a parte la villanìa sistematica di Bracci, Silvio ha cercato di scrivere articoli e di farli uscire nel giornale, pur sapendo che Bracci non vuole.
Silvio sa che la moglie ha visto che cosa è successo. In quel momento decide di ribellarsi, e con un pugno fa cadere Bracci in piscina. Poi se ne va a piedi dando il braccio a sua moglie. I due se ne vanno dal party seri e silenziosi, salvo una sola parola che Silvio dice a Franco Simonini, l'amico che gli ha trovato il posto. Dice, in romanesco: "Raccoglilo!" riferendosi a Bracci.
Qui sotto, metto una immagine dell'inizio del film: Silvio sa che il tedesco sta per sparargli e si volta, attendendo terrorizzato la morte. Proprio in quel momento Elena lo salva.
1 commento:
Un grandissimo film, e anche uno dei pochi in cui Sordi è un personaggio positivo, capace di ribellarsi alle sopraffazioni o di tener duro sui princìpi giusti(me ne ricordo pochi: "La grande guerra", "Riusciranno i nostri eroi..." - e poi forse è finita la lista?)
Posta un commento