giovedì 24 aprile 2008

Camera con vista: puritanesimo e passionalità



A room with a view di James Ivory (1985) Tratto dal romanzo di Edward Forster Sceneggiatura di Ruth Prawer Jhabvala Con Helena Bonham Carter (Lucy), Julian Sands (George), Maggie Smith (Miss Bartlett), Denholm Elliott (Mr Emerson), Judy Dench (Miss Lavish), Daniel Day-Lewis (Cecil) Musica: Richard Robbins Fotografia: Tony Pierce-Roberts (117 minuti) Rating IMDb: 7,5

Roby

Parte I. 1. La pensione Bertolini:

«(...) "Quello che voglio dire" continuò il vecchio "è che potete avere le nostre camere, e dare a noi le vostre. Uno scambio".
Quella proposta scandalizzò i turisti di classe superiore, che simpatizzarono con le nuove arrivate. Miss Bartlett, per tutta risposta, disse a labbra strette: "Molte grazie davvero, ma è fuori discussione"
"Perchè?" disse il vecchio, entrambi i pugni sulla tavola.
"Perchè è del tutto fuori discussione, grazie"
"Vede, non vogliamo..." attaccò Lucy. Di nuovo la cugina le impedì di parlare.
"Ma perchè?" insistette lui "Alle donne piace guardare il panorama; agli uomini no." Picchiò i pugni sul tavolo come un bambino cattivo, poi si rivolse al figlio, dicendo: "George, persuadile tu!"
"E' ovvio che debbano averle loro, le camere" fece il figlio "Non c'è altro da dire"(...)»




Parte I. 2. A Santa Croce senza Baedeker:

«(...) Era ovvio che [Santa Croce] doveva essere un edificio meraviglioso. Ma quanto assomigliava a un granaio! E com'era freddo! Naturalmente, c'erano degli affreschi di Giotto, e al cospetto dei loro valori tattili Lucy era in grado di provare le sensazioni giuste. Ma come avrebbe fatto a distinguerli dagli altri? Continuò a girare per la chiesa con aria sdegnosa, restìa a mostrare entusiasmo per opere d'arte d'autore e data incerti. Non c'era nessuno che potesse almeno dirle quale, tra le tante pietre tombali che lastricavano navata e transetti, fosse quella davvero bella, quella decantata da Mr. Ruskin.
Poi si lasciò catturare dal pernicioso fascino dell' Italia e, invece di darsi da fare per acquisire qualche informazione, cominciò a sentirsi contenta. Si divertì a cercar di decifrare gli avvisi in italiano - l'avviso che proibiva di introdurre cani in chiesa - l'avviso che pregava i fedeli, nell'interesse dell'igiene e per rispetto alla sacralità del luogo in cui si trovavano, di non sputare. Si mise a osservare i turisti: i loro nasi erano rossi come la copertina del loro Baedeker, tanto era fredda Santa Croce (...) »



«(...) "Passeremo per certi sudici vicoletti (...) e se lei mi porterà fortuna ci capiterà qualche avventura" (...)
Miss Lavish -ché questo era il cognome della signora intelligente- girò a destra sul lungarno assolato. Che tepore delizioso! Ma quel vento che s'infilava per le stradine laterali era tagliente come un coltello, no? (...) Poi Miss Lavish si slanciò sotto il portico dei manzi bianchi, si fermò ed esclamò: "L'odore! L'odore di Firenze! Ogni città, mi consenta d'insegnarglielo, ha il suo odore particolare!"
"E' un odore sgradevole?" chiese Lucy, che aveva preso dalla madre la ripugnanza per la sporcizia.
"Non si viene in Italia a cercare le cose gradevoli" fu la risposta "Ci si viene a cercare la vita. Buongiorno! Buongiorno!" facendo cenni col capo a destra e sinistra "Guardi quell'adorabile carretto del vino! Lo vede in che modo ci sta guardando il conducente? Quella cara anima semplice!"(...)»





Parte I. 6. Il Reverendo Arthur Beebe, il Reverendo Cuthbert Eager, Mr Emerson, Mr. George Emerson, Miss Eleanor Lavish, Miss Charlotte Bartlett, Miss Lucy Honeychurch fanno un'escursione in carrozza sulle colline per contemplare il panorama: i vetturini sono italiani.



«(...) Miss Lavish (...) tirò fuori due di quei teli di cerata che servono a proteggere il turista dall'umidità dell'erba o dal freddo dei gradini di marmo. Sedette su uno di essi; a chi spettava di sedere sull'altro?
"A Lucy, senza il minimo dubbio [disse Miss Bartlett] . Io posso sedere in terra. Non ho più reumatismi da anni, davvero. E se comincerò a sentire qualcosa, mi alzerò in piedi. Pensa cosa direbbe tua madre, se ti facessi sedere sull'erba bagnata con addosso il vestito di lino bianco." E si lasciò cadere pesantemente in un punto in cui la terra sembrava particolarmente umida.




"Eccoci qua, sistemate in modo delizioso. Ho un vestito leggero, ma le macchie di umidità non si vedranno, dato che è marrone. Siediti, cara; sei troppo altruista. Non ti fai valere abbastanza" Si schiarì la gola "Ah, non spaventarti, non è un raffredore. E' solo una tossetta, e ce l'ho già da tre giorni. Non ha assolutamente nulla a che fare col fatto che sono seduta qui."
C'era un solo modo di affrontare la situazione. Di lì a cinque minuti Lucy se ne andò in cerca di Mr. Beebe e Mr. Eager, sconfitta dal telo di cerata (...)»



«(...) George si era voltato sentendola arrivare. Per un attimo la contemplò come se fosse caduta dal cielo. Colse la gioia che s'irradiava dal suo volto, vide i fiori lambire il suo vestito come onde azzurre. I cespugli sopra di loro si richiusero. Egli si avvicinò di corsa e la baciò (...)»



Parte II. 9. Lucy come opera d'arte:

«Pochi giorni dopo l'annuncio del fidanzamento, Mrs. Honeychurch convinse Lucy [e Cecil] a partecipare a un piccolo garden party nei dintorni, perchè naturalmente voleva far sapere a tutti che sua figlia stava per sposare un uomo presentabile. E Cecil era più che presentabile: aveva un'aria distinta ed era davvero piacevole vedere la sua snella figura adattarsi al passo di Lucy, e la sua faccia lunga e pallida animarsi quando Lucy gli rivolgeva la parola (...)»


Parte II. 8. Medievale:

«(...) Non sono cinico [disse Mr. Beebe]. Ho però una teoria cui tengo molto su Miss Honeychurch. Le sembra logico che suoni in modo così meraviglioso e faccia una vita tanto tranquilla? Credo che un giorno la sua vita sarà meravigliosa come il suo modo di suonare. I suoi compartimenti stagni si romperanno, e musica e vita si fonderanno l'una nell'altra. Allora la vedremo comportarsi in maniera eroica, nel bene e nel male -forse troppo eroica per potersi definire attraverso i parametri di bene e di male (...)»


3 commenti:

Solimano ha detto...

Roby, e con questo siamo già a dodici post nella vista logica I libri nel cinema, e di spazio ce n'è quanto si vuole.
Leggendo e guardando con attenzione il tuo post, trovo che la corrispondenza fra Forster ed Ivory è molto forte, probabilmente più che per Casa Howard (per Maurice non so, non l'ho visto).
Ed è giusto il titolo che hai messo: puritanesimo e passionalità, anche se sono convinto che a livello passionalità sia Forster che Ivory si trovino a loro agio quando esprimono passioni represse, non passioni esplosive.
A me fa sorridere rivedere una attrice come Helena Bonham Carter che ha trovato poi una strada e dei personaggi completamente diversi da quello che fa in Camera con vista.
La tipica acqua cheta che macina i ponti.
Anche nella vita reale ha dimostrato che è una che non guarda in faccia a nessuno, compresi Emma Thompson e Kenneth Branagh. Evidentemente è una centripeta, non centrifuga, buon per lei.
Comunque, chi oggi legge il libro, non può prescindere dalle immagini mentali che derivano dal film. Questo è naturalissimo, ed è la ragione più valida per cui abbiamo intrapreso questa vista logica. Amo più le commistioni che la separatezza, se sono fatte in un certo modo migliorano la fruizione sia del libro che del film, difatti ogni giorno mi vengono in mente dei possibili post da inserire: il problema è metterli in fila e scegliere (normalmente in funzione della possibilità del reperimento delle immagini appropriate, that's the question). Sono e saranno dei post faticosi, ma molto gratificanti una volta fatti.

saludos y besos
Solimano

Giuliano ha detto...

Cara Roby, pensa un po': è la prima volta che leggo Forster...
(non ho neanche mai visto il film, anche se Helena Bonham Carter gli è davvero bellina)

Roby ha detto...

Caro Sol e caro Giul, mi sono divertita un sacco a realizzare questo post, un po' perchè ho adorato il film (avevo assistito anche ad alcune riprese, in Piazza Signoria e piazza SS.Annunziata) e un po' perchè sentir parlare di Firenze come ne parla miss Lavish o vederla attraverso gli occhi di miss Honeychurch è semplicemente delizioso. Non avevo -e non ho- mai pensato che Firenze avesse un suo odore particolare, ma le inglesi in visita qui all'epoca della regina Vittoria dovevano avvertirlo, sentendosi come noi, oggi, quando esploriamo il souk del Cairo o il bazar di Istanbul. Che le colline fiorentine abbiano un potere afrodisiaco, invece, è valido allora come adesso (garantisco per esperienza personale!). Ricopiare letteralmente i brani dall'edizione integrale Newton del libro comprata nel 1997 per 2000 lire è stato faticoso: ma ne valeva la pena!

Best regards (o, se preferite, "Buongiorno!" come lo pronuncerebbe miss Lavish)

Roby