giovedì 14 gennaio 2010

La attrici di Rohmer (1)

Françoise Fabian, Marie-Christine Barrault ,
Jean-Louis Trintignant in "Ma nuit chez Maud" (1969)

Solimano

Se dovessi dire le prime tre cose che mi vengono in mente di Eric Rohmer, direi queste:
1. Che aveva una profonda cultura umanistica: professore di lettere e scrittore.
2. Che per molto tempo non ha fatto il regista, ma il critico.
3. Che ha iniziato a fare film attorno ai cinquant'anni.

Finirebbe qui? No. C'è un'altra cosa unica, di Rohmer: le attrici e i personaggi femminili dei suoi film. Alcune hanno avuto una carriera di successo, la maggioranza no, magari hanno fatto solo quel film di Rohmer. Ma non si dimenticano. Per questo scrivo due post, che non possono essere esaurienti. Seguo l'ordine cronologico.

Michèle Girardon e Jill Olivier

In "Le signe du lion" (1959), l'attenzione è tutta per il protagonista Pierre Wesserlin (Jess Hahn) il violinista che può diventare un affamato clochard o un milionario. Cathy (Jill Olivier) e Dominique Laurent (Michèle Girardon) sono due personaggi di contorno. In una piccola parte (la proprietaria dell'albergo) c'è anche Stéphane Audran. Jill Olivier è comparsa solo in questo film.

Claudine Soubrier

Michèle Girardon

In "La boulangère de Monceau" (1963), il protagonista (Barbet Schroeder) deve scegliere fra la fornaia Jacqueline (Claudine Soubrier) e la studentessa Sylvie (Michèle Girardon) di cui aveva perso le tracce. Sceglie Sylvie, alla fine, ma io ho tifato sempre per Jacqueline. Claudine Soubrier ha recitato solo in questo brevissimo film; è un'apparizione indimenticabile. Michèle Girardon negli anni successivi ebbe una buona carriera, interrotta dal suicidio con barbiturici nel 1975, a trentasette anni.

Catherine Sée

In "La carrière de Suzanne" (1963) i due studenti Bertrand (Philippe Beuzen) e Guillaume (Christian Charrière) credono di divertirsi con Suzanne (Catherine Sée), una ragazza che sembra facile e sprovveduta. Ma sarà Suzanne a prevalere. Catherine Sée ha recitato solo in questo film.

Haydée Politoff

In "La collectionneuse" (1967), Adrien (Patrick Bauchau) e Daniel (Daniel Pommereulle) sono un critico d'arte e un pittore, fra loro amici. Capita nella casa dove sono ospiti al mare una ragazza, Haydée (Haydée Politoff), disinvolta, che frequenta compagnie maschili che loro snobbano, ma anche qui, la naturalezza di Haydée la spunterà, sia con Daniel che con Adrien. Haydée Politoff ha recitato in una ventina di film (non di questo livello) fino al 1981.

Françoise Fabian

Marie-Christine Barrault

In "Ma nuit chez Maud" (1969), l'ingegnere Jean-Louis (Jean-Louis Trintignant) riesce a resistere alla libera e laica Maud (Françoise Fabian), perché vuole sposare Françoise (Marie-Christine Barrault), convintamente religiosa come lui. Alla fine del film scoprirà che le due donne hanno qualcosa in comune. Françoise Fabian ha avuto come attrice un notevole successo: ha recitato in più di novanta film e recita ancora. Stessa cosa per Marie-Christine Barrault: oltre cento film. E' stata l'ultima moglie di Roger Vadim.

Aurora Cornu

Béatrice Romand

Laurence de Monaghan

In "Le genou de Claire" (1970), sul lago di Annecy, l'addetto culturale Jerome (Jean-Claude Brialy) riallaccia l'amicizia con la scrittrice Aurora (Aurora Cornu), conosce una giovanissima amica di Aurora, che si chiama Laura (Béatrice Romand), ma è affascinato soprattutto dalla sorellastra di Laura, Claire (Laurence de Monaghan), o meglio dal suo ginocchio, che riuscirà a toccare alla fine del film. Aurora Cornu ha recitato solo in questo film (salvo una breve apparizione il "L'amour l'après midi" di Rohmer). Béatrice Romand ha avuto una buona carriera (quasi trenta film) ed ha recitato altre volte con Rohmer. Laurence de Monaghan è comparsa circa quindici volte fra cinema e TV, fino al 1979.

Zouzou

Françoise Verley

In "L'amour l'après-midi" (1972), Frédéric (Bernard Verley) lavora a Parigi. E' felicemente sposato con Hélène (Françoise Verley). Conosce Chloé (Zouzou), e ne è attratto, ma la ragazza è volubile. Frédéric non riesce a capire che intenzioni abbia Chloé. Quando finalmente tutto sembra andare a posto ed hanno deciso di fare l'amore quel pomeriggio, è Frédéric a sottrarsi, per tornare da Hélène. Zouzou (Danièle Ciarlet) è comparsa circa venti volte fra cinema e TV, fino al 1987. Françoise Verley ha recitato solo in questo film, salvo un'apparizione in TV due anni dopo.

Edith Clever

In "Die Marquise von O..." (1976), film tratto da Heinrich Von Kleist, una Marchesa tedesca (Edith Clever) rimane misteriosamente incinta. Scoprirà che il padre del nacituro è proprio un Conte russo (Bruno Ganz), che ha approfittato di lei mentre era svenuta, dopo averla salvata da soldati nemici. Edith Clever è soprattuto un'attrice teatrale, ed è comparsa spesso in TV. Molto poco al cinema.

Arielle Dombasle

Nel film "Perceval le Gallois" (1978), compare Arielle Dombasle, nel personaggio di Blanchefleur. E' il suo primo film. Ha recitato fino ad oggi in 115 film (considerando anche alcuni sceneggiati Tv). Compare in alcuni altri film di Rohmer.

Anne-Laure Meury

Marie Rivière

Nel film "La femme de l'aviateur" (1981), François (Philippe Marlaud) è un ventenne che lavora alle poste della stazione. Innamorato di Anne (Marie Rivière) che ha venticinque anni, ne è geloso e la segue per strada, per scoprire con chi Anne lo tradisce. Così conosce la quindicenne studentessa Lucie (Anne-Laure Meury), che lo aiuta nel suo pedinamento. François... avrà modo di diventare geloso anche di Lucie! Sia Marie Rivière che Anne-Laure Meury hanno recitato altre volte con Rohmer. Fra le due, la carriera più ricca di soddisfazioni l'ha avuta Marie Rivière.

Zouzou (Danièle Ciarlet) in "L'amour l'après-midi" (1972)

6 commenti:

Ermione ha detto...

E' molto bello ripercorrere la storia dei film di Rohmer attraverso le sue straordinarie attrici. Da sempre ho amato in modo particolare Francoise Fabian e le "classiche" Béatrice Romand e Marie Rivière. Ma tutte le sue attrici sono donne particolari, interessanti, belle ma non bellissime; si ha l'impressione che fossero così anche nella vita reale: come possiamo immaginare Marie Rivière diversa dalla Delphine che vediamo nel Raggio verde? E Béatrice Romand, possibile che sia diversa dalla Magali del Racconto d'autunno? Che bello. Mi incuriosisce vedere che post farai per terzo.

Solimano ha detto...

A me quello che impressiona di più è come anche le attrici (le donne!) meno note e che magari hanno partecipato ad un solo film di Rohmer hanno lasciato una traccia, un segno. Quando si rivede il film - perché i film si Rohmer si rivedono - è come incontrare un'amica di cui sai alcune cose e ne impari delle altre rivedendo il film. Non perché l'ha ordinato il dottore o il critico ma perché ti va di rivederli. Ti accorgi, ad esempio, come il caso giochi un ruolo importante nelle trame di Rohmer. Pur essendo il film tutto predisposto con cura, ti dà questa sensazione da non sappiamo chi siamo da dove veniamo dove andiamo però non triste, allegra, come se fosse meglio così (è meglio così, ma per poterlo affermare qualcosa bisogna sapere). Una sicurezza interiore che nasce dall'incertezza e che si trasforma non in brama ma in curiosità di vivere.

grazie Ermione e saluti
Solimano

Ermione ha detto...

Concordo in pieno quando dici che:
- i film di Rohmer si rivedono. E con che piacere, aggiungo io: sempre si scopre un gusto nuovo, si nota come non siano invecchiati negli anni ed, anzi, siano freschi e chiari. Vedi, ad es, il bellissimo La mia notte con Maud.
- il caso gioca un ruolo importante. Ma certo, è un elemento fondamentale e fascinosissimo, a parer mio.
Hai fatto bene a parlare delle attrici, e non degli attori: in effetti sono proprio le donne le assolute protagoniste dei film di Rohmer, anche quando sono accompagnate da un Trintignant, o da un Dussolier.
Le immagini di Trintignant e della Barrault sotto la neve, abbracciati sulla collina, mi emoziona e mi commuove sempre: che regista.

Solimano ha detto...

Oltre a "Ma nuit chez Maud" se ne possono indicare altri. Penso che sia ancora il mio preferito -ammesso che si possa parlare di preferiti nel caso di Rohmer - ma "La femme de l'aviateur", "Pauline à la plage", "Conte d'automne"...
La filmografia di Rohmer è come un bel libro con tante pagine (naturalmente illustrate), ma un libro del tutto coerente, anche nella diversità dei singoli capitoli. Fra le attrici, parrà strano (perché non sono fra le più note), ma quelle a cui sono più affezionato son Claudine Soubrier. Amanda Langlet, Emmanuelle Chaulet, e Anne-Laure Meury ne "La femme de l'aviateur".

grazie Ermione e saluti
Solimano

Ermione ha detto...

Ho sempre amato La mia notte con Maud: il bianco e nero perfetto,quegli attori, tra cui il mio JLT, la pulizia e la ricchezza delle discussioni, la storia d'amore. Perfino Marie-Christine Barrault, che normalmente non mi sconvolge, lì mi sembra brava, bella, giustissima. Tra l'altro mi sembra di ricordare che fosse la nipote di Jean-Louis Barrault (zio? nonno?).

Solimano ha detto...

Se si vanno a vedere i dati IMDb, si capisce l'intelligenza di Eric Rohmer. Sapeva benissimo che la sua filmografia sarebbe stata di nicchia, per tanti motivi, ma ha fatto in modo che fosse una nicchia larga.

Come votes, sono ben undici i suoi film al di sopra dei 1000 votanti, da Ma nuit chez Maud (2258) a Conte de printemps (1010). Altri 9 superano i 500 votanti.

Come rating (cioè il giudizio) ben 18 superano il 7.0, da Ma nuit chez Maud (7.98) a Conte d'été (7.00).

E' anche per questo che credo che la filmografia di Rohmer vada vista tutta insieme: ogni film è collegato con gli altri, pur mantenendosi di per sé del tutto autonomo.
Questa unicità di Rohmer è collegabile al suo essere un uomo di grande cultura umanistica, ad avere svolto per vent'anni attività critica sui film e... all'avere cominciato a fare il regista a cinquant'anni: quasi ogni anno usciva un suo film, sempre per la stessa casa di produzione.

grazie Ermione e saluti
Solimano