lunedì 17 agosto 2009

Parigi nel cinema: Parole, parole, parole (2)

Sabine Azéma

On connaît la chanson di Alain Resnais (1997) Sceneggiatura di Jean-Pierre Bacri, Agnès Jaoui Con Pierre Arditi (Claude), Sabine Azéma (Odile Lalande), Jean-Pierre Bacri (Nicolas), André Dussollier (Simon), Agnès Jaoui (Camille Lalande), Lambert Wilson (Marc Duveyrier), Jane Birkin (Jane), Jean-Paul Roussillon, Nelly Borgeaud Fotografia: Renato Berta Musica: Bruno Fontaine, e le quindici canzoni inserite nel film... a cui dedicherò un post, se basterà... (120 minuti) Rating IMDb: 7.1

Solimano

Oh, anche qui l'immagine che metto in cima non appartiene al film ma al trailer originale. Si tratta di un'altra mia amatissima, Sabine Azéma, e l'immagine non le rende tutto il merito, ma esprime un suo momento di perplessità. Tutti hanno il diritto di essere perplessi, ogni tanto, perfino un'attrice come Sabine Azéma con un curriculum di grandi interpretazioni. Che film scegliere, per il suo Ritratto di Signora? Un'idea ce l'avrei, solo che per il momento mi manca il DVD. Vedremo.


Odile Lalande (Sabine Azéma) è la sorella maggiore di Camille Lalande (Agnès Jaoui). In questi due post compare poco e suo marito Claude (Pierre Arditi) non compare per niente, ma in futuro ci sarà modo.
Nella prima immagine, Odile, in una strada piuttosto anonima di Parigi, sta soccorrendo un uomo anziano che è stato fatto cadere dalla macchina rossa che dopo un momento di esitazione non si fermerà. Dal dialogo di Odile con quest'uomo (non preoccupatevi, non si è fatto quasi niente) scaturirà uno dei tanti equivoci di cui è costellato il film.
Nella seconda immagine, Odile non è andata al cimitero per onorare un caro defunto. Quel cimitero è contiguo all'ufficio dove lavora e sopra ci passa un'autostrada. A Parigi c'è proprio di tutto.

All'inizio del film, dopo la passeggiata in Rue de Rivoli, Camille fa due chiacchiere con Nicolas (Jean-Pierre Bacri) l'accompagnatore di donne ricche e sole. Nicolas si metterà in contatto con Odile, con cui a suo tempo ha avuto una relazione. Claude, il marito di Odile, non ne sarà contento, da cui una serie di accadimenti che svelerò, una volta o l'altra, niente resterà impunito. Per quasi tutto il film Camille trova antipaticissimo Nicolas, il che è naturale, visti i rapporti fra i due attori nella vita reale.


Vengo al tormentone. La prima immagine mi ha fatto soffrire, ho dovuto fare i salti mortali per capire che cosa fosse e per rintracciare la piazza di Parigi dove si trova quella cosa. Ma infine con sommo gaudio ci sono riuscito e la seconda immagine non appartiene al film ma è una fotografia de "La fontaine des Polypores", scultura in pietra realizzata nel 1983 da Jean-Yves Chevalier ed ubicata in Place Montparnasse, petit square.
Cosa sono i Polypores? Le cosiddette lingue di bue, funghi parassiti dei grandi alberi. Lo scultore ha realizzato un enorme vegetale in pietra.
Ci hanno scritto anche una poesiola simpatica, che qui trascrivo:

Multitude de gros champignons
Langues de boeufs on vous appelle
Vous êtes beaux, vous êtes bons
Appétissant comme le chanterelles.

On vous a mis là, empilés
Vous feriez une belle acquerelle
Où l'on verrait bien l'eau couler
Dessus vous comme une bagatelle.

Les uns charnus, d'autres ficelles
Vous faites là un bel ensemble
Dans une entente fraternelle
Où aucun d'entre vous ne tremble.

L'eau ruisselle gaie entre vous tous
Et se posent le tourterelles
Sur vos lames parfois bien rousses
Et pour le moins intemporelles.


Proprio lì, vicino ai Polypores accade l'equivoco più gosso. La situazione è questa: Marc (Lambert Wilson) ha appuntamento lì con Odile, la sorella di Camille con cui è in trattative per vendere un appartamento, ubicato all'ultimo piano di un palazzo prospiciente sulla piazza. Odile ha preso appuntamento anche con Camille, perché vuol fare vedera anche a lei l'appartamento che vorrebbe comprare. Quindi Marc e Camille sono lì, di fronte ai Polypores, ma fra loro non si conoscono.
Marc fa una telefonata di poche parole e Camille vede che ha gli occhi rossi e che tira fuori il fazzoletto di tasca. Lo prende per un innamorato ridotto alla disperazione, mentre Marc è semplicemente raffreddato. Cosi nasce il loro rapporto. Marc, grande opportunista, si guarda bene dal raccontare a Camille la verità.

Intanto Nicolas e Simon (André Dussolier) si sono conosciuti: Nicolas fa finta di cercare un appartamento che comunque non avrebbe i soldi per comprare, ed ha trovato l'interlocutore giusto nel tentato venditore Simon, che non è capace di vendere: fra sfigati si capiscono e diventano amici, la trattativa per l'appartamento è solo una scusa per trovarsi.



Simon in fondo non fa niente per tutto il giorno, ma è impegnatissimo: oltre alla trattativa per l'appartamento con Nicolas (si sono già visti più di dieci volte), accompagna Camille nei suoi giri turistici, in questo caso, presso la tomba di un grande personaggio della storia francese, dalla statua pare che sia morto giovane, ma non so chi sia, bisogna chiedere a Camille o a Simon, che lo sanno di sicuro. Simon è innamorato di Camille che è innamorata di Marc. Camille non sa che Marc è il capo di Simon né sa che Simon venda appartamenti, crede che scriva solo commedie radiofoniche. E Simon non sa che l'uomo di cui è innamorata Camille è il suo capo. Chiaro che qualcosa succederà, non possono andare avanti così.



Camille ogni tanto ha dei mancamenti, durante una visita sviene coram populo su uno dei tanti letti reali di cui è piena Parigi. Simon la soccorre, sta per baciarla, Camille apre gli occhi e dice: "A momenti vomito". E Simon si scusa.


A vedere tanti monumenti viene appetito, e Camille e Simon di rifocillano con mezza baguette cadauno in una piazza di Parigi un po' fuori mano.

Marc compare di meno. D'altra parte è sempre impegnatissimo col suo lavoro, ogni tanto si sfoga con Camille sull'incapacità del suo venditore. Però compare sempre organizzato, qui con un bel mazzo di fiori , sopra un ponte e vicino ad una cascata. Niente svenimenti o mezze baguette.


Oggi Nicolas si trova a dover affrontare una grande sfida. Ha appuntamento alla Gare du Nord con sua moglie Jane (Jane Birkin). giunta dalla campagna per sapere quando la famiglia si potrà finalmente riunire nell'appartamento che Nicolas sta comprando a Parigi. Nicolas mette in gioco tutte le astuzie del mestiere (?) ma Jane gli dice: "Raccontami come stanno veramente le cose, è meglio".

Alla Gare du Nord compare anche la scultura "Europa Operanda" di Ludmilla Tcherina, realizzata nel 1994 per il tunnel di attraversamento della Manica. Questa non è una immagine del film ma una fotografia.

L'ultimo quarto d'ora del film non si svolge di giorno all'aperto, in giro per Parigi, ma di sera al chiuso in un appartamento all'ultimo piano di quel palazzo prospiciente la scultura dei Polypores: Odile Lalande l'ha comprato e fa una festa di inaugurazione a cui sono presenti tutti i principali personaggi del film (Jane no, Nicolas l'ha rimandata in campagna). Ma non racconto tutte le sorprese che si verificano in quella festa, inserisco solo due immagini in cui dall'appartamento, che sta a Montparnasse, si vede Montmartre. Nella prima, Camille fa pace con Nicolas, nella seconda, che chiude il post, Camille e Simon hanno scoperto che entrambi sono depressi da tempo, e hanno bisogno di curarsi. Si cureranno insieme.

2 commenti:

annarita ha detto...

Che girandola di avvenimenti e quante belle immagini di Parigi! È un film che ignoravo totalmente. Vedi com'è utile gironzolare per questo sito? Complimentoni e salutissimi!
Annarita

Solimano ha detto...

Annarita, Roma nel cinema aveva tentato il fugone, ma Parigi nel cinema ha quasi recuperato il distacco. Se ricordo bene, adesso siamo a 22 post contro 21.
Il mio obiettivo è arrivare attorno ai 30 post sia per Roma che per Parigi, facendo poi salire Venezia e Firenze. Ma anche altre città italiane, non finisce qui...

grazie e saludos
Solimano