martedì 19 agosto 2008

Ancora Stevenson

Robert Stevenson e la moglie in un ritratto di Sargent del 1885

Mario Bianco mi ha cortesemente inviato le immagini di una serie di suoi disegni dedicati a Robert Luis Stevenson ed alla sua opera. Questi disegni sono stati pubblicati anni fa dalla rivista TRATTI della Mobydick di Faenza.
Ogni disegno è accompagnato da commenti poetici. Le didascalie St3, St4, St7 sono citazioni di Stevenson.
Pubblico volentieri sia le immagini che i commenti e ringrazio Mario sia per la qualità dei disegni e dei testi sia per la disponibilità che ci ha mostrato. Il suo sito è qui. Consiglio di guardare le immagini ingrandite. (s)

St1) Un tale a Goa, un vecchio cattolico
mi parlò del karma
e mi disse che esso era
nelle mie radici
nei miei muscoli
nelle mie vene
nei miei pensieri,
che comunque andavano ad Edimburgo
ed al vecchio dei cimiteri

St2) Quella forza così grande
che mi spinse ad uscire di casa
mi condusse come un lampo fin qui
dove ho trovato tra le rocce
l’ombra di mio padre

St3) Infatti conosciamo e procediamo noi stessi
soltanto con l’aiuto delle immagini,
dipinte nell’aria, del nostro passato

St4) Ho sentito il mare levarsi
con il fragore di una battaglia
là dove scorre vicino ad Aros,
e ho udito le voci possenti e spaventose
dei frangenti che chiamano gli “ Allegri compari “

St5) Quando John Sargent
mi volle ritrarre
là in quella specie di bordello
non ero affatto contento;
John era uno snob
e di me voleva rapire solo qualcosa
senza nulla capire
senza nulla sapere

St6) Dicono ed hanno detto che fuggii,
parlano e non sanno.
Ho solo cercato altrove
spazi profondi e profondi sentimenti
lasciando a quelli che parlano
i loro cartacei filosofemi

St7) Non esiste la morte
senza la vita
e non esistono
ultimo paradisi...
l’unico paradiso
toccato da un uomo
è quello
del cuore

St8) Robert Luis si guardava
nel suo specchio vecchio
quando si ritoccava il pizzo
a Portsmouth
e si diceva:
MA CHE CI FACCIO QUI ?
Poi sputava nel lavabo
e si guardava i piedi...
aveva una paura orribile
che quelli fossero radici.

1 commento:

Giuliano ha detto...

Lavorare a china e con tratti così fini richiede una gran pazienza, ma dev'essere bello, un po' come gli antichi incisori. Complimenti!