giovedì 14 febbraio 2008

Persepolis

Persepolis, di Vincent Paronnaud e Marjane Satrapi (2007) Dal libro di Marjane Satrapi, Sceneggiatura di Vincent Paronnaud e Marjane Satrapi, Musiche: Heavy Metal, Iron Maiden (95 minuti) Rating IMDb: 8.2
Gabrilu sul suo blog NonSoloProust
Persepolis
è un film d'animazione che nasce dal libro a fumetti dell'iraniana Marjane Satrapi.

Pubblicato per la prima volta in Francia nel 2000, il libro divenne subito famosissimo. Ha avuto una infinità di ristampe, è tradotto in 20 lingue e in tutto il mondo le copie vendute superano abbondantemente il milione. Ha vinto premi alla fiera dei libri a Francoforte ed il premio Aph'Art "Coup de coeur" al Festival International de la Bande Dessinée d'Angoulême del 2001, il premio France Info nel 2002, e ancora il premio per il migliore album straniero agli Harvey Awards del 2004. In Italia è arrivato nel 2002.

Primo fumetto iraniano mai pubblicato, è ormai considerato un classico contemporaneo.

Persepolis è un'opera autobiografica, perchè in esso Marjane racconta in prima persona la sua infanzia in Iran all'epoca della rivoluzione khomeinista, la sua adolescenza in Europa e il ritorno, piuttosto traumatico, in un Iran estremamente diverso da quel che ricordava e da cui si è poi definitivamente allontanata per andare a vivere a Parigi.

Nel 1980 per le donne iraniane torna ad essere obbligatorio velarsi il capo. Marjane ha dieci anni.
A metà del suo racconto ne ha quattro di più, è insofferente al velo e non vuole rinunciare alle sue scarpe da tennis; ama il punk ma è costretta ad ascoltarlo di nascosto comprando i cd al mercato nero.

Questo suo atteggiamento ribelle in un regime fondamentalista e sempre più oppressivo può risultare pericoloso e i genitori decidono, per il suo bene, di mandare la figlia a studiare a Vienna. Qui comincia però per l'adolescente Marjane un altro tipo d'odissea perchè la ragazzina deve fare i conti con la difficoltà di integrazione, con la nostalgia per suo paese e la sua famiglia, il tutto nel bel mezzo dell'adolescenza con le prime delusioni amorose e le trasformazioni del proprio corpo.

Marjane decide allora di tornare in Iran, tra la sua gente, ma trova una società completamente mutata dagli anni e dagli eventi. Nonostante l'immutato affetto e la comprensione dei genitori e della nonna, cade in una profonda depressione perchè si sente fuori posto sia nel suo paese che in occidente. Un matrimonio fallito e un divorzio la convinceranno però alla fine ad andarsene -- e questa volta per sempre -- dall'Iran e a trasferirsi a Parigi per avere finalmente una vita libera da rigidi quanto incomprensibili condizionamenti.

Il film di animazione tratto dal fumetto è co-diretto da Marjane Satrapi con Vincent Paronnaud ed è molto fedele, sia nel tratto, sia nella sceneggiatura al fumetto originale, garantendone la stessa forza narrativa, drammatica e ironica. E' un film commovente e drammatico quando parla dei momenti più travagliati della recente storia dell'Iran e del diretto coinvolgimento del nonno e degli amici di famiglia nei tragici eventi iraniani, ma anche molto divertente ed autoironico quando Marjane parla del difficile percorso individuale di una donna all'interno di un assetto politico e religioso che alle donne non concede spazi, ma anche della difficoltà di integrazione di una giovane donna iraniana in Europa.

Giocato tutto su un bellissimo bianco e nero e su vari toni di grigio, i colori (soprattutto il rosso) compaiono soltanto in alcune scene ed in particolare in quelle ambientate in aeroporto, quando Marjane sta per salire nell'aereo che la porta fuori dall'Iran e verso la sua speranza di libertà.

Le voci recitanti, nella pellicola francese, sono di Catherine Deneuve (la mamma di Marjane), Danielle Darrieux (la nonna), Simon Abkarian (il padre di Marjane). La voce di Marjane è di Chiara Mastroianni.

Nell'edizione italiana le voci sono di Paola Cortellesi (Marjane), Licia Maglietta (la madre), Sergio Castellitto (il padre), Miranda Bonansea (la nonna)

Vincitore ex aequo del Premio della Giuria al Festival del Cinema di Cannes del 2007, Persepolis è candidato all'Oscar 2008 come miglior film d'animazione.

Quando Persepolis è stato presentato al Festival di Cannes 2007 l'Iran ha protestato ufficialmente con la Francia pretendendone l'esclusione (e te pareva).

"On est en droit de se demander si désormais nous ne devons pas nous conformer aux diktats des autorités iranienne où que nous soyons? " si era chiesta la giornalista iraniana Shahla Nahid, su Radio France Internationale il 23 maggio 2007.

Ma il Ministero degli Esteri francese e la direzione del Festival di Cannes non hanno fatto una piega, il film di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud ha regolarmente partecipato ed ha poi anche vinto, come ho già detto, il Premio della Giuria. Alla fine della proiezione, cui erano presenti anche i genitori di Marjane, gli applausi sono durati più di un quarto d'ora.

6 commenti:

Giuliano ha detto...

Le donne in Iran sono veramente eroiche. Avevo già visto i film di Kiarostami e Makhmalbaf, vedere queste giovani donne fare lavori impegnativi e di responsabilità con il chador addosso è triste ma anche commovente, un messaggio forte. Il cinema, e in questo caso il fumetto, possono arrivare a spiegare il mondo molto meglio dei telegiornali...
Grazie Gabriella.

gabrilu ha detto...

Sono io che ringrazio voi, Giuliano, per l'ospitalità.

Solimano ha detto...

Il film non l'ho ancora visto, ma mi prudono le mani, quando sento la situazione delle donne iraniane.
Leggevo tempo fa che cosa vuol dire attenersi alle prescrizioni della Sharia. Cose incredibili: la testimonianza di una donna in tribunale, per parlare di una cosa piccola, conta la metà di quella di un uomo. E non mi piace neanche il cosiddetto dialogo interreligioso: sono destinati a capirsi fra di loro, quelli del libro perché su certe cose, pur in modo diverso, la pensano allo stesso modo, quelli del Non avrai altro Dio fuori che me.

grazie Gabrilu ed a presto
Solimano

Habanera ha detto...

[...] "Ma il Ministero degli Esteri francese e la direzione del Festival di Cannes non hanno fatto una piega" [...]
Una ragione in più, casomai ce ne fosse bisogno, per amare la Francia.
Bellissimo post, Gabrilù!
H.

Roby ha detto...

Gabrilu, post strepitoso, così come deve essere il film (ho visto il trailer in tv). Non me lo perderò!!!

Bisous

Roby

mazapegul ha detto...

Grazie Gabrilù! Il fumetto lo avevo letto e il film spero che riuscirò a vederlo. Le donne iraniane avevano avuto una gran parte nella "primavera riformista" sotto la presidenza Khatami. Ricordo un documentario, girato da una regista il cui nome ora mi sfugge, sulle quotidiane difficoltà delle donne alle prese con la sharia in un tribunale islamico (come evitare d'essere ripudiate e finire così sul lastrico?; o come divorziare da un marito che, lo ammette pure il mullah-giudice, è improponibile, ma che non vi vuole assolutamente ripudiare?).
Nella cultura iraniana le donne hanno un ruolo di primo piano, schiacciato purtroppo dal regime islamico ora, dal regime dello scià prima.