martedì 10 luglio 2007

Gli oggetti nel cinema: l'automobile

Roby
Lo so, l'automobile può raggiungere dimensioni ragguardevoli, ma sempre di oggetto si tratta, alla fin fine. Certo, dalla nascita ad oggi la sua forma è cambiata parecchio, sia sullo schermo che sulla strada: e non c'è dubbio che abbia quasi da subito attirato l'attenzione di registi e sceneggiatori, che ne hanno intuito presto le potenzialità di attrice versatile in ogni ruolo, sia esso comico, avventuroso, romantico o thriller. Stanlio ed Ollio, tanto per cominciare, sono spesso alle prese con il loro macinino semovente, bisognoso di una robusta carica a manovella prima di partire scoppiettando; i loschi gangster degli anni '30 vengono rappresentati mentre sparano sventagliate di mitra dal finestrino di lucide berline scure; l'inossidabile James Bond può contare su una fiammante Aston Martin accessoriata di tutto punto, missili a testata nucleare inclusi; gli zuccherosi protagonisti di Grease si sbaciucchiano indisturbati dentro un drive-in, all'interno di ridicoli macchinoni rosa, azzurri e verdolini, per parcheggiare i quali sarebbe necessaria come minimo la rotonda del Pantheon; mentre in Christine, la macchina infernale, una Plymouth del '57 recita addirittura nella parte di serial killer, con risultati a dir poco terrificanti. E via così, attraverso le auto da corsa di Grand Prix o di Linea rossa 7000, comodamente seduti con Shirley Mc Laine in una Rolls Royce gialla o pericolosamente in viaggio nel tempo con il Marty/Michael J. Fox di Ritorno al futuro. Ma la carriera della signora automobile (lo sapevate, vero, che fu D'Annunzio a definirla di genere femminile?) non è finita qui: al confine tra fantascienza, fumetto e kitsch assoluto, possiamo ammirare la sua ultima interpretazione in Transformers, ora su tutti gli schermi, dove passa disinvoltamente dalla forma di vettura "normale" a quella di robot da guerra intergalattica. Per la gioia dei bambini di tutte le età, compresi quelli dai 30 anni in su che passano ore ed ore a lucidarla, oliarla, controllarla e lavarla, amandola spesso più di una donna vera: di quelle, per capirci, che al posto di carrozzeria, bulloni e spinterogeno hanno carne, ossa e cuore.

3 commenti:

Solimano ha detto...

Roby, fra i film che hai citato quello che mi interessa di più è Una Rolls Royce gialla: l'ho visto anni fa e mi sembrò da un certo punto di vista un filmaccione, ma con degli episodi notevoli, in particolare quello con Shirley McLaine. Ma mi documenterò, perché aveva degli spunti interessanti, al tempo stesso cinici e amorosi. Perché dal mio punto di vista è qui il punto: a me l'automobile nei film interessa se c'è una storia d'amore, come in Due per la strada, come in Notorious, come in Thelma e Louise (è una storia d'amore), come in Gangster story, come in Qualcosa di travolgente e in Gateway (tutti e due). Sono amori mischiati con altre cose, per ciò stesso meno affetti da sentimentalismo, resi quindi più scarni e più forti, velocizzati, le cose tocca dirsele rapidamente. Sono casi in cui l'automobile fa una parte un po' da pronuba, quasi da ruffiana.
Ma la gloroficazione massima del motore è in un film imperfetto ma a suo modo trascinante: Convoy di Peckinpah, è un film in cui c'è anche l'amore. Ma forse stimo andando in un altro oggetto, il camion, e nel film di Peckinpah a un certo punto ce ne sono cinquanta, che vanno uno in fila all'altro. In quello davanti a tutti, ci sono Kristofferson e Ali McGraw, una attrice che ha saputo cambiare un bel po' dopo Love Story. Ah, dimenticavo Sabrina: che lavoro fa il padre di Sabrina, eh?

saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Mi permetto anche di ricordare il bellissimo ed inquietantissimo "Duel" di Spielberg (anni '70, mi pare). Protagonisti un'automobile e un camion. Con relativi uomini al volante, nevvero.
Esemplare esempio di come per fare ottimi film serve innanzitutto una buona idea. Che in quel film c'era, eccome se c'era!

Roby ha detto...

Sì, SOLIMANO, la "Rolls Royce gialla" non sarà un capolavoro ma si lascia guardare piacevolmente: a me personalmente intriga molto il primo episodio, quello con Rex Harrison... forse perchè l'auto come alcova resta una delle icone del mio immaginario.

Sì, GABRIELLA, "Duel" è davvero bello ed inquietante: ci ripenso ogni volta che, in autostrada, mi ritrovo accanto uno di quei mostri luccicanti lunghi 30 metri, alti 3, con ruote che superano di una spanna l'altezza delle macchine "normali"...

...e a proposito, mi sono ricordata di una vera pietra miliare del cinema mondiale: "IL MAGGIOLINO TUTTO MATTO"!!!!!!!!!! Herbie è a-do-ra-bi-le. Non ditemi che non l'avete visto, almeno UNA volta!!!!?????

Vrooom-vrooom

Roby