sabato 21 luglio 2007

Cappello a cilindro

Top Hat di Mark Sandrich (1935) Sceneggiatura di Sandor Farago, Aladar Laszlo, Karol Noti, Allan Scott, Dwight Taylor Con Fred Astaire, Ginger Rogers, Edward Everett Horton, Erik Rhodes, Erik Blore, Lucille Ball Musica: Irving Berlin ("No Strings", "Isn't This a Lovely Day", "Top Hat, White Tie and Tails", "Cheek to Cheek", "The Piccolino") Fotografia: David Abel (101 minuti) Rating IMDb: 7.6
Giuliano
Fisicamente io sono l’esatto contrario di Fred Astaire. Lui è piccolo, leggero, agile, aereo, incorporeo.. Io non so nemmeno ballare, sono statico come il Convitato di Pietra, figuriamoci. Non mi piace proprio, ammiro chi sa ballare, ma io non ballo mai e non amo nemmeno l’atmosfera dei posti dove si balla (troppo rumore, troppa confusione).
Sarei quindi la persona meno adatta a parlare di Fred Astaire, ma mi piace troppo e non so resistere. Soprattutto mi piace questo film, perché – come già dicevo di “Alta società” – è un film girato in evidente stato di grazia. Anche in questo film Dioniso c’è, è sceso appositamente dall’empireo, e siccome è multiforme questa volta appare aereo e leggero come Fred Astaire: sembra appena sfiorare la vita, ogni problema si risolve con eleganza...
E’ la riflessione di Jules Feiffer, che alla danza (e a Fred Astaire) ha dedicato molte delle sue tavole. Fa invidia, quel suo volare leggero ed elegante senza mai sporcarsi.
Ma, lasciando perdere i discorsi troppo complicati, questo è un film tutto da godere. Bellissime le musiche, bellissime le coreografie, belle le scene, belli gli attori e le attrici (ma proprio tutti!).
Non c’è molto da ragionarci sopra, meglio godersi danze e canzoni (Isn’t this a lovely day, to be caught by the rain? E’ così bello che si sia messo a piovere, stavamo andando via uno da una parte e una dall’altra, e invece...). Aggiungo solo, a titolo puramente personale, che amo molto queste canzoni degli anni ’30. Mi trovo invece molto a disagio con gli anni ’50, detesto cordialmente Elvis Presley e Marilyn Monroe, cambio canale persino con Happy Days, e Fonzie mi è molto antipatico: ma negli anni ’30 ci sto benissimo, insieme a Fred Astaire e Ginger Rogers, a Robert Conway e a James Hilton, all’isola del dottor Morel e al meccanico argentino Emilio Gauna. Chissà cosa significa: avrà pure un significato, ma io non so spiegarvelo.

3 commenti:

Roby ha detto...

Caro Giuliano, non so cosa significhi la tua avversione per gli anni '50 (fra parentesi, Fonzie sta antipatico pure a me; ma lui fa parte degli anni '50 "finti" di "Happy days"!!!. So però che trovo deliziosi tutti i film della coppia Rogers-Astaire, compresi quelli a colori dell'ultimo periodo. Come si intitola quello in cui Ginger moglie di Fred vuole cambiare genere, e da star del varietà diventa attrice drammatica con inatteso successo, corteggiata da un commediografo giovane e bello??? Poi, però, torna da Fred: che bello non era di certo, ma simpatico e pieno di personalità e di fascino, quello sì, eccome!!!

bye bye!

Roby

Solimano ha detto...

Giuliano, però la ballerina migliore venne dopo: Cyd Charisse. Mi sembra che, a parte Gene Kelly, abbia fatto qualche film con Fred Astaire.

saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

Cara Roby, mi dispiace ma non sono così esperto... Questi film li ho visti, ma tanti anni fa. L'unico che ricordo bene è questo qui, perché è davvero bello; e poi, oltre alle musiche e alle danze, c'è un meraviglioso signore che si chiama Edward Everett Horton.
E' il comico alto e allampanato che fa il segretario (o l'impresario) di Fred Astaire, e che in questi film degli anni 30 c'è quasi sempre.
E' impagabile, sembra uscito da un libro di Wodehouse!