Solimano
Ho portato in “Abbracci e popcorn” quattro film tratti da Laclos, ma ce ne sono anche altri, un film giapponese del 1978 ed uno sudcoreano del 2003, posti un po’ fuori mano, anche se il sudcoreano parrebbe interessante.
Ci sono inoltre delle produzioni realizzate per la TV, ma prima è bene parlare del teatro, perché, a parte il film di Vadim del 1959, velleitario ma certamente coraggioso, gli altri tre forse non ci sarebbero stati, se Christopher Hampton non avesse scritto nel 1985 un testo teatrale tratto dalle Liaisons. A Londra, la Royal Shakespeare Company lo portò in scena al Barbican, uno spazio non grande nel West End. Il successo fu clamoroso, negli anni che seguirono fu rappresentato per 2000 volte, una enormità. Il che la dice lunga sulla felice tragedia del fare l’attore teatrale: ci vuole un amore grandissimo ad andare in scena per migliaia di serate con lo stesso testo. E non finì lì, ma a Broadway, dove la RSC sbarcò negli anni che seguirono con immutato successo. Per questo motivo furono fatti i film di Frears e di Forman, e Christopher Hampton è l’autore della sceneggiatura del film di Frears. Le due parti teatrali della Meurteil e di Valmont le sostennero (dedicandoci una buona fetta di vita) Lindsay Duncan e Alan Rickman. Lo spettacolo non l’ho visto, però ho una immagine di Snowdon (do you remember?) che aiuta a capire il modo, verrebbe da dire: “Attenti a quei due!” e la metto qui sopra.
Per TV, furono realizzate due produzioni nel 1980, una francese ed una cecoslovacca, entrambe non memorabili. Ma nel 1994 (udite, udite!) fu realizzata una versione musicale sempre per la TV, e sarei ingolosito a vederla, visto che la Meurteil è Frederica von Stade e la Tourvel è Renée Fleming, ma non si può arrivare a tutto, intanto l’ho memorizzato. Infine, a parte una recente produzione TV americana del 2005, che non sembra aver lasciato tracce notabili, c’è stata la produzione TV francese del 2003, con regia di Josée Dayan è che dura ben 252 minuti. Diversi nomi noti: Catherine Deneuve è la Meurteil, Rupert Everett è Valmont, Nastassja Kinski la Tourvel , Leelee Sobiesky è Cécile Volanges. C’è persino Danielle Darrieux (!) nella parte di Madame de Rosemonde, e mi ha fatto piacere. La vedo come una operazione migliorativa dei nostri sceneggiati di una volta, che in Italia sono stati sostituiti dalle elisa di rivombrosa, ho imparato da Giuliano a scriverlo minuscolo, di mio ci metto il corsivo. Però, a guardare le diverse immagini che ci sono in rete, si rimane perplessi: questa liaison ambientata nel Novecento ha l’aria più fanée dei film di Frears e di Forman. A dirla tutta, non ce li vedo, la Deneuve ed Everett, neanche la Kinski. Però sarei disposto a vedermelo tutto, questo sceneggiato, per vedere se c’è rimasto qualcosa di Laclos. Credo però di sì, Laclos è difficile tenerlo fuori dalla porta. Concludendo - per ora – le facce più vere, più da Laclos, trovo proprio che siano quelle della Duncan e di Rickman, anche più di Glenn Close e di Malcovich , chissà come la vedrebbe lui, Choderlos de Laclos, che non ha finito di fingere di far danni, facendo in realtà il bene di chi lo legge. Bene da tutti i punti di vista.
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4 commenti:
I miei due preferiti (tra quelli che conosco, ovviamente) sono Malkovic e Glenn Glose. La scena finale della Glose prima in teatro e poi a casa davanti lo specchio mentre si toglie il trucco è semplicemnte sublime, a mio parere. Vabbè, poi io ho un debole per il personaggio (molto più complesso e sfaccettato di quanto in genere si tenda a leggerlo) della marchese di Merteuil, ma questo è un altro discorso
Gabriella, sono d'accordo con te riguardo la Meurteil, c'è la famosa lunga lettra in cui lei si racconta e che è un prodigio anche dal punto di vista della posizione della donna nella società e nel mondo.
Ma sono arrivato ad una conclusione (provvisoria): tutti i quattro personaggi sono straordinari, compresa la Volanges, che sarà una machine à plaisir, ma piena di una vitalità tale da mandare (al 99%) a nascondersi tutte le attrici giovinette dai fratelli Lumière ad oggi.
Ma attualmente il personaggio che prediligo è la Tourvel, che per lungo tempo ho sottovalutato: certe sue lettere - che vanno lette adagio, molto adagio - sono di una finezza ineguagliabile.
Che poi, a dirla tutta, li peronaggio che prediligo è lui, Choderlos de Laclos, e credo che si sia capito.
Su Malkovich e Glenn Close concordo, anche se non del tutto. Ho dubbi sulla Thurman, non in quanto tale, ma la parte ne richiedeva un'altra, forse meno bella ma più ruspante.
A me piacciono i due teatranti Duncan e Rackman. Poveretti, che vita gli è toccato fare! Ma forse erano contenti, ci sono malattie da cui non si guarisce.
saludos
Solimano
P.S. E comunque la prossima volta me lo leggo in francese.
La presidentessa de Tourvel certo che è molto interessante e a me fa sempre pensare alla stendhaliana M.me de Renal de "Il rosso e il nero" (e viceversa), molto più coraggiosa e trasgressiva, di fatto, di quanto lo sia Matilde De La Mole. Perchè M.me de Renal (come la Tourvel) crede nelle regole alle quali trasgredisce e cio nonostante le trasgredisce egualmente.
Uma Thurman è molto bella ed è un'attrice di grande personalità, ma sono d'accordo con te, non è una bellezza e una personalità adatta alla Volanges. A me è sempre sembrata fuori parte. Oggettivamente, non perchè non sia brava.
N.B. Prima o poi mi farò anche io un avatar tutto pizzi e merletti come il tuo ^___^
Sì, il parallelo con la Renal regge anche se c'è una differenza importante: i figli della Renal. E comunque è a lei che pensa Julien nelle ultime pagine, non a Mathilde, che pure mi intriga.
Il Rosso e il Nero è più importante, ma per ragioni mie preferisco la Certosa.
Per l'avatar, io ho scelto il '600 di Hals, per te forse ci vuole il '700 francese, Liotard ad esempio (che era svizzero): ha fatto pochi quadri, quello di Maria Adelaide ti andrebbe bene? Vado, lo compro e torno.
saludos
Solimano
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