lunedì 23 luglio 2007

Il gladiatore

Gladiator, di Ridley Scott (2000) Sceneggiatura di David Franzoni, Con Russell Crowe, Joaquin Phoenix, Connie Nielsen, Richard Harris, Oliver Reed, Fotografia di John Mathieson, Musiche di Lisa Gerrard ( 155 minuti) Rating IMDb 8,2
Roby
Il critico dell'Unità, quando Il gladiatore uscì in Italia, scrisse che questo era un tipico film da popcorn: quindi, come poteva mancare nel nostro blog??? Mi sobbarco volentieri l'onere del post, per quanto mi senta meno affidabile del solito a commentarlo. Eh, sì: perchè non si può svolgere bene il proprio compito di (non-) critica cinematografica quando si inforcano gli occhiali rosa della passione sviscerata per un attore. Nella fattispecie, il Crowe in abito da antico romano, con barba incolta al punto giusto, sguardo di fuoco e muscoli adeguatamente in mostra. Avessero affidato la parte a Mel Gibson -come si vociferava- avrei risparmiato sicuramente il prezzo del biglietto: ma mi bastò un' occhiata al trailer e ad alcune foto di scena per correre a mettermi in coda al botteghino, trascinandovi il consorte recalcitrante. Il quale, a onor del vero, dormì per tutto l'inizio del primo tempo (forse ingelosito dal mio entusiasmo per Russell), risvegliandosi solo al momento dei primi veri scontri nell'arena, con pance squartate, teste mozzate e il nostro (il mio) eroe che urla a pieni polmoni: "Vi siete divertiti? Non è questo che volevate?"
Beh, in effetti no, non è proprio questo quello che avrei voluto io da lui, specialmente se fossi stata nei panni di Lucilla (graziosa, senza dubbio, benchè troppo magrolina e troppo poco mediterranea, con quella pelle diafana e quei capelli ambrati): ma lasciamo andare... Mentre lo sventurato coniuge tornava ad appisolarsi, mi identificavo sempre più con i ragazzini che, vedendo un film di fantascienza, "sparano" immaginari raggi laser verso lo schermo, all'indirizzo degli alieni cattivi. Il mio "alieno" malvagio qui era Commodo, e i miei laser erano la daga, la rete e i lampi di brace negli occhi di Massimo, quando, interrogato dal crudele imperatore su quale sia il suo nome, risponde, in un crescendo implacabile: "Sono Massimo Decimo Meridio, generale dell'esercito di Marco Aurelio, padre di un figlio assassinato, marito di una moglie violentata e uccisa, gladiatore di Roma. E avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra".
[N.B. Abbiate pazienza, ma commentare "seriamente" un film come Il gladiatore è -io credo- materialmente impossibile. Siamo di fronte ad una mega produzione, ad una gigantesca operazione mediatico-computerizzata, ad una versione contemporanea dei giochi del circo. Popcorn et circenses, oserei dire, parafrasando le "sacre" scritture classiche: e gli antichi -in questa come in altre occasioni- avevano già capito tutto, più o meno un paio di millenni fa.]

7 commenti:

Giuliano ha detto...

A me è piaciuto. Ho lasciato da parte i confronti con "Spartacus", che è di un altro pianeta; ma quando si guardano questi film non bisogna porsi tante domande, si va al cinema per divertirsi e qui il divertimento c'è. (roba da maschi, verrebbe da aggiungere...)

Isabella Guarini ha detto...

Roby, i Greci e i Romani hanno detto tutto sul potere. Ecco perché sono celebrati dalla cinematografia americana.

Roby ha detto...

Roby Iuliano dilectissimo dixit:

"Forse non mi sono spiegata... E' piaciuto ANCHE A ME!!!!! E da matti!!!! Senza farsi domande, appunto (e non c'era SOLO roba da maschi, te l'assicuro!!!)

Aveatquevale (morituri a parte)"

Giuliano ha detto...

Cara Roby, avevo capito...
Comunque guardando Il Gladiatore pensavo a Woody Strode in "Spartacus" di Kubrick, e qui mi sembravano tutti mezze calzette... (Woody Strode è il nero di due metri che viene risparmiato da Kirk Douglas, ma poi fa una brutta fine per mano di Laurence Olivier)

Solimano ha detto...

Non condivido del tutto il "roba da maschi" di Giuliano.
Nell'antica Roma, le Vestali avevano i posti d'onore agli spettacoli dei gladiatori.
Nell'Iliade, Elena guarda dall'alto delle mura di Troia i combattenti greci e troiani.
Etologicamente è naturalissimo.
I votanti IMDb danno 8.2 per gli uomini, 8.1 per le donne, una differenza minima, che addirittura si ribalta nella fascia dei ragazzi (quella sotto i 18 anni).
E' un campione attendibile perché i votanti sono oltre 160.000.
A me in genere i filmaccioni piacciono, quelli tipo David Lean. Li trovo un fritto-misto in cui c'è di tutto e di più.
Qui c'è un po' di ripetitività nei combattimenti nell'arena e negli effetti speciali.
Poi la donna sparisce troppo presto, che peccato!
Infine, Russel Crowe è troppo muscoloso!!! Ma alle donne i muscoli piacciono...
Quelli che fanno questi film, ci stanno molto attenti al fatto che piaccia ambosessi...

saludos
Solimano

Roby ha detto...

***** Visto che siamo intorno a mezzanotte, quindi fuori "fascia protetta"... lo confesso... fossi stata una ricca, dissoluta e annoiata matrona romana dell'età imperiale, non mi sarebbe dispiaciuto sborsare fior di sesterzi per una visita nell'alloggio del gladiatore vittorioso... *****

Solimano ha detto...

Roby, vedi mo' che il mio argomento era giusto? Che vuoi farci, maschietti e femminucce non sono poi diversi, ognuno nel suo genere... mbah! La natura ci ha fatto così, tocca accettarlo.

saludos
Solimano