giovedì 5 luglio 2007

Il lavoro nel cinema: Ombre rosse

Thomas Mitchell in Ombre rosse
Solimano
Al dottor Boone (Thomas Mitchell) tocca cambiare città. Deve andarsene da Tonto, nel Texas, perché ha perso ormai quasi tutti i clienti, ed è in pessimi rapporti con la padrona di casa. Di per sé, sarebbe un bravo medico, ma ha il vizio del bere. Stamattina parte con la diligenza ed andrà a Lordsburg, per rifarsi la carriera e magari anche la vita. Porta sottobraccio anche l'insegna dell'ambulatorio, ma il suo bagaglio è pochissimo. Sulla diligenza ci sono Dallas (Claire Trevor) una prostituta scacciata dalle signore della città, un banchiere antipatico, un gentiluomo (John Carradine) elegante e pieno di stile ma che ha il vizio del gioco, che è quasi peggio di quello del dottore. C'è anche la moglie giovane di un ufficiale (Louise Platt), incinta all'ottavo mese di gravidanza; si aggiungerà un bandito, Ringo Kid (John Wayne), che lo sceriffo farà sedere con i passeggeri della diligenza. E c'è un timido commesso viaggiatore di liquori di cui il dottor Boone approfitta, svuotando diverse bottigliette-campione. Alla moglie dell'ufficiale ed al gentiluomo in disarmo il comportamento del dottore dà fastidio, anche perché, a forza di svuotare i campioni, è ormai totalmente ubriaco. I passeggeri sono anche infastiditi dal fatto che viaggi con loro Dallas, solo il bandito è gentile con lei. Tutti sono preoccupati perché la diligenza deve attraversare il territorio degli Apache di Geronimo, che stanno ribellandosi, ma ogni passeggero ha un suo motivo ben preciso per viaggiare quel giorno da Tonto a Lordsburg . Finalmente arrivano ad un ranch sperduto per il cambio dei cavalli, ed è lì che la moglie del capitano si sente male: sono cominciate le doglie. Tutti si agitano, non sanno che fare, ci sarebbe bisogno di un dottore, ma quale dottore è quello sbronzo di Boone. Il gentiluomo glielo dice con disprezzo e Boone fa: "Caffé". Gliene portano, ne vuole ancora perché è l'unico modo per tirarsi su, vuole rimettersi in piedi e fare il suo lavoro. Aiutato da Dallas, ci riuscirà e fuori sentiranno la prima voce del bambino appena nato. Poi la storia va avanti e si sa come finisce il film. Non so cosa ha fatto dopo il dottor Boone, vorrei che avesse riaperto l'ambulatorio bevendo un po' meno, non è un vizio che si toglie in due e due quattro, però Boone ha un buon mestiere per le mani e lo sa fare.

4 commenti:

Roby ha detto...

Thomas Mitchell, se non erro (mi correggano i cinefili "veri"), è uno di quelli che vengono definiti piuttosto sbrigativamente "caratteristi", talvolta con accento lievemente denigratorio: senza di loro, però, sono quasi sicura che gran parte della produzione cinematografica dai Lumiére ad oggi probabilmente non esisterebbe. Forse è per questo che "caratterista" mi suona così male: la parola "attore" è abbastanza elastica per adeguarsi ai casi più vari... o no?

Bye

Roby

Solimano ha detto...

Roby, Thomas Mitchell mi sembra che in quell'anno, credo il 1940, prendesse il Premio Oscar per il miglior attore non protagonista proprio per la parte del Coc Boone in Ombre rosse.
Ma su quelle diligenza c'è il mondo intero, per me Ombre rosse è completamente fuori dagli schemi del western, anche se paga pegno al settimo cavalleggeri e al duello con i nemici. Sono parti belle ma ce ne sono altre in altri film. E' il rapporto fra i viaggiatori della diligenza il massimo, a parte che c'è un'altra cosa importaante: di donne ce ne sono tre, c'è anche la mezzosangue che sta nel ranch sperduto.

saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

Dietro a Ombre rosse c'è un racconto di Maupassant, se non ricordo male: "Boule de souif", che è il soprannome della prostituta sulla diligenza. (non ho letto il racconto, ricordo però Dino Battaglia su Linus)

Solimano ha detto...

Giuliano, ti consiglio di leggere il racconto, è uno dei migliori in assoluto di Maupassant.
A parte il personaggio della prostituta, è fortissima la critica ad un certo mondo borghese che la disprezza, ma, siccome ne ha bisogno, la utilizza, salvo buttarla via quando non ne ha più bisogno.

saludos
Solimano