venerdì 6 luglio 2007

I luoghi del cinema: Vaghe stelle dell'orsa

Le balze di Volterra viste dal basso
Solimano
E' a Volterra che si svolge la parte saliente di Vaghe stelle dell'orsa, che Luchino Visconti realizzò nel 1965. Ci sono i fratelli Sandra (Claudia Cardinale) e Gianni (Jean Sorel) forse legati a suo tempo da un rapporto morboso, la loro madre (Marie Bell) che forse denunciò il marito ebreo, morto in un campo di sterminio, e l'avvocato (Renzo Ricci), che era l'amante della madre, con Andrew (Michael Craig), il marito di Sandra che partirà, dando innesco così al tragico finale.
Si è parlato della Elettra di Sofocle, come ispiratrice di Sandra, ma Luchino Visconti pensava al Forse che sì, Forse che no dannunziano, che è ambientato nel palazzo Inghirami di Volterra, credo anche ad una fra le Città del silenzio del poeta - che poteva essere grandissimo - dedicata appunto a Volterra:

Su l’etrusche tue mura, erma Volterra,
fondate nella rupe, alle tue porte
senza stridore, io vidi genti morte
della cupa città ch’era sotterra.
Il flagel della peste e della guerra
avea piagata e tronca la tua sorte;
e antichi orrori nel tuo Mastio forte
empievan l’ombra che nessun disserra.
Lontanar le Maremme febbricose
vidi, e i plumbei monti, e il Mar biancastro,
e l’Elba e l’Arcipelago selvaggio.
Poi la mia carne inerte si compose
nel sarcofago sculto d’alabastro
ov’è Circe e il brutal suo beveraggio.

Città strana, Volterra, diversa da tutte le altre città toscane, per la storia etrusca, per il saccheggio terribile delle truppe di Federico da Montefeltro, per l'isolamento dalle principali vie di comunicazione, per le balze, soprattutto, che a vederle sia dall'alto che dal basso, sembra che pian piano finiranno per inghiottirla tutta, la città.
Ho girato attorno per diverso tempo a un Bel Momento su Volterra, ma chissà perché non l'ho mai scritto. E' una città di un fascino drammatico solo suo, e Luchino Visconti lo sapeva molto bene. Nel film c'è una mirabile composizione musicale dell'Ottocento e canzoni dell'epoca in cui fu girato il film, a loro modo anch'esse mirabili, ma ne scriverò un'altra volta.

2 commenti:

Roby ha detto...

L'etrusca Velathri, la romana Volaterra e la Volterra attuale sono tre città in una, legate da un invisibile filo dorato che spesso mi piace seguire, come la mitica Arianna, alla ricerca di un bàndolo forse perduto. O forse no.

Aveatquevale

Roby

Solimano ha detto...

Roby, che poi su Volterra non l'ho detta tutta. Credo in quello che ho scritto, però a Volterra mi ci divertii pure. Fu alla mattina al mercato, prima a vedere il banco della biancheria intima dove c'era una vendite 3x2 di slip per uomo. Solo che c'era scritto sopra: MUTANDE 3x2 lire tot. Restai sbalordito, in Emilia, che pure è regione libera, nessuno se lo sarebbe permesso. Capii che in Toscana si chiamano col loro nome vero e che le mutande sono MUTANDE e stop. Poi, vicino ad un bancone già predisposto di gastronomia arrivò un extracomunitario nero a disporre per terra la sua tovaglia con le solite robe. Il gastronomo lo guardò fisso e disse: "O brutto!"
Mi piacque come glielo disse, c'era pià rispetto che nelle solite discorse buoniste. E capii qualcosa anche lì.
A Volterra è bello arrivarci in macchina, provenendo dalla parte verso il mar Tirreno.

saludos
Solimano