domenica 22 luglio 2007

I caratteri nel cinema: Jacques Clouseau

Solimano
L'ispettore di polizia Jacques Clouseau (Peter Sellers) parla una bellissima lingua, che solo pochi si possono permettere: il franglais. Ha anche un bell'aspetto, di carattere è generalmente gioviale, ma quando lo conobbi aveva un problema di cui mi accorsi subito - e non fui il solo: sua moglie Simone (Capucine) lo tradiva, di amanti mi pare che ne avesse due (David Niven e Robert Wagner) e i camerieri dell'albergo ogni tanto trovavano uno dei due - o tutti e due - in un armadio quattro stagioni.
Come succede sempre ai mariti, Jacques non se ne accorgeva; stranamente, invece di irriderlo, eravamo tutti per lui, con gran rabbia di quei due che si credevano il centro del mondo. In genere un marito tradito è un noioso, ma nel suo caso non era così: Jacques era l'anima della compagnia. Gli succedeva di tutto, un po' per sfortuna, un po' perché se le cercava, ciò malgrado l'ispettore Clouseau ha sempre avuto una autostima a prova di bomba. E' di una megalomania scoperta ma giustificata dai fatti: i casi, prima o poi Clouseau li risolve. Il suo metodo è semplice: se vede che una cosa non funziona, cambia subito idea e passa a quella opposta che aveva denigrato fino ad un minuto prima. E quindi hanno un bel dire Simone e la principessa Dala (Claudia Cardinale) che Charles e Georges Lytton sono più raffinati, ma se si vuole risolvere il caso del furto del famoso diamante che chiamano La Pantera Rosa, è da Jacques che bisogna passare, io ho una mezza idea che uno dei due Lytton possa essere lui il possibile ladro.
Clouseau fece in seguito una notevole carriera, anche se i nemici lo osteggiavano, due soprattutto: il suo capo Charles Dreyfus (Herbert Lom) che era invidioso della capacità di Jacques di risolvere in perfetta nonchalance i casi più complicati, e il suo cameriere Cato Fong (Burt Kwouk), che con la scusa di tenerlo in forma fisica, gli saltava addosso ogni volta che entrava in casa con micidiali colpi di karatè.
Infine - il bene trionfa! - Jacques riuscì ad occupare il posto del suo capo Dreyfus che fu ricoverato in manicomio, mentre Cato continua a provarci ogni sera, ma Jacques riesce a reagire perché ha una sua tattica: farsi trovare sempre impreparato. Poi ci siamo perduti di vista, ma so che lui, dopo il tradimento nel matrimonio - di cui non ha mai saputo nulla - è diventato un po' disinvolto e si accompagna spesso con belle ragazze: in particolare Maria Gambrelli (Elke Sommer) ne Uno sparo nel buio.
Ma Jacques Clouseau, sia pure sotto un altro nome e mascherato da indiano, è riuscito a mandare allegramente in vacca uno dei Party più esclusivi di Hollywood: è successo nel '68, ma tutti se lo ricordano ancora. Alla fine, la casa del Party è praticamente distrutta ed allagata, ma i partecipanti, di tutte le età, si divertono come se fossero dei bambini.

3 commenti:

Giuliano ha detto...

Come no: "Il figlio di Gunga Din", che fa saltare in aria il ponte costruito per la Grande Scena Finale del remake di un film inglese anni '40. E' da lì che comincia "Hollywood Party"...

Solimano ha detto...

Hollywood Party è uno dei più bei film di Blake Edwards, ha qualcosa in più: è una comicità surreale, un gioco dell'assurdo condotto però con una visione non solo ironica ma molto critica delle ipocrisie del milieu del mondo del cinema.
La scena iniziale della esplosione (mi sembra che facesse il trombettiere), è al tempo stesso drammatica e comica, mi ricordo sempre lo sguardo di Sellers truccato colla pelle scura da indiano. E' uno sguardo desolato, ma con guizzo sotto come per dire: "Avete visto, come l'ho fatta grossa?" Esattamente come fanno i bambini in casi analoghi.

saludos
Solimano

Giuliano ha detto...

"Gunga Din" era un film famoso degli anni '30, del genere epico anglo indiano coloniale.
Gunga Din è il nome del protagonista, l'eroico soldatino indiano del quale gli inglesi non si fidano, e che disprezzano; ma alla fine compirà un gesto eroico, eccetera.
L'inizio di Hollywood Party, assolutamente demenziale, è un ipotetico seguito di quel film; per la parte del figlio di Gunga Din serve un attore indiano, ed è appunto il disgraziatissimo personaggio di Peter Sellers, che si presenta sul set con un orologio da polso vistosissimo e sgargiante...