giovedì 12 luglio 2007

La musica al cinema: Georges Bizet (2)

Georges Bizet
Solimano
Per me l'apprezzamento della Carmen cominciò molto presto, prima che compissi dieci anni. Mio nonno, mentre si dava da fare nel casello ferroviario di Parma, fra la legna e le viti, aveva un suo strano modo di canticchiare: per trent'anni aveva suonato i piatti nella banda musicale di Sasso Marconi, e brani della Carmen erano in repertorio, specie quelli riguardanti il torero Escamillo: i piatti di mio nonno erano importanti, basta ricordare il cosiddetto Toreador. Il suo entusiasmo era tale che diede il nome - allora non molto usuale - di Carmen alla figlia, che era la sorella di mio padre. Questa fu la mia felice condanna.
Ci sono almeno tre film in cui la musica di Bizet è essenziale.

Carmen Jones (1954) di Otto Preminger è una versione contemporanea della Carmen, che utilizza interpreti afroamericani di cui due divennero famosi: Dorothy Dandridge (Carmen Jones) ed Harry Belafonte (Joe), per loro cantano Marilyn Horne e il tenore LeVern. Escamillo, che qui si chiama Husky Miller, non fa il torero ma il pugile, e via con le modernizzazioni, fra cui c'è anche l'inserimento di brani blues. Ma musicalmente c'è fedeltà a Bizet. Le discussioni furono accese, specialmente in Francia, ma questo film ebbe una utile funzione nel rendere la Carmen molto popolare anche fuori dai teatri lirici. Qualcuno sostenne che, se si volevano accentuare certi contrasti già insiti nel testo, Joe avrebbe dovuto essere bianco e Carmen Jones nera, ma i tempi non erano maturi e si preferì una ambientazione completamente afroamericana.

Carmen Story di Carlos Saura è del 1983, un film di cui abbiamo già parlato: qui la musica di Bizet non compare spesso, ma è grande la fedeltà alla storia in cui Josè è Antonio Gadès e Carmen è Laura Del Sol (con la felice complicazione della presenza della danzatrice di flamenco Cristina Hoyos). Oltre che le musiche di Bizet, sono utilizzata musiche del grande chitarrista Paco de Lucia.

Carmen di Francesco Rosi è del 1984. E' la rappresentazione dell'opera, difatti Josè è Placido Domingo ed Escamillo Ruggero Raimondi, mentre per la parte di Carmen fu scelta una cantante non famosa, ma molto in parte: Julia Migenes. Tutto si svolge in Spagna, da Siviglia ai Pirenei. Si puo fare un singolare parallelo con ciò che aveva fatto Joseph Losey nel 1979 col Don Govanni di Mozart interpretato fra l'altro da Ruggero Raimondi che ha una splendida ambientazione nelle ville venete. Si tratta infatti di veri e propri film, non di teatro filmato.

Negli anni Trenta e Quaranta c'è un testa a testa fra il Toreador e l'Habanera, intrigante come al solito Luchino Visconti, che in Ossessione (1943) abbina Traviata e Rigoletto con l'Habanera e con la romanza "Je crois entendre encore" dei Pescatori di Perle - una singolarità che avrà dei seguaci. La Seguidille compare nel 1947 in Carnegie Hall, seguono poi diversi anni di rarefazione della presenza di Bizet, ma dagli anni Novanta in poi quasi non passa anno senza almeno un film con musica di Bizet, e si tratta di film molto noti: Trainspotting, Magnolia, Superman Returns, Meet the Parents, Match Point, Little Women, il recente The Pink Panther. I brani sono generalmente i soliti, ma con qualche finezza in più, come la presenza dei Preludi e il ritorno non sporadico della romanza dei Pescatori di Perle che Visconti aveva utilizzato per primo. Non sono invece riuscito a trovare alcuna presenza delle bellissime musiche di scena dell'Arlesiana.

Luchino Visconti: Ossessione

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando finisce un film, mi trattengo sempre a leggere i titoli di coda perché mi piace scoprire quali musiche siano state usate e, se possibile, in quali luoghi siano state girate le scene. Qui potrò trovare risposta a molti interrogativi, basta cercare. Buona giornata.

Giuliano ha detto...

Raccomando a tutti la registrazione di Alfredo Kraus dell’aria dal “Pescatore di perle” di Bizet. Così mi prendo anche l’occasione di citare uno dei più grandi tenori del Novecento (per chi non lo sa, era spagnolo delle Canarie, nato nel 1926 e scomparso pochi anni fa).
E già che ci sono aggiungo un film recente, “L’uomo che pianse” di Sally Potter dove Johnny Depp fa un misterioso zingaro ma che si svolge in gran parte tra le quinte di un teatro d’opera, durante l’occupazione nazista della Francia.

Solimano ha detto...

Annarita, fai benissimo a porti il problema della musica nel fim e dei luoghi nel film. Ce lo siamo posti anche noi, non per curiosità scherzosa (che male non fa), ma perché l'approfondimento vero del film passa spesso attraverso queste cose, più che in certe critiche troppo cinefile.
Ad esempio, oltre I luoghi, La musica, La pittura, Il lavoro, Gli oggetti, che sono le viste logiche che abbiamo cominciato, a me piacerebbe anche una vista logica I ragazzi, in cui diversi film hanno detto cose importanti: I quattrocento colpi, Gli anni in tasca, Giochi proibiti, L'attimo fuggente, Arrivederci ragazzi... Magari mettendolo in connessione con La scuola. Forse mettiamo troppa carne al fuoco, ma il cinema, al di là di arte o non arte, penetra profondamente nella nostra vita, ed è bello che sia così.

saludos e grazie
Solimano

rollingmovie ha detto...

“Musica, Cinema, Letteratura, Pittura, sono il vero bagaglio necessario di ogni esistenza”

Giuliano ha detto...

Caro Rolling, eh, magari... non siamo rimasti in molti a pensarla così. (occhio che tra un po' saremo messi fuorilegge)
Faccio subito un salto sul tuo blog.