Solimano
Nel 1932 Gaston Manescu (Herbert Marshall) è un uomo realizzato. Lestofante d'alto bordo, ha messo a segno diversi colpi a danno di ricchi scemi -e ricche sceme- che affollano i grandi alberghi di Venezia, Istanbul, Parigi. A Venezia, alcuni anni fa, ha conosciuto Lily (Miriam Hopkins), che faceva il suo stesso lavoro, ma nessuno dei due sapeva dell'altro, così a Venezia insorse un equivoco, e cercarono di fregarsi a vicenda -Lily la parte della contessa la sa fare benissimo. Poi si chiarirono, e una cena e una notte sul Canal Grande suggellarono la loro felice intesa da tutti i punti di vista. Ne fu vittima Monsieur François Filiba (Edward Everett Horton): a Gaston bastò spacciarsi per medico, chiedergli di mostrare le tonsille e spruzzare con uno spray (evidentemente negli anni '30 c'era già) un preparato di pronto sonno, e la suite di Monsieur Filiba fu saccheggiata senza metterla a soqquadro.
Ora Lily e Gaston sono a Parigi, e l'obiettivo è Madame Mariette Colet (Kay Francis), giovane vedova del fondatore dei celebri Profumi Colet. Come è logico, vista la situazione, a Gaston tocca la parte di Monsieur Laval, a Lily quella della segretaria. Madame ha smarrito una borsetta, in realtà è stata sottratta da Gaston che si presenta quando Madame mette un annuncio sul giornale, e da cosa nasce cosa. Gaston si fa largo fra due spasimanti: il Maggiore (Charles Ruggles) e toh, Monsieur François Filiba, che guarda Gaston pensando ma questa faccia l'ho già vista, senza però ricordarsi dove. Jacques (Robert Greig), l'amministratore di Madame Colet, cerca di opporsi all'ascesa di Monsieur Laval, ma vengono smascherati i suoi truschini sulla contabilità.
Tutto bene quindi, Gaston si sta facendo largo nel cuore di Mariette Colet, l'obiettivo è una preziosa collana. Solo che c'è un ma. Mariette non è una ricca scema: è giovane, bella, spiritosa, sensibile. Si è fatta largo pure lei nel cuore di Gaston, che non se ne è reso conto. La prima ad accorgersene è Lily, che diventa una belva, sia per professionalità di lestofante -alla collana ci tiene- sia perché è gelosa come una ragazza allevata dalle suore.
Dopo alcune traversie si verrà al dunque: Gaston e Mariette di troveranno di fronte, guardandosi negli occhi, sapendo tutto l'uno dell'altro. Decideranno, sospirando molto, che se la polizia si intromettesse nei loro rapporti sarebbe una cosa di pessimo gusto, non degna di loro, quindi è meglio salutarsi. Gaston dovrebbe essere contento, Mariette gli ha regalato la collana, che si vuole di più? Ma non lo è del tutto, mentre seduto a fianco di Lily va in tassì verso la stazione. Lily lo sa, è molto sveglia oltre a volergli bene, e gli mostra una cosa che gli ha sottratto di tasca da abile borsaiola quale è. Gaston la guarda, e mostra a lei una cosa che le ha sottratto, anche lui è un abile borsaiolo. Ridono insieme, come sempre, ma nello sguardo di Gaston (ex Monsieur Laval) si legge una domanda: ma perché non sono tutte ricche e sceme? Per me, ancora oggi non se l'è scordata, Madame Mariette Colet.
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