giovedì 26 luglio 2007

Il libro della giungla

The Jungle Book di Walt Disney (1967) Dal libro di Rudyard Kipling, Sceneggiatura di Larry Clemmons, Ralph Wright, Ken Anderson, Vance Gerry, Regia di Wolfgang Reitherman Musica: George Bruns, Richard e Robert Sherman, Terry Gilkyson (78 minuti) Rating IMDb: 7.5
Solimano
-It was seven o'clock of a very warm evening in the Seeonee hills when Father Wolf woke up from his day's rest, scratched himself, yawned, and spread out his paws one after the other to get rid of the sleepy feeling in their tips. Mother Wolf lay with her big gray nose dropped across her four tumbling, squealing cubs, and the moon shone into the mouth of the cave where they all lived. "Augrh!" said Father Wolf. "It is time to hunt again."-
-Erano le sette di una sera molto calda, sulle colline di Seeonee, quando Padre Lupo si destò dal suo riposo quotidiano. Si grattò, sbadigliò e stirò una dopo l'altra le zampe per scioglierle dal torpore. Mamma Lupa se ne stava distesa col grosso muso grigio abbandonato sui suoi quattro cuccioli che ruzzolavano squittendo, e la luna entrava dalla bocca della tana dove la famigliola viveva. "Augrh!" disse Padre Lupo. "È ora di rimettersi in caccia."-

Come si vede, perde poco anche tradotto, tanta è la vigorìa di Kipling nell'inizio del Libro della Giungla, e continuerà così, perché leggere il primo e il secondo Libro della Giungla era una esperienza epica, altro che animalistica carina, come credono gli sprovveduti che non hanno letto Kipling all'età giusta, da ragazzi alla soglia dell'adolescenza. Non credo che lo facciano oggi, io ebbi quella fortuna e la capii quasi del tutto anni dopo, quando ebbi l'esperienza dello yoga. Non sono documentato, ma credo proprio che Kipling avesse acquisito l'attitudine giusta di vedere il mondo degli animali, vederli come dei nostri consanguinei: "Siamo dello stesso sangue, tu ed io!". In tutti gli asana yoga che ho imparato, ho ritrovato l'animale che insegnò con naturalezza quell'insieme di movimenti a volte faticosi ma sempre armoniosi.

Per me ragazzo Mowgli, Baaghera, Baloo, Akela, Shere Khan, Kaa, Tabaqui, i cani rossi del Deccan erano un mondo di cui avrei voluto fare parte, un mondo di pericoli e di libertà, di fame da soddisfare e di fantasia da sfrenare. Oggi, credo che pochi, ragazzi e adulti, leggano Kipling. Non sanno cosa si perdono, il piacere con cui si divorano quelle pagine con immedesimazione totale.
In Kipling si verifica veramente l'incontro fra Occidente ed Oriente, e si raggiunge proprio qui, più che nei suoi libri etichettati per adulti. Libri molto belli, ma che non danno questa esperienza così unica. La fase prima della adolescenza non era facile, per tanti motivi, non era certo un paradiso né di famiglia né di amici, ma il cuore che avevo dopo pochi minuti di lettura era quello di uno che al mondo voleva starci, e starci bene.
L'amore per la vita, ecco cosa insegna Kipling, e i ragazzi ne hanno bisogno, e di maestri ne trovano pochi, in genere pedanti o velleitari, privi di gusto e di rispetto per la prima regola, quella di essere un buon animale. Siamo talmente lontani da questa ovvietà che ne ridiamo o ce ne indignamo, mentre la prima regola è quella, e Kipling la insegna in un modo che apparentemente si scorda, ma in realtà dura nel tempo.
Dopodiché, che dire del bel cartone animato, l'ultimo che fece Disney prima di morire. E' ben fatto, ben costruito, con disegni meravigliosi, fa anche ridere, e sono riuscito ad averne delle belle immagini, e se lo vedono bambini e bambine sicuramente si divertono, ed i genitori ancora di più, ma se qualcuno riesce ancora a far leggere il primo ed il secondo Libro della Giungla ad un ragazzo di dieci anni, gli fa un grande regalo. Quel ragazzo, pur nelle traversie della vita, avrà un centro dentro di sè, un cuore di luce a cui potersi rivolgere non come pensiero pensato ma come forza di vita prima del pensiero. Ma non so, veramente non so, se oggi questo sia ancora possibile o se, come mi auguro - non sono un tifoso - ci siano degli autori più nuovi che conseguano lo stesso del vecchio Kipling, so che essere nella propria vita quella cosa lì che sei tu, non sarà mai facile, ma prima o poi è necessario.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Per quel che puo' valere, ho voglia di dirti che questo tuo pezzo mi e' piaciuto molto. Grazie.
Sissi

Roby ha detto...

Solimano, difettando di originalità faccio eco a Sissi-l'-anonima e mi unisco al suo ringraziamento.

Roby

PS: ...ma a mia figlia no, non sono riuscita a far leggere "Il libro della giungla". E me ne rammaricherò per sempre. O forse se ne rammaricherà più lei, da "vecchia": e magari lo riprenderà in mano allora... ??? !!!

Solimano ha detto...

Grazie.

saludos
Solimano