martedì 10 aprile 2007

Questo pazzo pazzo pazzo pazzo mondo

It's a Mad Mad Mad Mad World di Stanley Kramer (1963) Storia e sceneggiatura William e Tania Rose Con Spencer Tracy, Milton Berle, Buddy Hackett, Ethel Merman, Mickey Rooney, Phil Silvers, Terry-Thomas, Peter Falk, Buster Keaton, Jimmy Durante Musica di Ernest Gold Fotografia di Ernest Laszlo (182 minuti) Rating IMDb: 7.4
Solimano
Durante il primo tempo gli spettatori che gremivano il cinema se ne stettero relativamente tranquilli. Ridevano sì, ma non per tutto il tempo, e i dialoghi li si riusciva ad ascoltare abbastanza, specie nel primo quarto d'ora in cui c'era da capire dove andasse a parare quel film. Fine del primo tempo, di tempi ce n'erano tre - un film molto più lungo dei soliti. I due che giravano con le bibite fecero ottimi affari, ognuno si rifocillava in vista della sfida del secondo tempo, si era capito che sarebbe stata dura. E così fu, il secondo tempo fu un vero massacro. Una risata continua, alternandosi per prendere fiato. A volte, voci di donne si sentivano di più, acutissime sbucavano dal coro come certe soprano, quelle che con la voce spaccano i calici - mai visto, credo sia una balla. Il guaio era che cominciavano a ridere prima delle battute o degli sketch, si rideva per contagio. Qualche bene intenzionato provò a fare sssstttt! ma fu lui ad essere zittito, la gente godeva troppo. Quelli delle bibite ridevano in piedi nei corridoi, e sì che chissà quante volte l'avevano visto. Ci si schierava, chi stava con un personaggio, chi con l'altro, tutti contro la quintessenza universale della suocera, cioè Ethel Merman: quando arrivava lei era festa per tutti, se la sarebbe presa con la figlia, col genero, col figlio, con l'inglese o col camionista - o con tutti? Così per il terzo tempo, durante lo scavo della doppia W, l'intervento dei pompieri e tutti all'ospedale contusi, fratturati, guardati a vista dalla polizia. L'unico serio di tutto il cinema, sullo schermo e fra il pubblico, era Spencer Tracy, poliziotto quasi in pensione che si era fatto incastrare pure lui nella caccia al tesoro. Ma entrò la suocera fra due guardie femmine, cominciando la sua solita piazzzata, e scivolò su una buccia di banana piantando una culata per terra con le gambe in alto, e non ci fu nulla da fare, anche Spencer Tracy cominciò a ridere. Uscimmo dal cinema tutti rimbambiti dalla contentezza e si sentì uno dire a voce abbastanza alta: "La solita americanata!" Lo guardarono tutti con compassione, io lo conoscevo, di Cineforum non ne perdeva uno, faceva domande di cinque minuti cadauna. L'avevo intravisto già durante il film, rideva con le lacrime agli occhi, guardandosi attorno un po' vergognoso. Mi dissero che dopo quel film si mise a fare domande più corte, chissà perché.

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