martedì 3 aprile 2007

Le relazioni pericolose

Dangerous Liaisons di Stephen Frears dal romanzo epistolare di Choderlos de Laclos (1988) Con Glenn Close, John Malcovich, Michelle Pfeiffer, Uma Thurman, Keanu Reeves, Laura Benson Musica di George Fenton (anche Gluck) Fotografia di Philippe Rousselot (119 minuti) Rating IMDb: 7.6
Solimano
Il cinema e la letteratura, uffa! Nel senso che l'esercizio è meglio il libro è meglio il film è vecchio come i fratelli Lumière e non porta da nessuna parte, se non ad andare al cinema da grilli parlanti, perdendo il meglio - o il peggio - che scorre sullo schermo. Ma quando c'è un film tratto da Laclos lo vedo comunque, mi basta la gioia di entrare in contatto per l'ennesima volta con un libro che amo per tanti motivi, tutti giusti. L'ho letto quattro volte, il grande libro, l'ultima di recente - finalmente adagio. L'anno prossimo ho già deciso che lo leggerò la quinta volta, però in francese così andrò ancora più adagio. Quindi andai a vedere il film di Stephen Frears contento e curioso, perché rivedere in azione Valmont e la Marquise, Cécilie e la Tourvel mi bastava.
Solo che il film di Frears di per sé mi piacque. Si vede che Frears ama veramente Laclos, lo si vede nel bene e nel male. Ha raffrenato il suo talento che aveva dell'eversivo ed ha rispettato con scrupolo Laclos: non gli ha fatto dire quello che non dice e non l'ha censurato in quello che dice con più durezza. Così ha rischiato l'accademia, ma se si ama il Settecento è difficile renderlo algido, vedremo prima o poi il caso di Kubrick con Barry Lyndon. Quindi la marchesa Meurteil è cattivissima, Valmont lucido, salvo quando è preso - e viene preso, lo sappiamo - la Tourvel un angelo terrestre, Cécilie una machine à plaisir, però ingenua e in fondo decisa, sa sempre quello che vuole: Danceny, Valmont, chissà, anche la Meurteil (c'è questo lato, in Laclos). Solo che le Cécilie e Madame Tourvel che ho in mente io non hanno l'aspetto e il modo della Thurman e della Pfeiffer - bellissime entrambe - ma l'errore è il mio: c'è del Valmont e della Marquise, della Volanges e della Tourvel in ogni persona che incontriamo per strada, a non scordare anche Danceny, Prévan, Emilie - femme de plaisir - e quel Leporello però audace, non pauroso, che è Azolan, che ha la sua da dire non da servo sciocco. Stephen Frears con questo film ha fatto una ottima azione verso di noi, che amiamo Laclos. Non so se l'abbia fatta verso se stesso, il suo modo, quello che è lui, inteso come Stephen. Però ora so che ama anche lui Laclos, più siamo meglio è.

2 commenti:

Giuliano ha detto...

Cosa ne dici del Valmont di Milos Forman?
Giuliano

Solimano ha detto...

Te lo spiegherò fra qualche tempo, Giuliano. Sono infatti fortemente tentato di scrivere post sugli altri tre film derivanti da Laclos, sono interpetazioni e modi molto diversi, ci sono di mezzo i tempi in cui sono stati fatti e quale era il pubblico a cui si rivolgevano, il signor Regista deve tenere conto anche di questo.

saludos
Primo