venerdì 15 giugno 2007

A ciascuno il suo

A ciascuno il suo di Elio Petri (1967) Dal romanzo di Leonardo Sciascia, Sceneggiatura di Jean Curtelin, Elio Petri, Ugo Pirro Con Gian Maria Volontè, Irene Papas, Gabriele Ferzetti, Salvo Randone, Luigi Pistilli, Laura Nucci, Mario Scaccia, Leopoldo Trieste Musica: Luis Enriquez Bacalov Fotografia: Luigi Kuveiller Montaggio: Ruggero Mastroianni (99 minuti) Rating IMDb: 6.8 Giuliano
Un farmacista siciliano, famoso per le sue avventure galanti, riceve una lettera anonima dove è minacciato di morte. Non è la prima, e la passa agli amici senza darle troppo peso: si sa, nei piccoli paesi di provincia ce n’é di tempo da perdere. E’ fatta con lettere ritagliate da un giornale: uno degli amici, il professor Laurana, ne stacca un pezzetto e guarda cosa c’è scritto dietro il ritaglio: c’è scritto “Unicuique suum”, “A ciascuno il suo”: è un ritaglio preso dall’Osservatore Romano...
E’ l’inizio del film, ed è anche il punto di partenza del romanzo di Leonardo Sciascia dal quale è tratto. Non mi fermo molto sul romanzo (agghiacciante ancora oggi, perché le cose non è che siano poi cambiate molto), ma preferisco parlare di Petri. Quando si parla del cinema italiano, si tende a dimenticarsi di Elio Petri. Una strana rimozione: la collana di nomi inizia con Fellini, Visconti, Antonioni, prosegue con Risi, Rosi, Comencini, Germi, Monicelli... e per Petri non c’è mai abbastanza tempo.

Rivedendo “A ciascuno il suo” sono rimasto ammirato dalla bravura e dall’originalità di Petri. Elio Petri è un intagliatore di diamanti: ogni faccia è diversa dall’altra, a volte in armonia a volte in contrasto, a volte perfettamente lucida altre volte opaca, grezza, magari rotta o sfregiata – come nel finale di questo amarissimo film – ma sempre perfetta e sempre consona al momento e alle circostanze.
E sono rimasto ammirato anche dagli attori: Volonté, Ferzetti, Irene Papas, Mario Scaccia e Luigi Pistilli, uno migliore dell’altro, e un magistrale, immenso, Salvo Randone - che appare in una sola scena ma lascia il segno, come sempre.

5 commenti:

Isabella Guarini ha detto...

A ciascuno il suo è un romanzo orchestrato così bene che non si riesce mai a dipanare la trama per raccontarla. Mi chiedo se questo sia dovuto alla bravura di Scascia o alla naturale peculiarità della società siciliana, avvolta in sé stessa e difficile da decifrare. Mi sembra che Elio Petri sia riuscito a trasmettere con il suo film il senso dell'inestricabile avvolgimento delle vicende siciliane.

Anonimo ha detto...

Sciascia non mi appassiona più di tanto.
Però Volontè era davvero bravo ed uno che bucava lo schermo. Mi piacerebbe rivedere "La classe operaia va in paradiso", ad esempio. I miei ricordi risalgono a quando l'ho visto al cinema, chissà che impressione mi farebbe oggi?

Isabella Guarini ha detto...

Il miglior Volontè per me è in Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, film di Elio Petri del 1970, in cui si rappresenta molto bene la doppiezza del potere, istituzionalizzata. Certo, in quel tempo di contestazione e scontri con la polizia, il personaggio poliziotto- commissario che si macchia di un delitto nei panni del tutore della legge, era di facile accettazione, ma l'interpretazione di Volontè è perfetta.Sarebbe interessante presentare i film del periodo della contestazione, dal '68 al '78, perchè ritengo che in quel periodo si affermarono molti importanti registi italiani, del post boom economico.

rollingmovie ha detto...

Grande Giammaria Volontè...... questo film devo ancora vederlo, tu hai visto Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto.... che gran film.

Bel blog ti linko subito

Solimano ha detto...

Concordo con Gabriella, anch'io non vengo catturato dalla lettura di Sciascia, pur apprezzandone tante qualità.
La Sicilia ha avuto nel Novecento diversi grandi scrittori, credo ad esempio che Bufalino sia su un altro piano rispetto a Sciascia.
Forse la cosa che un po' mi disturba è un perfettismo troppo in vista, che dopo un po' rende prevedibile la sua scrittura. O forse la mancanza di passione/passioni.
Nel film di Petri, di notevole c'è anche la presenza di Irene Papas: il suo personaggio è risolutivo, e Volontè cade nella trappola: in tanti, ci sarebbero cascati.
Grazie rollingmovie.

saludos
Solimano