Giuliano
Un film dolce e delicato, con al centro la morte di un bambino: cosa immaginare di più atroce? Non è una morte cruenta, è che siamo in India, la Natura è molto presente, e la Natura fa di queste sorprese. Eppure è una morte straziante, alla quale bisogna abituarsi. Accade dentro ad un film che fin lì pareva parlare di tutt’altro, una storia di giovani donne che crescono e vivono i loro tormenti d’amore e di vita, sia pure in un ambiente esotico e lontano: nel 1950 l’India era molto più lontana di adesso.
Fa parte della vita, bisogna farsene una ragione. La vita continua, scorre come il grande fiume – il Gange - che passa vicino alla casa delle protagoniste: è il film che Jean Renoir gira dopo aver abbandonato gli USA e Hollywood, dove ha girato alcuni film fra i suoi migliori, ma che non è proprio il suo posto.
Renoir sembra iniziare una nuova carriera, la terza parte dopo “La regola del gioco” e “La grande illusione”, e dopo l’avventura americana: e lo fa con un film che è poco definire magico. E’ un altro film di quelli che si ha paura a toccare, perché va a toccare i temi più importanti della nostra vita. Meglio fermarsi un attimo prima, e citare i grandi pittori che qui come in pochi altri film (potenza del colore, usato meravigliosamente da Renoir per la prima volta) vengono evocati: il padre di Renoir, certamente, ma anche Monet, Courbet, Manet, Matisse...
Fa parte della vita, bisogna farsene una ragione. La vita continua, scorre come il grande fiume – il Gange - che passa vicino alla casa delle protagoniste: è il film che Jean Renoir gira dopo aver abbandonato gli USA e Hollywood, dove ha girato alcuni film fra i suoi migliori, ma che non è proprio il suo posto.
Renoir sembra iniziare una nuova carriera, la terza parte dopo “La regola del gioco” e “La grande illusione”, e dopo l’avventura americana: e lo fa con un film che è poco definire magico. E’ un altro film di quelli che si ha paura a toccare, perché va a toccare i temi più importanti della nostra vita. Meglio fermarsi un attimo prima, e citare i grandi pittori che qui come in pochi altri film (potenza del colore, usato meravigliosamente da Renoir per la prima volta) vengono evocati: il padre di Renoir, certamente, ma anche Monet, Courbet, Manet, Matisse...
Nessun commento:
Posta un commento