Lorenzo Lotto con le storie di Santa Barbara nel 1524, Gaudenzio Ferrari con il concerto angelico di Saronno nel 1535, Pieter Bruegel con i giochi infantili adesso a Vienna nel 1560... ma prima di tutti c'era stato un altro: Hieronymus Bosch, col suo Giardino delle Delizie adesso al Prado, che è stato eseguito intorno al 1500.
Su Bosch ce ne sarebbe da dire. Sono appassionato di iconologia e di iconografia, due argomenti diversi e complementari, ma non ho mai osato approfondire Bosch, credo che ci vorrebbero anni, anche perché la contesa è vivacissima: c'è chi dice che il Giardino delle Delizie è una esaltazione dell' amore carnale, c'è chi dice che è una rappresentazione della Lussuria, che viene anticipata nel Paradiso Terrestre dello scomparto precedente (c'è chi sostiene che è la creazione di Eva il guaio), e poi punita nello scomparto seguente , che è l'Inferno Musicale (bellissimo nome!). Poi ci sono quelli che sostengono una interpretazione alchemica, col mercurio che si riferisce alla donna e lo zolfo all'uomo. Chi attribuisce significati ai tanti animali e vegetali rappresentati, anche alle rocce, a conchiglie e molluschi. Soprattutto, chi lo legge dal punto di vista analisi della psiche, seguendo le varie sette e correnti (se è così, ci trovo più una anticipazione di Jung che di Freud). Chi sostiene che era un'opera religiosa destinata ad una chiesa, chi invece dice che il committente fosse un laico luciferino. Per me, le cose più sagge le hanno dette in tre.
Il primo è il re di Spagna Filippo II, che avrebbe fatto follie pur di avere i quadri di Bosch, ecco cosa scriveva alle figlie nel 1581 (quindi più di ottanta anni dopo):
" Mi spiace che voi e vostro fratello (il futuro Filippo III) non abbiate potuto vedere la processione come si svolge qua (a Lisbona), sebbene ci siano alcuni diavoli somiglianti a quelli dei quadri di Bosch, che penso lo avrebbero spaventato".
Il secondo è Padre Siguença, un frate. La sua opinione è del 1605:
"La differenza fra i lavori di quest'uomo e quelli degli altri consiste, secondo me, nel fatto che gli altri cercano di dipingere gli uomini come appaiono di fuori, mentre lui ha il coraggio di dipingerli quali sono dentro, nell'interno".
Il terzo è Roger Caillois, che così scriveva nel suo Au coeur du fantastique (1965):
"Mi sono domandato molte volte perché, davanti ai quadri del Bosch, non provo l'impressione di insuperabile stravaganza, che dopotutto sarebbe ragionevole proporre, sotto qualunque aspetto, come pietra di paragone del fantastico. (...) In verità il mondo di Bosch è propriamente un mondo sistematico".
Perché metto Bosch nei Fumetti d'agosto? Per la stessa ragione del Lotto, del Ferrari e di Bruegel: la modalità di rappresentazione di più episodi in sequenza di tempo o di spazio è del tutto analoga a quella che nel Novecento adottarono i grandi artisti dei fumetti nei loro paginoni. L'esempio di Winsor McCay qui portato da Giuliano credo che sia illuminante. E' come l'uso del modo paratattico da parte degli scrittori, molto meno frequente del modo ipotattico, ma essenziale per un certo tipo di racconto. Lo è ancor più per la rappresentazione visiva di fenomeni in cui introdurre una gerarchia - più importante, meno importante - sarebbe improprio.
Sotto ogni immagine scrivo qualche riga puramente esplicativa.
I frutti rappresentati alludono agli organi sessuali maschili e femminili. Raccogliere i frutti era una metafora dell'accoppiamento. Alcuni riferimenti erotici traggono origine da canzoni popolari e da proverbi fiamminghi.
In basso c'è una testa nera (non è il solo caso) e un deretano fiorito. Oltre alle coppie, ci sono raggruppamenti diversi come numero. Anche coppie dello stesso sesso.
C'è chi dice che questo particolare rappresenta la Festa di Nozze degli Uccelli. Sono uccelli in natura piuttosto piccoli, ma qui Bosch li rappresenta più grandi degli esseri umani.
Grandi foglie spinose avvolgono i personaggi, sbucano fiori simili ai nostri soffioni, ma di colori mai visti, un uccello, in alto a destra, porta un chicco di ribes. Sotto, pare che molti l'aspettino a bocca aperta.
3 commenti:
Un gran lavoro. Bravo Solimano!
Primo,
e' bellissima, questa idea del pre-cinema. Oltre all'affresco e al quadro, ci sono altre maniere di rappresentare un'azione per immagini fisse: il graffito, la pittura murale, il frontone del tempio, la colonna a spirale, le formelle sul sarcofago, i capitelli del chiostro, i bassorilievi sulla facciata della chiesa... Ogni forma ha le sue potenzialità, i suoi limiti, le sue specificità. Sulla facciata della cattedrale di San Donnino, a Fidenza, c'è una bella serie di bassorilievi (scuola dell'Antelami) che raffigurano la fuga senza speranza del martire come una cavalcata selvaggia, che inizia nel campo imperiale in Gallia e finisce proprio lì, a Fidenza. Se mi lasci il topic, cerco di metterlo giù per esteso (c'è qualche problema con le immagini, difficili da reperire in rete).
Ciao,
Nicola
Nicola, per le immagini sono in grado di aiutarti: ho un ottimo testo sul Duomo di Fidenza e so usare ormai bene lo scanner. Fra due giorni te le spedisco (ridotte di peso) e poi ne parliamo.
saludos
Solimano
Posta un commento