Solimano
Ho una edizione Dover del 1978 che contiene molti disegni tratti da "L'Assiette au Beurre", una rivista satirica, radicale e libertaria - a volte anche con un tocco di anarchismo, qualcuno la definì un "brulot anarchiste". L'Assiette au Beurre uscì a Parigi dal 4 aprile 1901 al 15 ottobre 1912, per ben 593 numeri. Era anticlericale, antimilitarista, anticapitalista, anti-tutto ed è storicamente molto importante per i disegni, in bianco e nero ed a colori, anche se ai testi collaborarono scrittori molto noti, come Anatole France, Leon Bloy, Octave Mirbeau.
Ma fra i disegnatori si trovano molti nomi sorprendenti, giovani pittori allora poco conosciuti: Felix Vallotton, Kees Van Dongen, Kupka, Juan Gris, Jacques Villon. Naturalmente, della squadra facevano parte i disegnatori allora più noti: Caran d'Ache, Cappiello, Galanis, Bernard Naudin eccetera. La bella edizione Dover riporta in un indice alfabetico nomi e notizie di questi disegnatori e pittori che sono oltre cinquanta, generalmente a qualità molto elevata.
Quello che sorprende, in una impresa del genere, è la capacità di lunga resistenza, perché la rivista, di alta qualità, aveva un prezzo non alla portata delle tasche del proletariato di cui difendeva la causa. Evidentemente, esisteva in Francia una consistente fascia della borghesia che era sensibile ai temi trattati dalla rivista, e quando la situazione politica cambiò, col crescere dei nazionalismi e con l'approssimarsi della prima guerra mondiale, la rivista chiuse.
Ho già fatto l'esempio, parlando di Heinrich Kley, di due grandi riviste tedesche di durata ancora più lunga: Jugend e Simplicissimus. In Italia riviste del genere, così collegate sia alla lotta politica che ai movimenti artistici, credo non ce ne siano mai state. Ma la differenza vera non è a livello riviste, è nel fatto che storicamente in Italia è sempre mancata una fascia borghese che avesse le caratteristiche di anticlericalismo ed antimilitarismo tipiche della borghesia francese e anche tedesca. La ripercussione si è sentita, oltre che nelle riviste, anche nei movimenti artistici e nella loro diffusione.
"Ancora un treno che rientra a Parigi,
e noi restiamo qui ad annoiarci
perché abbiamo pagato un mese di anticipo"
René Berger, settembre 1912
Lui: "Giurami che sono il primo!"
Charles-Emile Carlègle, maggio 1906
"Ne potete prendere in piena sicurezza,
è latte garantito di fattoria"
Henry Gerbault, febbraio 1902
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