La chiesa dove affresca Gaudenzio è una chiesa di pellegrinaggi e di miracoli, quindi Gaudenzio cerca il maggior coinvolgimento possibile dei tanti fedeli che affollavano la chiesa per le funzioni. Lo fa volentieri perché ci era portato, a lui piaceva questo dialogo fra artista e fedele o passante. Ci si era già esercitato nel suo capolavoro, il Sacro Monte di Varallo, in cui oltre che il pittore fece anche lo scultore di statue policrome, per rendere più vera l'illusione e più coinvolto il fedele.
In Gaudenzio non c'è traccia di arte elitaria, riservata a pochi, lui voleva rendere partecipi, commuovere, anche divertire, a volte. Al Sacro Monte di Varallo, voleva fare bella figura con i compaesani, essendo originario di Varallo Sesia, praticamente a due passi. C'erano artisti che volevano farsi apprezzare dalla gente comune, altri che preferivano la stima dei dotti, come è sempre successo, e non c'è da stupirsi che anche nei fumetti e nel cinema sia andata così. Ecco due vivaci particolari degli affreschi del Sacro Monte:
A Gaudenzio Ferrari, ed al suo Concerto d'angeli di Saronno ho dedicato un Bel Momento su Arengario. E' stato bello poterli studiare e vedere da vicino, gli angeli di Gaudenzio, ma è stato bello anche accorgermi che ancora oggi ci sono delle persone che si impegnano positivamente per fare in modo che i visitatori siano più consapevoli. A volte, capitano anche sorprese positive.
C'è una differenza fra Lotto a Trescore e Ferrari a Saronno. Lotto affresca il piccolo oratorio privato dei conti Suardi, quindi le sue pitture, oltre ai signori, per secoli le avranno viste solo i servi ed i contadini. Ferrari affresca la cupola di un santuario molto noto e visitato non solo da pellegrini, ma anche da mercanti, guerrieri e nobili. Differenza non da poco, ciò malgrado l'atteggiamento spirituale è analogo.
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