Roby
Metto subito le MANI avanti (guantate o meno che siano): è stato il succoso pezzo postato ieri da Solimano ad ispirarmi, in tutto e per tutto. Io neppure ci pensavo, a scavare / scovare qualcosa in più sull'argomento: ma accorgendomi che lì si parlava esclusivamente di guanti da donna, non sono riuscita a trattenermi, e -spinta unicamente da un insopprimibile bisogno di par condicio- sono partita lancia in resta all'esplorazione di internet, basandomi su vaghi ricordi e su ciò che rimane della mia memoria visiva. Comincio quindi con Topolino ed i suoi bei guantini, comuni del resto a gran parte della banda Disney. Non conosco esattamente il motivo di tale scelta grafica: so soltanto che le dita dei personaggi disneyani sono solo 4 perchè "con 5" diceva l' autore "la loro mano sembra un casco di banane". Forse, grazie ai guanti, il movimento delle mani acquista più spessore, o forse lo stacco fra il nero della pelle di topo e il chiaro del guanto crea un contrasto di colore che sottolinea il gesto... Agli esperti l'ardua sentenza!
Dopo gli allegri ed innocui (?) animali antropomorfi dei fumetti, mi son venuti in mente i guanti di pelle anti-impronte digitali che di solito ogni assassino, rapinatore, maniaco o serial killer che si rispetti indossa nei film, dalle più grosse produzioni hollywoodiane alle meno blasonate pellicole turco-macedoni: ma Google-immagini non mi ha soccorso nel bisogno (o forse non ho trovato io la rotta giusta), per cui ho ripiegato su un capolavoro di Tiziano, che in fondo, essendo un classico dell'arte figurativa, va sempre bene. Non lasciatevi ingannare dall'aria apparentemente distratta e innocente del gentiluomo qui rappresentato. Secondo me, sotto il mantello nasconde la maschera di Hannibal Lecter, e se fossi nei panni di qualche contadinella o giovane mugnaia, nei terreni di sua proprietà, avrei il fondato timore di perdere, incontrandolo in un fienile isolato, ben più del mio onore.
Ed infine, come in un lampo, ho rivisto una delle inquadrature cruciali del Nome della Rosa, quella in cui Fra' Guglielmo da Baskerville, sornionamente interpretato da un Connery gustosamente gigione, infila prudentemente un consunto paio di guanti prima di sfogliare le pagine del prezioso codice della Poetica di Aristotele, il cui angolo superiore è stato perfidamente avvelenato dal bieco Malachia, per eliminare chiunque avesse osato avvicinarsi ad un'opera tanto pericolosa per l'esistenza stessa del cristianesimo.
Ecco qua, ho finito. Anzi no: ci sarebbero anche i guantoni da boxe di Robert De Niro in Toro scatenato, o di Will Smith in Alì, per non parlare di quelli in maglia di ferro da cavaliere medievale di Robert Taylor in Ihvanoe e di Vittorio Gassmann in Brancaleone... Ma se andassi avanti vi annoierei: e questo non voglio farlo davvero, nè involontariamente nè apposta!
Dopo gli allegri ed innocui (?) animali antropomorfi dei fumetti, mi son venuti in mente i guanti di pelle anti-impronte digitali che di solito ogni assassino, rapinatore, maniaco o serial killer che si rispetti indossa nei film, dalle più grosse produzioni hollywoodiane alle meno blasonate pellicole turco-macedoni: ma Google-immagini non mi ha soccorso nel bisogno (o forse non ho trovato io la rotta giusta), per cui ho ripiegato su un capolavoro di Tiziano, che in fondo, essendo un classico dell'arte figurativa, va sempre bene. Non lasciatevi ingannare dall'aria apparentemente distratta e innocente del gentiluomo qui rappresentato. Secondo me, sotto il mantello nasconde la maschera di Hannibal Lecter, e se fossi nei panni di qualche contadinella o giovane mugnaia, nei terreni di sua proprietà, avrei il fondato timore di perdere, incontrandolo in un fienile isolato, ben più del mio onore.
Ed infine, come in un lampo, ho rivisto una delle inquadrature cruciali del Nome della Rosa, quella in cui Fra' Guglielmo da Baskerville, sornionamente interpretato da un Connery gustosamente gigione, infila prudentemente un consunto paio di guanti prima di sfogliare le pagine del prezioso codice della Poetica di Aristotele, il cui angolo superiore è stato perfidamente avvelenato dal bieco Malachia, per eliminare chiunque avesse osato avvicinarsi ad un'opera tanto pericolosa per l'esistenza stessa del cristianesimo.
Ecco qua, ho finito. Anzi no: ci sarebbero anche i guantoni da boxe di Robert De Niro in Toro scatenato, o di Will Smith in Alì, per non parlare di quelli in maglia di ferro da cavaliere medievale di Robert Taylor in Ihvanoe e di Vittorio Gassmann in Brancaleone... Ma se andassi avanti vi annoierei: e questo non voglio farlo davvero, nè involontariamente nè apposta!
6 commenti:
I guanti di Topolino!!!!
Brava Roby, ben trovato (anche tutto il resto, ma Topolino era d'obbligo)
Grazie, G.!!!!
E conoscendoti, aspetto quanto prima da te una ricerca accurata per risolvere definitivamente l'amletico dubbio: MA PERCHE' DIAVOLO Topolino ha i guanti????
Roby, leggendo questo godibilissimo post (questa parola si può usare o mi minaccerai come hai fatto con Gabriella per il suo gudurioso?), mi è venuta in mente un'immagine che mi aveva terrorizzata da bambina e che credevo di aver dimenticato. L'assassino del film "La scala a chiocciola" che si infila lentamente i guanti di pelle mentre osserva nell' ombra la donna che sta per uccidere.
E' un film molto vecchio, non credo che qualcuno di voi lo abbia visto, ma se vi capita di trovare il DVD non lasciatevelo scappare, nel suo genere è un capolavoro.
Habanera, La scala a chiocciola è bellissimo, non so cosa farei per poterlo rivedere.
Mi dispiace, ma anch'io so quello che sai tu: per dare risalto alle mani, o per risparmiare sul colore nei comics. (i colori costano, vedi cartucce stampante!)
Però so che Snoopy ha un fratello che si chiama Spike, e che ha un suo piccolo tormentone con le scarpe di Topolino - ma è difficile andare a trovare le strisce giuste...
Tutto qui, per ora. (comunque sono guanti molto eleganti)
GIULIANO, è incredibile:non sapevo che Snoopy avesse un fratello! Ero rimasta ferma all'uccellino Woodstock...
Sigh: non sono davvero un granchè, come lettrice di Linus!
HABA e GABRI, se fossimo -geograficamente parlando - più vicine, de "La scala a chiocciola" potremmo organizzare una proiezione in comune... magari non a casa mia, che è minuscola (un'amica, una volta, per consolarmi la definì una bomboniera)! A proposito dell'aggettivo GODIBILISSIMO: non lo so, devo pensarci su... ma tutto sommato lo accetto volentieri [:->>>]... certo, speravo in qualcosa di più consono, tipo "sommo", "eccelso",
"inarrivabile"... ma tant'è...
[%->>>]
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