
Giuliano
Mi si è rotto il disco fisso del pc: capita, mi direte. Sono d’accordo, e poi non ho perso quasi niente perché sono stato bravo e ho fatto tanti backup; però il mio hard disk non si è rotto in un giorno qualsiasi, ma esattamente tre anni dopo l’acquisto, cioè alla scadenza esatta della garanzia. Tre anni e una settimana, per la precisione. Una coincidenza? Può darsi, ne succedono tante: ma chissà perché mi è tornato subito in mente un film di Silvio Soldini, “Un’anima divisa in due”. E’ un bel film, su un soggetto molto scabroso (perciò non aspettatevi di rivederlo sulle reti Rai e Mediaset): un uomo, interpretato da Fabrizio Bentivoglio, si innamora di una giovane zingara che ha sorpreso a rubare in un supermercato. Se ne innamora, e lei lo lascia fare: va a vivere con lei, prova la vita del nomade. L'incontro fra le due culture è spiazzante: l’uomo è scandalizzato quando la ragazza gli spiega, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, che rubare è un’azione lecita. Anzi, non è nemmeno rubare: è che “gagio scemo ha lasciato qui la sua roba e io l’ho raccolta”. Gagio, per uno zingaro, siamo noi: noi “persone normali”, insomma. Per uno zingaro, chi non è zingaro è gagio. Il gagio scemo, che non prende le necessarie precauzioni, se abbandona qualcosa o si dimentica di proteggerla significa che non ne aveva più bisogno, e dunque la si può prendere. Bentivoglio, nel film, interpreta una guardia giurata: quindi è più che sconvolto da questo ragionamento, ma la ragazza non capisce perché se la prenda tanto. Per lei è assolutamente normale, che cosa vuole da lei quest’uomo?

In più, ci tocca anche vedere lo spettacolo dei politici locali che sponsorizzano le violenze contro i campi nomadi, e che presenziano feroci e contenti al loro smantellamento, anche se si tratta di campi controllati dalla Caritas (cioè dalla chiesa cattolica, dal Vescovo e dal Papa). Nessuno spiega che, quand’anche si sia d’accordo, smantellare un campo nomadi significa solo spostare il problema di qualche chilometro. Ne traggono sollievo i vicini, ma i nomadi andranno altrove e altri contrasti nasceranno. Ma, se io sono assessore a Milano e gli zingari vanno in un altro Comune, eccomi sollevato dal problema: io prenderò tanti voti alle prossime elezioni, ci ho fatto un figurone, adesso se la sbrighi qualcun altro, magari l’assessore del Comune che confina col mio... Un saluto a Silvio Soldini: questo film è davvero bello, si meriterebbe di essere più famoso di quello che è, famoso almeno come “Pane e tulipani”.

2 commenti:
Giuliano, questo film mi ha fatto ammattire per trovare delle immagini decorose. E meno male che ho trovato un buon sito "Soldiniana" che forse ti interessa, con Google ci arrivi.
Anch'io amo questo film, che metto insieme alla Acrobate ed a Pane e tulipani. Pian piano (è la locuzione giusta) mi vedrò gli altri suoi film, però voglio tirar su anche Virzì e Piccioni, altre lotte per trovare le immagini. I produttori ed i distributori sono come dei pugili suonati, cosa gli costa cacciare venti belle immagini in rete? E poi si lagnano perché qui e perché là... mentre in Francia, con Allociné si trova quasi tutto.
saludos
Solimano
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goyard
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fear of god
bape sta
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curry 9
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