
Roman Holiday di William Wyler (1953) Racconto di Dalton Trumbo Sceneggiatura di Ian McLellan Hunter Con Audrey Hepburn, Gregory Peck, Eddie Albert, Paolo Carlini, Paola Borboni, Maurizio Arena Musica: Georges Auric, Victor Young Fotografia: Henri Alekan, Franz Planer (118 minuti) Rating IMDb: 8.0
Roby
Un pomeriggio uggioso, un leggero mal di testa, un senso di malessere diffuso... come ritrovare il buonumore perduto? Il suggerimento viene da quell'angioletto di mia figlia: "Mamma, ti metto il DVD di Vacanze Romane!". Ed ecco che, dopo un bel po' di tempo, rivedo per intero uno dei miei film preferiti: e siccome lo conosco praticamente a memoria, ne approfitto -guardandolo la decimillesima volta- per rifletterci su, paragonando il passato al presente, la società del 1953 a quella del 2000 e dintorni.
Cominciamo dalla rigida etichetta di corte cui la povera principessa Anna deve sottomettersi, sciroppandosi sfilate infinite, balli noiosissimi con cavalieri ultrasettantenni, conferenze soporifere e così via, fino alla comprensibile crisi di nervi che la porta a fuggire, nella tiepida notte romana, alla ricerca di un po' di libertà. Non discuto che le ragioni di stato impongano ancora a nobili e regnanti alcuni fondamentali doveri di rappresentanza e di diplomazia: ma dubito molto che -oggi come oggi- ad un rampollo reale manchi l'occasione di spassarsela alla grande, come testimoniano le numerose foto di William ed Henry di Windsor sorpresi a notte fonda nei locali più alla moda, in compagnia delle fidanzate di turno, per non parlare delle passate intemperanze di Carolina e Stephanie di Monaco, imitate in ciò dai rispettivi, innumerevoli figliuoli di varia paternità.

E neppure una corsa spericolata in Vespa, sia pure contromano, ci sembra più così deprecabile: anzi, ci meraviglieremmo se una ragazza di quell'età non sapesse andare a tutta birra in motorino, facendo lo slalom nel traffico (oggi caotico, allora assolutamente idilliaco).
Dire una bugìa, poi, ormai non è considerato "peccato" neppure dai corsi di catechismo parrocchiale: e la vecchia bocca della verità, a S. Maria in Cosmedin, si è rassegnata da tempo a restare a digiuno. Molta più cautela va osservata, ai giorni nostri, nell'arrischiarsi a fare un tuffo nel Tevere (come del resto nell'Arno e nella maggior parte degli altri grandi fiumi cittadini), perchè le conseguenze potrebbero andare ben al di là di un semplice raffreddore. E detto per inciso, resta un mistero come i vestiti zuppi d'acqua riescano, nei film hollywoodiani, ad asciugarsi nello spazio di poche ore, se non di pochi minuti, senza l'ausilio di stufe, phon o termosifoni bollenti.



5 commenti:
Leggo: fotografia di Henri Alekan, scritto da Dalton Trumbo...
Signori e signore, qui siamo nell'Olimpo del cinema.
Giù il cappello, dalla Bella e la Bestia (Cocteau) al Cielo sopra Berlino, e dall'Empireo dove non arrivò il senatore McCarthy (che è finito molto più sotto).
E tutto questo in "Vacanze romane"...
una Audrey Hepburn meravigliosa, ha incantato generazioni con questo film!
Sono contenta che sia stato anche per te uno dei tuoi film preferiti.Pensavo di essere solo io un'inguaribile romantica. La tua presentazione moiha scaldato il cuore. Grazie Giulia
Giuliano, Lilith e Giulia, che bello "rivedere" Vacanze romane in vostra compagnia!
Un abbraccio virtuale, sognando di ballare con Gregory mentre Audrey spacca la chitarra sulla testa dell'agente segreto in doppiopetto nero...
[:->>>]
Roby
Certo, a pensarci, sembra incredibile che la generalità delle persone ritenesse veramente impossibile che la storia d'amore andasse a buon fine. D'altra parte mi ricordo che ci fu Margaret, la sorella della regina di Inghilterra che in quei tempi fece una drammatica dichiarazione: "Non sposerò il colonnello Towsend". Per decenni (non è finita da molto), Oggi e Gente ebbero grandi tirature perché ogni settimana c'erano articoli sui Reali di ogni tipo. Vabbè che adesso campano sugli amorazzi TV...
Ma lo scandalo massimo fu quando Beatrice di Savoia scappò a casa di Maurizio Arena!
saludos
Solimano
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