Troy, di Wolfgang Petersen (2004) Sceneggiatura di David Benioff (lontanamente ispirata al poema omerico) Con Brad Pitt, Peter O'Toole, Eric Bana, Orlando Bloom, Diane Kruger, Julie Christie Fotografia di Paul Bond e Roger Pratt Musiche di James Homer (sic!) (201 minuti) Rating IMDb: 6,9
Roby
Ed io che, dopo Il primo cavaliere, pensavo di aver visto TUTTO in tema di fumettoni hollywoodiani!!! Per fortuna ci ha pensato Canale 5 a colmare le mie gravi lacune in merito, trasmettendo in prima serata il super-mega-galattico-colossal recentemente tratto dall'Iliade di Omero.
"Tratto" nel senso che regista, produttore e sceneggiatore hanno "dato una letta" al riassunto tipo Bignami della trama, cancellando qua e là personaggi considerati irrilevanti (qualche esempio? Cassandra, Laocoonte, TUTTI GLI DEI a parte Teti, ecc.), modificandone irreparabilmente altri (Patroclo diventa cugino di Achille anzichè suo amico/amante, Enea è ridotto ad un ragazzino pressochè imberbe con l'aria da pesce lesso) ed inserendo con rara perizia battute strepitosamente esilaranti (Brad/Achille a Ulisse che lo prega di non abbandonare il campo: "La Grecia se l'è cavata senza di me in passato e continuerà a cavarsela benissimo anche se me ne andrò").
L'ingresso di Paride ed Elena a Troia, in apertura, è accolto da una folla festante che lascia cadere su di loro una pioggia di coriandoli candidi, proprio come accade (o accadeva) a Times Square per i presidenti appena eletti o per gli astronauti delle varie missioni Apollo.
L'arrivo delle navi greche sulla spiaggia è copiato spudoratamente dallo sbarco in Normandia (garantisco: quella è Omaha Beach, l'ho riconosciuta per esserci stata lo scorso agosto!), senza tuttavia trasmettere neppure un decimo dell'emozione di quello.
I riccioli biondi del pelide Pitt sono palesemente trattati col gel a fissaggio forte, che persino sotto il calore del cimiero di bronzo resiste senza sciogliersi.
Briseide, ex-sacerdotessa di Apollo ridotta a schiava di Achille, si convince con sorprendente rapidità a rinunciare alla propria illibatezza, sedotta senza dubbio dalle forme giustappunto apollinee del piè-veloce: il quale, quasi in ogni inquadratura, sembra avere davanti a sè uno specchio a grandezza naturale in cui rimirarsi, per offrire all'obiettivo il lato migliore dei suoi divini lombi.
Che altro aggiungere? Chiedo venia all'uditorio, se mi sono fatta trasportare dal... ehm... come si definisce il contrario-dell'-entusiasmo? Ma che volete, assistere ad un tale scempio di quello che per me è quasi un vangelo -l'epos omerico-, vedendolo ridotto ad una soap-opera in unica puntata, mi ha provocato un accesso di ira funesta tale da spingermi ad addurre molti lutti allo star-system made in USA: almeno per quel che mi è possibile fare tramite questo blog!
In segno di riparazione al sacrilegio perpetrato, torno a sfogliare con religioso rispetto le pagine dell'edizione dell'Iliade su cui ho preparato gli esami universitari -la mitica Calzecchi-Onesti con testo italiano a fronte- non senza aver prima profetizzato per la coppia Elena/Paride del film una luminosa carriera televisiva, rispettivamente come velina bionda e come tronista di Maria de Filippi: sempre che l'Isola (Itaca?) dei famosi non li attiri di più...
15 commenti:
Ho preferito andare a vedere Michael Clayton con George Clooney
Bellissimo film, e ovviamente anche interprete :-)
Lisi
Lo credo bene, Lisi, che Clooney e Michael Clayton siano molto ma molto meglio di 'sto polpettone in salsa greca!!!! Conto di vederlo anch'io presto: grazie per la segnalazione e per aver lasciato qui un tuo commento!
A presto
Roby
PS: tanto per essere pignoli, a me il genere PEPLUM piace da matti: ma solo quando i PEPLA sono genuini, non riprodotti con la computer-grafica!!!!
Di quel film salvo il duello achille-ettore. Il resto è garbage.
Brian
Cara Roby, mi sono divertito a leggere questa tua recensione; sarei completamente d’accordo, però invecchiando mi sono accorto che anche questi film possono essere utili.
Non so se hai un’idea di quanti sono quelli che non sanno cos’è l’Odissea, l’Eneide, Tasso e Ariosto, oppure li collegano soltanto a tristi esperienze scolastiche... Se anche uno solo degli spettatori del film avrà preso in mano l’Iliade, o si sarò chiesto cosa c’era dietro, sarà un bel risultato: e credo proprio che sia successo.
Parlo anche per esperienza diretta, perché da film non proprio eccelsi mi sono incuriosito molte volte su libri o episodi storici sui quali poi mi sono informato. In questi casi, è bello trovare i libri giusti o le persone giuste, che ti spiegano bene le cose: è anche per questo che tempo fa avevo messo quel commento di Melchiori allo “Shakespeare in love” ; un film certamente poco corretto ma che sicuramente avrà fatto capire a molti che Shakespeare non è poi così noioso.
Io ho anche l’esperienza dell’opera lirica, nella quale i soggetti storici e mitologici abbondano e sono quasi sempre trattati con libertà clamorose (tipo l’Otello con lieto fine, by Rossini); e poi andarsi a cercare gli originali è divertente.
Un ragionamento simile al tuo l’ho fatto davanti ai telefilm di “Hercules” e di “Xena”: hai presente? Sono dei fumettoni, però sono pieni di riferimenti classici, e spesso per nulla banali. Un po’ di curiosità può darsi che venga, e se non viene vuol proprio dire che siamo di fronte ad un tipo refrattario...
Il più grosso errore che si possa fare con questo genere di film è di guardarli confrontandoli mentalmente con l'opera letteraria originale o pensando ai tomi di dotti studi mitologici. Troy, se lo si vuole vedere, deve essere guardato con molta disinvoltura e leggerezza e soprattutto senza minimamente pensare all'Iliade e ad Omero. Magari ci si diverte pure (io mi sono divertita, per es.) e soprattutto non ci si rode il fegato :-)
A proposito poi di quello che ha scritto Giuliano, posso testimoniare che a me è capitato proprio che parlando con un ragazzo il quale mi chiedeva in quale parte dell'Iliade ci fosse la descrizione della caduta di Troia siamo andati a finire a parlare anche dell'Odissea e dell'Eneide, ed alla fine la curiosità gli si è (ri)accesa al punto tale che mi ha chiesto di tirargli fuori i libri e si è letto il racconto della caduta di Troia della Calzecchi Onesti. E se l'è goduto. Certo poi non se l'è letto tutto, il poema (forse era pretendere troppo), ma insomma per dire che le vie dei libri sono infinite...
Ma CHE BELLO quando un post "postato" a caldo, sull'onda di una grande delusione "cinematografica" suscita così vari commenti!!! A questo punto mi viene da dichiararmi d'accordo un po' con tutti e un po' con nessuno, timorosa come sono che qualcuno rimanga scontento... (!!!). Nel senso che -se da un lato trovo assolutamente corretto servirsi di "Troy" per invogliare i ragazzi a leggere brani dell'Iliade- dall'altro (guardando gli addominali scultorei ma inespressivi di Pitt/Bloom/Bana, ecc. ) non posso non rimpiangere l'Odissea TV degli anni '60 con Bekim Fehmiu e Irene Papas, che riuscì nell'impresa di inchiodare alle poltrone persino due refrattari come mio padre e mia madre, oltre a farmi digerire senza troppi sforzi le ore di "epica" in seconda media. E se aveste conosciuto la mia prof. dell'epoca, capireste fino in fondo che si trattò di una vera e propria "mission impossible"!
Chàirei (= "salve" in greco)
POBI
Giuro, cliccando su "commenti" pensavo proprio di dire che non si può, neanche si deve sperare che simili film possano avvicinare gli spettatori alla letteratura da cui sono tratti. Ho trovato un parere contrario, ne prendo atto. Io credo che il messaggio da dare per invitare qualcuno alla lettura di un classico non sia: vedrai, è divertente! Non importa che sia divertente, o avventuroso, perchè altre sono le qualità rilevanti dei classici. Non sono un purista, apprezzo le "varianti sul tema" e le contaminazioni (vedi "Apocalypse, now"), ma vanno dette le cose come stanno: certi surrogati di cinema sono scadenti dal punto di vista formale e da quello della trama. E basta!, se no facciamo la fine del girotondista interpretato da Antonio Albanese. Non credo che tutte le strade portino a Roma. Spiluccando aneddoti sul cinema mi sono spesso imbattuto in affermazioni di sceneggiatori, del tipo: "ci siamo ispirati a Omero, a Hugo, a Tolstoj (di cui a breve so che faranno la versione televisiva di Guerra e Pace)". Delirante! Con la scusa della lotta del Bene contro il Male, o altri simili tòpoi. Perchè non fare un film su Ratman, allora? Spero di non aver infastidito nessuno con questo lungo sfogo a difesa del cinema e dei classici. Sia chiaro che non ce l'ho con nessuno dei (virtualmente) presenti, anzi apprezzo il "lavoro" che i curatori e i lettori fanno su questo blog. Penso che questo sia il posto giusto per ribadire determinate cose. Grazie, un saluto,
Gioacchino
Caro Gioacchino, io personalmente non mi infastidisco molto facilmente... Magari mi offffffendo a morrrrrte, questo sì, ma infastidirmi, perchè? A che scopo?
[:->>>]
Comunque, in qualità di autrice del post originario ho trovato il tuo commento molto interessante. Anzi, te lo dico in un orecchio, approfittando del fatto che i "soliti" bloggeristi probabilmente si sono tutti appisolati: io ci ho provato, a fare la diplomatica sull'argomento, ma sotto sotto propendo per la tua posizione....
...kalispéra!!!
Roby
Piatto ricco, mi ci ficco.
Io non sono pessimista, riguardo a questo argomento, che in fondo è: come siamo messi con la cultura oggi?
Faccio due esempi concreti.
Ho guardato oggi le statistiche dei prestiti della biblioteca di Lissone: sono dati in crescita mese su mese da tre anni a questa parte, e si tratta di crescite rilevanti. Le altre biblioteche della Brianza, fra esse collegate in rete ma non solo (io posso prendere in prestito a Monza e restituire a Lissone o a Desio e così via), hanno andamenti simili.
Con i film su DVD meglio ancora (il cinema non è solo intrattenimento, è anche cultura): hanno cominciato da qualche mese, la voce si è diffusa, e c'è un via vai crescente. Non ci sono i film freschi, naturalmente (anche se io sostengo che certi film sono sempre freschi, come l'Iliade).
Secondo esempio: la Pinacoteca di Brera. Dieci anni fa l'ingresso era praticamente gratuito e non ci andava quasi nessuno, oggi, qualsiasi sia il giorno in cui ci si va, gente ce n'è, di tutte le età.
Sul tema trattato nel post di Roby, sostengo che ci sono due problemi: il primo è la mancanza di fierezza di chi una cultura in un modo o l'altro ce l'ha, come se si dovesse chiedere scusa di avere letto dei libri, una specie di vizio segreto, mentre ha da essere un piacere palesato. Serve la fierezza perché sull'altro piatto c'è l'ignorantaggine (l'ignoranza però tronfia di sé). Il secondo problema è che spesso chi dovrebbe far amare ed apprezzare i grandi libri, le opere d'arte, i film è il primo a non amare ciò di cui parla, ne parla da pedante. Noi abbiamo imparato molto da professori competenti, moltissimo da professori che amavano ciò che ci spiegavano. E la rete, se ci si muove con un progetto non velleitario ma concreto, è una grande opportunità, lo spazio c'è e le persone pure, solo che si muovono troppo da sole.
grazie e saludos
Solimano
E' chiaro che per invogliare alla lettura dei classici la visione di film di questo tipo non è certo lo strumento da privilegiare. Ci mancherebbe. Credo che nessuno qui dentro si sia sognato di sostenere una cosa del genere. Certamente non io.
Dico invece un'altra cosa, anzi due. La prima è che per quanto mi riguarda, avendo letto e studiato Omero e Virgilio mi sento di poter guardare allegramente un film come questo senza alcun complesso, problema, vergogna. So perfettamente che quello che vedo con Omero non c'entra niente e punto.
Che poi il film mi diverta o mi faccia sbadigliare questo è un altro discorso che riguarda la valutazione del film in sè, discorso nel quale non mi avventuro perchè sono già stata troppo lunga.
Per coloro i quali invece non sono granchè abituati o inclini alla lettura, poichè il film però se lo vedono e magari gli piace pure, tanto vale sperare --- dico sperare, chè non è garantito alcun automatismo --- che a qualcuna di queste persone la visione faccia venir voglia di approfondire e di saperne qualcosa di più e di meglio a proposito di Ettore, Achille e divinità varie e assortite. Insomma visto che la frittata c'è, io spero che non provochi solo mal di pancia ma possa stimolare anche sani appetiti di cibo migliore.
Ripeto, che questo possa accadere è solo una speranza, non una ricetta nè tanto meno una certezza.
Ed ora men vo serenamente a nanna :-)
Caro Gioacchino, innanzitutto grazie per l’intervento. Fino a qualche anno fa ti avrei dato ragione in toto, ma poi col tempo ci ho ragionato sopra (non so tu, ma io fra un anno compio 50 anni). Io ho portato la mia esperienza personale: non ho fatto il classico e non conosco il greco, e l’università l’ho vista solo dal di fuori. Non posso neanche dire di aver avuto insegnanti particolarmente portati per i classici; me ne sono capitati un paio buoni, ma preferivano la letteratura del Novecento.
L’istruzione che mi sono fatto deriva dalle fonti più disparate, e ci metto anche i fumetti. Per esempio, guardando i telefilm di Zorro si può imparare qualcosa della storia americana che non viene mai raccontata a scuola: Diego de la Vega parla in spagnolo, come gli oppressori...
Il bello è che operazioni come quella di “Troy” o dei telefilm di Hercules si sono sempre fatte: con altri mezzi, certo – ma in letteratura se ne trovano tante, nel corso del tempo. Per esempio, a diciott’anni mi sono appassionato all’opera lirica: e lì di “pasticci” ce ne sono un’infinità; però poi viene voglia di cercarsi gli originali (“pasticci” anche in senso alto, come il Falstaff di Verdi o l’Orfeo di Gluck e Calzabigi). O, per tornare a livelli bassi, nei film di Bruce Lee ci sono i “guerrieri taoisti” che sono quelli che volano più in alto di tutti: le vie della letteratura (e della cultura) sono infinite, come quelle del Signore o quasi. Molto meglio che vada in onda un film come Troy piuttosto che i soliti giochini per idioti di Canale 5... Una volta ho ascoltato una conversazione tra studenti quindicenni, e c’era uno che ridacchiava convinto che il professore avesse sbagliato: aveva detto “Partenone” e invece intendeva sicuramente lo stadio di calcio di Avellino, il Partenio (Partenone gli suonava come una parola ridicola). Io almeno da bambino avevo visto i kolossal su Ercole al cinema dell’oratorio, lui nemmeno quelli. Insomma, se non fosse stato per la mia personale esperienza, avrei sicuramente sottoscritto in pieno il tuo intervento.
Copio e incollo da Gabriella: “ Insomma visto che la frittata c'è, io spero che non provochi solo mal di pancia ma possa stimolare anche sani appetiti di cibo migliore.”
Copio e incollo da Solimano: “Sul tema trattato nel post di Roby, sostengo che ci sono due problemi: il primo è la mancanza di fierezza di chi una cultura in un modo o l'altro ce l'ha, come se si dovesse chiedere scusa di avere letto dei libri, una specie di vizio segreto, mentre ha da essere un piacere palesato. Serve la fierezza perché sull'altro piatto c'è l'ignorantaggine (l'ignoranza però tronfia di sé).”
E poi passo e chiudo, perché l’argomento è di quelli importanti.
La ragion d'essere dei polpettoni storici holliwoodiani sta nel fatto che Roby va a vederli e e ne trae spunto per delle gustosissime composizioni in forma di stroncatura.
...per me Roby non ce la conta giusta, potrebbe essere pagata a provvigioni dai produttori: abbiamo tutti letto la sua stroncatura del film, ci siamo incuriositi come delle biscie e qualcuno di noi oggi dirà in casa o in ufficio: "Per le prossime tre ore non ci sono per nessuno: debbo vedermi Troy!"
saludos
Solimano
Accidempolina: mi hanno scoperto!!!!!
E pensare che contavo di raccattare un altro bel gruzzoletto sparlando del "Mercante di Venezia" con Al Pacino o delle "Crociate" con Orlando-Paride-Bloom... ma sarebbe stato più difficile, perchè quelli, invece, mi sono piaciuti !!!
[:->>>]
Roby
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