domenica 17 agosto 2008

Tutti da Fulvia

Solimano
Nel maggio 1987 l'editore Garzanti pubblicò "Tutti da Fulvia", un libro con i disegni di Tullio Pericoli ed i testi di Emanuele Pirella, che ci eravamo abituati a vedere settimanalmente sul giornale la Repubblica. Nel libro ci sono anche vignette pubblicate sul Corriere della Sera fra il 1976 e il 1977.

Così scriveva Oreste del Buono nella controcopertina:

"Ogni epoca ha la propria Madame Verdurin e Tullio Pericoli (disegni) ed Emanuele Pirella (testi) ci hanno gratificato della nostra Madame nella persona di Fulvia che inesorabilmente ogni sabato sera raduna tutti quelli che, quanto ad intellettualità, contano qualcosa e credono di contare di più, quelli che non contano nulla, ma si comportano come se contassero, quelli che forse hanno contato, ma non contano da un pezzo e cominciano addirittura a sospettare di non aver contato mai. La riunione squisita, in apparente sfida ai frivoli programmi dei gran contenitori televisivi, ma in sostanziale coincidenza d'intenti, cachinni e disvoleri, è il pretesto per la rassegna della fiera della vanità delle idee ricevute da diffondere ulteriormente, provoca il lettore al riso di una illusoria superiorità e al disagio di una possibile chiamata di correo meritata e meritabile. Un caricaturista di splendida ferocia e delicato pittore, un romanziere di accanito risentimento e micidiale stratega di spericolate campagne pubblicitarie ci raccontano attraverso Fulvia e gli ospiti del suo salotto le mediocri follie, le paradossali incertezze, i futili dilemmi di quello che l'indimenticabile ministro degli interni Scelba definì ne varietur il culturame. Una saga intellettuale condita di veleno, ma anche d'altro. Anche della constatazione, a suo modo positiva, che le forze o, meglio, le debolezze in campo sono queste, e tanto vale prenderne atto e cercar di riderci sopra. Una constatazione che aggiunge al veleno una strana cordialità familiare. Per citazione ricevuta da un partecipante al salotto che mai ha contato e conterà e, quindi, si ritiene promosso abusivamente all'imbecillità di gruppo".

Vediamo, immagine per immagine, se in questi vent'anni è cambiato qualcosa. Scusatemi per la qualità delle immagini, non sono riuscito a far di meglio. Però, se le ingrandite, riuscite a vedere abbastanza bene

Del latino, oggi, non parla quasi più nessuno. Allora c'era ancora la battaglia sul latino obbligatorio oppure no. Anche dove lo si studia, con ogni probabilità non lo si approfondisce. Sta ritornando di moda nella Chiesa Cattolica, perché così vuole Papa Ratzinger. Personalmente, avrei una gran voglia di rileggere alcuni grandi libri in latino: le Georgiche, il De Rerum Natura, il De Bello Gallico, ma il tempo non lo trovo. La disoccupazione giovanile è quasi scomparsa: l'offerta di lavori precari è molto vasta, si tratta di prendere quello che c'è nel piatto.

Marx e Berlinguer non sono più neppure in soffitta né in cantina, ma il condominio continua ad avere dei problemi. Forse non era solo colpa loro.

Il progresso ha fatto passi da gigante, altro che l'aerobica di Jane Fonda! Adesso, entro i ventitré anni, le ragazze in vista sono già passate dal chirurgo estetico. Difatti, si somigliano tutte.

I vecchi autori sono quasi tutti spariti, ma i nuovi autori mancano lo stesso. Salvo in un campo: il giornalismo, in cui negli ultimi anni sono sorti diversi talenti notevoli, specie femminili. Ma basta aspettare un po' e tutto si aggiusta: tendono a scrivere sempre lo stesso articolo, si sa già cosa c'è scritto prima di leggere. In rete sì che ci sono dei talenti, ma si fanno presto inglobare dalle regole del gioco dei blog, regole di per sé inesistenti, ma che tutti rispettano, senza porsi il problema se siano giuste o sbagliate: si fa così e basta. Il cinema italiano? Va meglio di quello che dicono i pessimisti e peggio di quello che dicono gli ottimisti. La TV non lo so, non la guardo (ma veramente), uso il televisore per guardarmi i DVD ed anche le videocassette, ma non registro più Fuori Orario di Ghezzi. Non so neppure se esiste ancora.

Eugenio Scalfari per due terzi ha ragione: i veri poeti sono i pubblicitari e i veri pubblicitari sono i politici (specie uno). Ma i veri politici non sono i direttori di giornale, che contano di meno (come contano di meno i giornali) e fanno gli impiegati. Chi sono i veri politici?

Però! Tutti nomi entrati nella storia del cinema e della letteratura, tranne Kluge. Manca il nome di Herzog, forse perché apparentemente era meno politicizzato e considerato meno intellettuale. Ma qui nel blog Giuliano ha rimediato, basta guardare quanti post ha dedicato ad Herzog!

4 commenti:

Giuliano ha detto...

Il signore che somiglia a Woody Allen è Beniamino Placido, che a quel tempo aveva anche una rubrica tv sui libri, e perciò era facilmente riconoscibile.
A proposito, come sta Placido? E' un bel po' che non ho sue notizie.
PS: Dopo Wenders e Herzog, però io mi sono fermato. Io sono molto rustico, non vado a "liste di nozze", non compero il pacco tutto intero, assaggio un po' di tutto ma prendo solo quello che mi piace e che mi serve.

Habanera ha detto...

Giuliano, Beniamino Placido oggi dovrebbe avere 78 anni. Spero che stia bene anche se da tempo non lo si vede in giro. Del resto non è mai stato un presenzialista (cosa che me lo rende ancora più simpatico) e le poche volte che ho avuto il piacere di vederlo in televisione sono state più che sufficienti per conquistarmi definitivamente.
Cultura, intelligenza ed ironia, cosa si può volere di più?

Solimano, questo post mi ha intrigato moltissimno. Grazie per averci riportato Fulvia e la dissacrante, feroce satira di Tullio Pericoli ed Emanuele Pirella.
I tempi sono cambiati?
Sì, ma sicuramente non in meglio.
H.

Solimano ha detto...

Anche a me generalmente piaceva Beniamino Placido. L'ho sempre trovato acuto, mai banale e mi dava l'impressione di uno che si facesse i fatti suoi, senza mischiarsi nelle congreghe a destra e a manca (cosa rarissima in Italia).
All'inizio del libro "Tutti da Fulvia", c'è l'elenco dei nomi dei personaggi che in un modo o nell'altro compaiono nelle vignette, sono certamente più di un centinaio. Mi piacerebbe -se ci starà- farci un altro post, mettendo ad esempio Moravia, Eco e Furio Colombo.

grazie e saludos
Solimano

illustrAutori ha detto...

grandissimo Placido, perfino in tv... sull'immenso Pericoli vi segnalo il mio umile omaggio nello spazio enciclopedico-divulgativo
http://illustrautori.blogspot.com