Solimano
Guido Crepax (1933-2003) forse fu troppo esaltato, ma sicuramente oggi è troppo dimenticato. Lo chiamavano il Raffaello dei fumetti, definizione con cui al tempo stesso denigravano Raffaello e i fumetti. Sarebbe come dire il Manzoni del Premio Strega o lo Stravinskji del cinema, roboanti frasi ad effetto che non significano nulla.
Le immagini le ho tratte da diversi numeri di Linus e di Alterlinus, salvo quella a colori di apertura che è tratta dalla copertina del libro dedicato a Crepax nella serie I classici del fumetto di Repubblica, uscito nel 2004.
Per capire Crepax, va ricordato che si laureò in architettura nel 1958 e che per molto tempo disegnò felicemente le copertine dei dischi, e magari qualcuno le ha recuperate, perché chi le ha viste ne parla benissimo. Era di casa, con la musica, figlio di un violoncellista e fratello di un produttore discografico, e la musica che gli piaceva compare nei suoi fumetti: Charlie Parker, Dizzy Gillespie, John Coltrane, Art Blakey, George Brassens.
Lavorava nella grafica, nella illustrazione di libri e soprattutto nella pubblicità, ricevendo la Palma d'Oro nel 1957 (quindi giovanissimo) per la pubblicità per la Shell.
Nel 1958 cominciò a lavorare anche per la rivista Tempo Medico, un lavoro che continuò fino al 1980.
Tutto questo per dire che gli abbinamenti Crepax-Valentina e Crepax-erotismo dicono una verità parziale. Il personaggio di Valentina Rosselli nacque nel 1965 come un personaggio secondario di un altro fumetto in cui il protagonista era il critico d'arte Philip Rembrandt , che aveva anche poteri da supereroe, e allora si chiamava Neutron. Valentina era la fidanzata di Philip, che infine sparì, mentre Valentina durò trent'anni, fino al 1995.
Nei primi anni, il tema dell'erotismo non era in primo piano. Si trattava di storie di fantascienza, sogni, spionaggio, fantasy in generale. Tutti sanno che Valentina si ispirava alla attrice Louise Brooks, un'icona cinematografica fra cinema muto e cinema sonoro. Il nesso con l'erotismo quasi sicuramente era implicito nel riferimento a Louise Brooks, da cui fu affascinato anche lo scrittore Adolfo Bioy Casares per il suo libro "L'invenzione di Morel".
Le critiche che si rivolgevano a Crepax non riguardavano certo la capacità di disegno, ma le storie e i dialoghi. Erano critiche giustificate, perché è evidente la differenza di livello fra i disegni ed i testi. Facendo una ipotesi per assurdo, sarebbe stato meglio se Crepax avesse lavorato con uno scrittore o uno sceneggiatore, cosa che è successa non di rado nel mondo dei fumetti: Pericoli e Pirella, Lob e Pichard, Wolinski e Pichard.
Ho trovato sorprendenti le immagini che inserisco qui sopra, si tratta di un fumetto sui fumetti: Flash Gordon, Li' l Abner ed una foto di gruppo in cui è possibile riconoscere alcuni personaggi.
A parte i dialoghi e le capacità narrative, le storie che raccontava Crepax oggi sono inesorabilmente datate. Storie e modi che piacevano all'ambiente culturale della Milano degli anni Sessanta e Settanta, un ambiente di cui Crepax faceva parte.
Anche l'organizzazione delle pagine a volte soffre di un manierismo eccessivo, di una pienezza che fa perdere il gusto di leggere. Quindi ho scelto di puntare non su una storia, ma sulla qualità eccelsa di immagini singole, in cui le capacità di disegno a china di Crepax sono evidenti, come nell'affollata animalistica dell'immagine che metto qui sotto.
Il tema erotico divene poi dominante nella produzione di Crepax, con una progressione inarrestabile, perché, a parte Valentina che praticamente non si vestiva mai, o si vestiva solo per spogliarsi, Crepax traspose nei fumetti dei celebri libri erotici: Emmanuelle, Justine, Venere in pelliccia, Histoire d'O.
Non ho niente contro l'erotismo, esistono degli autori di fumetti che hanno fatto splendidi fumetti erotici. Trovo però l'erotismo di Crepax ossessionato e ossessionante, si era creato una specie di circolo vizioso fra lui ed i suoi lettori.
Per fare degli esempi del talento vero di Crepax quando si serviva dell'erotismo e non ne era asservito, metto qui sotto tre sue splendide tavole, di cui la "Caduta angeli" su Venezia è forse la più nota.
Ogni tanto, Crepax sapeva essere lieve, come in questa versione in minore della celebre Olympia di Edouard Manet, il quadro di cui Napoleone III disse che offendeva il pudore. Dal suo punto di vista aveva perfettamente ragione, è ben altra cosa il ritratto nudo di Victorine Meurent, che sembra sfidare chi la guarda, rispetto alle centinaia di dee e di ninfe nude che i pittori accademici sfornavano per i Salon. Il quadro di Manet è del 1863 ed attualmente è al Musée d'Orsay di Parigi.
In chiusura, veniamo a Louise Brooks. Ho trovato un disegno di Crepax che si ispira proprio direttamente alla Louise Brooks di Pabst, eccolo qui sotto.
Ho pensato di inserire delle fotografie della Brooks facendo qualcosa di diverso dal solito, perché la rete è piena di immagini di Louise Brooks in atteggiamento fatale. Le due fotografie qui sotto sono invece allegre e quotidiane, c'è Louise fotografata con amici ed amiche nel 1927. In entrambe le immagini (ingrandite, prego), Louise è la prima donna a partire da sinistra e c'è una curiosità: nella prima immagine, sulla sinistra, il giovane alto è Gary Cooper.
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20 commenti:
Una cosa che so di Crepax è che era molto amico di Claudio Abbado, penso che siano stati anche compagni di classe a Milano, fin da bambini. Quando Crepax morì, Abbado ne scrisse un ricordo commosso.
(all'anagrafe dovrebbe essere Crepaz, nome friulano o ladino, ma Crepax per un disegnatore è molto più adatto)
Valentina...
Voglio leggere con calma. Questa sera.
Au revoir
Sono perfettamente d'accordo con Solimano sulle qualità di disegnatore di Crepax, come pure sulle sue debolezze narrative. Ho ancora alcune vecchie annate incomplete di Linus, in cui c'è appunto Philip Rembrandt a"ias Neutron: la storia si svolgeva durante il circuito di Monza, Valentina e Phil si sono conosciuti proprio in questa storia. Era bellissima, il disegno non era ancora barocco e ridondante e la storia non era male. Ho -anzi, ce li ha la mia mamma che non li molla- dei 45 giri d'epoca (penso anni 50-60) con copertine disegnate da Crepax: Jerry Mulligan, Chet Baker, Stan Getz. Sono piccoli capolavori.
Valentina era nell'immaginario erotico di molti compagni!
Comunque, a me piaceva la sua grafica e anche quella "ossessione" a cui allude Solimano e che io, invece, chiamo "inquietudine". Mi pare che Crepax sia stato l'unico ad averla saputa disegnare nello sguardo, piuttosto che nelle nudità.
Sapevo che Louise Brooks avesse ispirato Crepax per Valentina, che non ho mai seguito veramente. Non mi piaceva il senso di claustrofobico affollamento che a volte mi davano le sue immagini. Ignoravo invece che la Brooks avesse ispirato il personaggio di Faustine a Bioy Casares (cerco da anni L'invenzione di Morel e non lo trovo) Chissà com'erano i saggi sul cinema muto che Louise Brooks scrisse dopo il suo ritorno in America? Bel post, come sempre. Saluti serali.
Di Crepax, come dice Solimano, rimane attuale il segno, e anche il montaggio della tavola; mentre i dialoghi e le situazioni sono inevitabilmente datate. Si vede che Crepax frequentava ed era cresciuto in un ambiente stimolante, ma questo -in assenza di genius narrativo- lo ha più ostacolato, che aiutato.
Il disegno era bellissimo; dei fumi di china incredibilmente espressivi e mimetici.
PS Solimano, ti ho rubato il post su Bruegel per il mio blog.
Arfasatto, Jerry Mulligan, Chet Baker, Stan Getz! Li ho sentiti tutti e tre (in occasioni diverse) suonare dal vivo. Dobbiamo metterci d'accordo: non hai uno scanner? Alle copertine dei dischi fatte da Crepax, Giuliano ed io siamo molto interessati. A parte i 50 post d'agosto (e ci arriviamo) dedicati ai fumetti, se ci fossero le immagini di qualche copertina verrebbero dei post da favola, fra musica e fumetti, nel tuo blog, qui, dove ci pare. Ne parleremo.
Angela, bella l'osservazione sullo sguardo di Valentina. Ho scritto di ossessione pensando soprattutto al lavoro degli ultimi anni: Justine, Histoire d'O etc.
L'erotismo, oltre ad essere bello di per sé, ha in più che ognuno -e ognuna- ha un modo tutto suo, è una parte fondamentale della personalità.
Annarita, l'invenzione di Morel lo devi leggere e lo leggerai due volte, perché la prima ti sembrerà che lo scrittore vagli qua e là, ma alla fine scopri il disegno coerente, e la seconda volta lo leggi per vedere come in ogni riga Bioy Casares l'ha sviluppato. Fra qualche giorno toccherà a Narnia, che una location del genere è quasi unica. In questi giorni siamo sotto pressione perché a 50 post con etichetta Fumetti 2008 ci vogliamo arrivare entro agosto.
Màz, in questi giorni penso spesso che i fumetti consentono meno alibi della pittura: o uno è capace o non lo è, mentre nella pittura certe frittate si possono voltare, con l'aiuto di qualche critico amico.
grazie e saludos
Solimano
Màz, grazie, hai fatto benissimo. Noi tutti siamo per la Schengen applicata ai blog: libera circolazione dei post. E' un vantaggio comune.
saludos
Solimano
Quando dicevo "mimetici", pensavo ai suoi bellissimi ritratti di animali, pieni di irriducibile "animalità"; come in una delle belle tavole che hai riportato. Animali senza un briciolo di antropomorfismo, ritratti da un vero pittore.
Mi piacerebbe che avesse illustrato favole tipo Esopo.
Post interessante come sempre. Pillole di sapere. Di Crepax ho L'Histoire d'O del '74 con una prefazione di Alberoni che termina: in questa epoca ancora barbarica l'erotismo ha ancora bisogno di ribellarsi per trovare espressione.
A distanza di 34 anni mi pare un concetto ancora valido.
Conosciuto su Linus, mi piaceva molto il tratto e la storia di questa ragazza così diversa dal mio mondo ma al contempo così intrigante. Poi ho perso per strada sia lui che lei, è stato un piacere ritrovarli qui.
Un mio ricordo personale è legato a questi libri famosi, e molto celebrati, quelli di Sade e Histoire d'O: non è che mi piacessero molto anche nei disegni di Crepax, ma quando alla fine mi sono tolto la curiosità di leggerli per capire come mai c'erano critici illustri che li definivano capolavori, mi sono annoiato a morte. Non è che mi sia capitato spesso, reputo quei due libri i più brutti che mi sia capitato di avere tra le mani, roba da far perdere la voglia di far l'amore... (parere mio, naturalmente).
E concordo con Nicola: i disegni degli animali, e dei soldati in armatura, sono le cose più belle di Crepax, da vero pittore-incisore cinquecentesco.
Solimano e giuliano (nomi poetici, fanno rima eh eh)
Non ho lo scanner anche se sarà uno dei miei prossimi acquisti. Al momento posso servirmi dello scanner della mia scuola, e spedirvi (a chi?) Le copertine che la mia mamma gentilmente mi concederà di toccare e usare. Non le vedo da molto tempo, ma le ricordo bellissime e perfettamente adatte allo stile della musica e, soprattutto, all'epoca. Io ero piccola (anni '60) ma per me, che non sapevo niente di niente, quella musica particolare e quei disegni erano parecchio affascinanti ed evocativi.
Sto pensando, in questi giorni di fine-ferie- ai film ambientati a Firenze, e me ne sono venuti in mente tanti. Sono proprio curiosa.
Giuliano comprendo il tuo punto di vista, che in buona parte condivido, però pur non conoscendo i giudizi osannanti dei critici di allora, non nego che la "depravazione" rappresentata dal personaggio che al contempo mantiene un distacco costante da sè, a mio avviso ne fa un'icona di rottura e per nulla scandalosa. Il tratto curato dei volti quasi tutti uguali, le espressioni molto simili malgrado faccia e subisca di tutto, la ripetitività delle azioni e delle storie, alla fine ne fa un fumetto erotico che non puzza perchè siderale. Valentina non è mai scesa dal piedistallo su cui è stata disegnata e non si è mai sporcata le mani con la realtà o meglio con le masse e per quanto mi riguarda nemmeno con l'immaginario. Però a mio avviso ha sdoganato un certo tipo di fumetto erotico che altrimenti sarebbe rimasto relegato nei bagni o sotto al letto degli adolescenti. I massmedia poi l'hanno ampiamente rappresentata in carne ed ossa negli anni a seguire involgarendola un bel po'.
Cara Silvia, Valentina è sempre piacevole da vedere! Questo non si discute, così come tutto Crepax.
Io mi riferivo ai libri, i romanzi del marchese de Sade e Pauline Reage (se non mi ricordo male: o era Emmanuelle?). Tutta roba noiosissima, e anche poco piacevole.
Scusami, non avevo letto bene.
Dal cellulare non riuscivo a vederlo, ma quel Gary Cooper è qualcosa...
Cara Silvia, ci mancherebbe! Sono io che non ho mai imparato a mettere le emoticons e le faccine sorridenti...
Se posso osare una osservazione, l'erotismo è importante ed assolutamente personale, quindi ciò che piace ad uno può non piacere all'altro (ci gioca anche la moda, vedi minigonna, topless etc). Certamente Crepax esercitò una azione di rottura, anche per le discussioni sul femminismo. Personalmente, come erotismo, trovo più coinvolgenti altri disegnatori, e spero di farne un esempio prima della fine d'agosto.
saludos
Solimano
Caro Solimano, il mio ideale di erotismo è molto vicino alla Valentina in stile Li'l Abner che hai messo qui, o magari Stella Stevens in "La ballata di Cable Hogue": l'ho vista anche ieri sera in tv, finalmente in una copia perfetta...
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