sabato 23 agosto 2008

Giuseppe Maria Crespi (2)

Canto VII. Bertoldino caricato sull'asino per traverso

Solimano
Rimando al primo post per le informazioni su Giulio Cesare Croce, su Giuseppe Maria Crespi e in generale sul "Bertoldo, Bertoldino (col Cacasenno)".
Le immagini derivano dai venti acquerelli su pergamena appartenenti alla Cassa di Risparmio di Bologna. Nel primo post ho messo le sei immagini che si riferiscono a Bertoldo. Qui metto le otto che si riferiscono a Bertoldino, Cacasenno aspetterà.
I libri che ho utilizzato sono:
Bertoldo, Bertoldino (col Cacasenno) Le strenne BUR 1973 Rizzoli Editore, Milano
Giuseppe Maria Crespi Catalogo della mostra del 1990 Nuova Alfa Editoriale, Bologna

Nell'immagine di apertura si vede il modo di cavalcare di Bertoldino. Con la madre Marcolfa deve andare in città, solo che non sa cavalcare e si dispone, dice il testo, "coi piedi in aria e con la testa giù".

Canto VIII. Bertoldino butta il forziere contro le rane

Il Re ha accolto benissimo Marcolfa e Bertoldino, li ha coperti di doni, fra cui c'è un forziere pieno di monete. Tornati a casa, Bertoldino è infastidito dal verso delle rane e crede di vendicarsi buttando il forziere con le monete nella peschiera dove stanno le rane.

Canto IX. Bertoldino cova invece della chioccia

Bertoldino ha cacciato la chioccia e si è messo a covare lui. La chioccia protesta, ma ormai inutilmente: Bertoldino ha fatto la frittata.

Canto X. Bertoldino si mette in cintura
le oche ubriacate dalla vernaccia

Il testo parla di gru invece che di oche, e sembra più corrispondente al disegno. Chissà poi perché Bertoldino se le lega in cintura dopo averle ubriacate.

Canto XI. Bertoldino cade nella peschiera

Le oche (o gru), appena è passata l'ubriacatura, si mettono a volare, portando su Bertoldino, che però cade nella peschiera da cui non vorrebbe più uscire perché con i pesci si trova bene.

Canto XII. Bertoldino si flagella per cacciar le mosche

Bertoldino è infastidito dalle mosche estive. Si mette nudo, e per cacciare le mosche si flagella urlando per il dolore.

Canto XIII. Bertoldino lega i pulcini e il nibbio li porta via

Bertoldino si sta divertendo: crede di avere fatto uno scherzo al nibbio. Marcolfa, quando tornerà a casa, non sarà del suo parere e gli dirà: "Uccellaccio sei tu, bestia, balordo". Con quel che segue.

Immagine di chiusura. Bertoldino stava chiacchierando, e gli sembrava che l'asino ascoltasse le sue chiacchiere, quindi ha tagliato le orecchie all'asino così non ascolterà più.

Canto XIV. Bertoldino taglia le orecchie all'asino

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottima conclusione di una storia sulla quale mi hai fatto scoprire notizie interessanti. Deliziose le immagini. Buon fine settimana, Annarita.

Solimano ha detto...

Annarita, buon fine settimana anche a te e grazie!
Solimano

Anonimo ha detto...

Ma questa storia delle orecchie tagliate è una crudeltà!
Ci sono molte cose che mi piacciono in questo luogo, ma la prima è la varietà degli argomenti, segue la ricchezza di sapere e dettagli. Una goduria.

Solimano ha detto...

Silvia, anche a me le orecchie tagliate all'asino mi avevano fatto molta impressione, ma Bertoldino è uno così, che farci. Ci fosse solo lui, quanti ce ne sono!

saludos
Solimano