Giuliano
Stanley Kubrick faceva film per il cinema. In passato, sarebbe stata una battuta così ovvia da far quasi ridere, ma non è più così. Oggi i film si fanno per la tv, e (purtroppo) Kubrick pare un dinosauro.Vedere "2001 Odissea nello spazio" in tv è sempre un po' una sofferenza, per esempio; e "Barry Lyndon" , così lento e ben rifinito in ogni piccolo particolare, è quanto di più antitelevisivo si possa immaginare. Ricordo poi l'impressione che mi fece "Full metal jacket" , il suo ultimo film completo (ad "Eyes wide shut", a mio parere, manca ancora il taglio finale: è un film quasi finito). Ho avuto anche la fortuna di vederlo in lingua originale, a metà anni '80, al cinema: il primo tempo è un martellamento continuo, con l'istruttore dei marines che ti grida nelle orecchie per tre quarti d'ora. Alla fine, si capisce perché il ragazzo protagonista impazzisce e spara: prima al sergente, poi a se stesso. E' come se il lavaggio al cervello l'avessero fatto a te, allo spettatore. La seconda parte del film è la logica conseguenza della prima: ormai i ragazzi sono stati addestrati ad uccidere, e lo fanno. Il sergente istruttore ha svolto bene la sua missione, anche se gli è costata la vita. Si tratta di un film duro, ma il messaggio di Kubrick è chiaro; ancora più chiaro era stato in "Orizzonti di gloria", un quarto di secolo prima, e anche nel "Dottor Stranamore". Ma poi "Full metal jacket" è finito nella programmazione televisiva. Il film è stato fatto a pezzi, e ad ogni quarto d'ora di film corrispondeva un quarto d'ora di pubblicità. Cos'è rimasto del messaggio di Kubrick, del bombardamento selvaggio e scientifico del sergente istruttore? Proprio niente: "Full metal jacket" è diventato un banalissimo film di guerra, più violento e più brutto di tanti altri. La stessa sorte, in tv, è toccata a "Shining" e ad "Arancia meccanica". Ma il problema non è la tv, è il modo in cui questi film vengono trasmessi. Chi si ricorda ancora i lamenti (di dolore!) di Fellini quando vide i suoi film scempiati dalle prime programmazioni su Canale 5 ? Chi si ricorda ancora che vent'anni fa fu necessaria una legge varata dal Parlamento (con tutto quello che c'era da fare...) per impedire che i tagli fossero ogni 5 minuti, e almeno un po' studiati per evitare interruzioni brusche? Penso a queste cose ogni volta che vedo in tv il “bollino rosso”: dice che adesso non ci sono più pericoli, e che la tv è più sicura. Il bollino di Canale 5 o la farfallina rossa della Rai io li vedo come simboli dell’ipocrisia e della mancanza di buonsenso di chi ci governa. Vedete come siamo stati bravi? sembrano dire i dirigenti tv. Che tristezza: prima dell'arrivo delle televisioni commerciali queste cose non erano necessarie. Non servivano: negli anni '70 e nei primissimi anni '80 i film si vedevano come al cinema, senza nessuna interruzione; e in prima serata arrivavano i film migliori, magari con un po' di ritardo perché c'erano ancora i cinema di seconda visione e i cineforum. E, soprattutto, i film violenti in tv non ci arrivavano proprio: né quelli brutti né quelli d'autore. Ma erano altri tempi, per l'appunto... Chi se li ricorda più?
P.S. Diverse immagini si possono trovare qui:
http://www.dvdbeaver.com/film/DVDCompare9/full_metal_jacket_.htm
2 commenti:
La faccenda della pubblicità TV durante i film è in parte superata, per i film antichi - antichi, non vecchi - vista la diffusione dei DVD e dei film tramite la rete. Però, per i film recenti - recenti, non nuovi - il problema permane.
Ce n'è un altro, grande come una casa: i film, certi film, non bisogna vederli solo nello scatolotto (TV o video), ma anche su grande schermo, comodi, con pellicola buona, con audio e stereo alla grande. E non nei circuiti d'essai, ma nelle multisale, mediante convenzioni degli assessorati alla cultura dei comuni. Per due motivi: la scomodità di orari e di confort dei cinema d'essai, e il fatto che nelle multisale affluiscono tanti che nei cinema d'essai non andranno mai. Il cinema è una grande arte popolare e tale deve restare: c'è più bisogno di Spettatori che di Cinefili.
Ogni giorno sto scoprendo degli ottimi blog sul cinema - alcuni sono venuti a trovarci e li andrò a trovare anch'io - prima o poi sarebbe il caso di inventare un blog neutro - una specie di cerimonia zen del te - in cui, dopo aver disposto lo spadone della concorrenza eh... eh..., parliamo - e agiamo - insieme su obiettivi comuni, tipo i grandi film nelle multisale e la disponibilità di immagini buone in rete, che è una vergogna di cui noi tutti siamo vittime. Magari qualcuno ci ha già pensato: se c'è, aderisco volentieri nell'ottica del più siamo meglio stiamo.
saludos
Solimano
La questione della pubblicità nei film sarà forse superata dalle nuove generazioni, quelle che stanno crescendo con i canali a pagamento e internet. Ma i trentenni, e i ventenni e i quarantenni, che hanno visto questo film in tv non credono che ci abbiano capito molto, così come per Apocalypse Now e tanti altri.
Dubito molto che si possa riparare a questo danno.
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