venerdì 14 dicembre 2007

Cirano di Bergerac

Cyrano ama Roxane, lei gli confiderà che ama Christian

Cyrano de Bergerac, di Jean-Paul Rappeneau (1990) Dal dramma romantico di Edmond Rostand, Sceneggiatura di Jean-Claude Carrière, Jean-Paul Rappeneau Con Gérard Depardieu, Anne Brochet, Vincent Perez, Jacques Weber, Roland Bertin, Philippe Morier-Genoud, Pierre Maguelon, Josian Stoléru, Anatole Delalande, Alain Rimoux, Philippe Volter, Jean-Marie Winling, Louis Navarre Musica: Jean-Claude Petit Fotografia: Pierre Lhomme Scene: Ezio Frigerio Costumi: Franca Squarciapino (137 minuti) Rating IMDb: 7.4
Solimano
Credo si sia capito che a me la Francia piace. Come registi di film: Renoir e Rohmer, Resnais e Jaoui, Chabrol e Vecchiali e Truffaut e Clair e tanti altri. Mi piace anche come Parigi, come scrittori, come baguette, come castelli della Loira e così via. Ma le cose non me le faccio piacere se non mi piacciono e nella Francia ci sono alcune cose che non mi vanno, fra cui le chauvinisme e la supponenza verso noi italiani. Ce l'hanno perché di fondo sanno che siamo parenti, e non vorrebbero esserlo.

Cyrano tiene banco fra i Cadetti di Guascogna

Così, non credo che la sera del 28 dicembre 1897 sia una gloria francese: fu la prima del Cyrano de Bergerac, opera teatrale in cinque atti di Edmond Rostand al Theatre de la Renaissance. Lo so che il pubblico applaudì in piedi per venti minuti, e che un ministro andò dietro le quinte per appuntare il nastrino della Legione d'onore al bavero di Rostand. E quello che successe dopo, compreso il successo nell'anno 1900 de L'Aiglon con Sarah Bernhardt che a 56 anni fece il ventunenne figlio di Napoleone. Ma mentre oggi de L'Aiglon si parla poco, guai a toccargli il Cyrano! Ha contagiato l'universo mondo, desso Cyrano, compresi noi, ma in Francia è una specie di religione, falsa e bugiarda però: un eroe romantico vissuto nel Seicento ed in arrivo sul binario teatrale de la Renaissance con cent'anni di ritardo rispetto alla nascita del Romanticismo (quello con la maiuscola!) e cinquanta su Victor Hugo. Si sa bene che cosa c'era dietro il successo clamoroso del Cyrano: dire basta al naturalismo, al realismo, basta a Flaubert, Zola e Maupassant (a non parlare dei pittori e dei poeti). Una operazione reazionaria, ma non la grande reazione francese del Novecento di Claudel, di Bernanos, di Maritain, persino di Peguy, una operazione invece con un fondo bieco: il desiderio di revanche che c'era nella pancia della Francia dopo Sedan e la perdita dell'Alsazia e della Lorena, quasi di trent'anni prima, e Cyrano, così pieno di virtù anche se sconfitto era la metafora perfetta della Francia come la vedevano.
Sì, ma le meraviglie dei dialoghi e dei monologhi del Cyrano! Così si potrebbe rispondermi. Vero, Rostand è aggraziato e furbissimo, però sta sempre in punta di piedi, eppoi c'è una ripetitività che stucca, nel suo gioco ben congegnato. Ah! Vorresti uno come Oscar Wilde! Non chiedo tanto, mi basterebbe il Georges Feydeau de L'albergo del libero scambio, se ben recitato (cosa più difficile del Cyrano). Feydeau è più spiritoso, più imprevedibile ed acuto, soprattutto è più vero. Veri, i vizi borghesi degli uomini e delle donne, vera la tentata conquista di libertà delle donne, che non sono solo le consuete ballerine, sarte e cocottes, vera la falsa affettività dei rapporti domestici (moglie/marito, genitori/figli). Si ride tanto e si pensa anche, con Feydeau, con Rostand ci si eccita, quasi quasi ci si droga, salvo risvegliarsi con un cerchio alla testa e l'Alsazia-Lorena ancora dei tedeschi.

E' arrivata una lettera, Roxane scende in strada in camicia

La falsità del Cyrano è anche una falsità di psicologia amorosa, faccio l'esempio della celebre scena in cui Roxane disvela a Cyrano che ama Christian:

CYRANO Non. Laissez. Mais vous, dites la chose
Que vous n’osiez tantôt me dire...
ROXANE, sans quitter sa main
À présent j’ose,
Car le passé m’encouragea de son parfum !
Oui, j’ose maintenant. Voilà. J’aime quelqu’un.
CYRANO Ah ! ...
ROXANE Qui ne le sait pas d’ailleurs.
CYRANO Ah ! ...
ROXANE Pas encore.
CYRANO Ah ! ...
ROXANE Mais qui va bientôt le savoir, s’il l’ignore.
CYRANO Ah ! ...
ROXANE Un pauvre garçon qui jusqu’ici m’aima
Timidement, de loin, sans oser le dire...
CYRANO Ah ! ...
ROXANE Laissez-moi votre main, voyons, elle a la fièvre.-
Mais moi j’ai vu trembler les aveux sur sa lèvre.
CYRANO Ah ! ...
ROXANE, achevant de lui faire un petit bandage avec son mouchoir
Et figurez-vous, tenez, que, justement
Oui, mon cousin, il sert dans votre régiment !
CYRANO Ah ! ...
ROXANE, riant
Puisqu’il est cadet dans votre compagnie !
CYRANO Ah ! ...
ROXANE Il a sur son front de l’esprit, du génie,
Il est fier, noble, jeune, intrépide, beau...
CYRANO, se levant tout pâle
Beau !


Christian legge soddisfatto le belle parole che scrive Cyrano

Ma figuriamoci se un grande spadaccino, che vede la morte negli occhi ogni giorno, si faceva ingabolare in quel modo! Avrebbe fatto pressapoco così (riprendo dall'inizio):

CYRANO Non. Laissez. Mais vous, dites la chose
Que vous n’osiez tantôt me dire...
ROXANE, sans quitter sa main
À présent j’ose,
Car le passé m’encouragea de son parfum !
Oui, j’ose maintenant. Voilà. J’aime quelqu’un.
CYRANO dandole del tu e parlando in italiano
Anch'io: ti amo, Rossana.
ROXANE Ah!...


Toilette mattutina di Roxane: si metterà la collana?

E sarebbe stata dura per lei, e comunque lui avrebbe evitato di scrivere tutte quelle lettere in conto terzi e avrebbe potuto prendere a calci (o a spadate) Christian senza problemi.
Ma poi, che cosa è un naso, sia pure lungo? La mia poca conoscenza delle donne (si può dire ancora, "le donne", o non è politicamente corretto?) mi porta a dire che le donne non hanno problemi riguardo ai nasi lunghi ma riguardo ai menti corti. Chi ha il mento corto si faccia crescere la barba e tutto è risolto. Se poi è glabro, vada in convento con Ofelia, ad majorem Dei gloriam. Inoltre Roxane sapeva già tutto prima, certo che sapeva tutto, compresa l'afasia di Christian. Ma voleva una edizione tutta sua di un'opera capitale dell'ottimo scrittore Cyrano, coperto per convenienza sotto un nom de plume. Ma non solo, Roxane, di fondo generosissima, avrebbe sposato Christian, però sarebbe stata l'amante di De Guiche, che aveva sposato la nipote di Richelieu, e per suo tramite avrebbe garantito la carriera militare al marito bello e silente e l'Accademia di Francia al cugino nasuto e poeta. Quell'Accademia di Francia in cui per qualche anno Edmond Rostand aspirò di entrare ma fu più dura che con la Legione d'onore, ci riuscì solo nel 1901, dopo L'Aiglon, e contentissimo si fece subito fotografare.
Pensateci, ad un Cyrano così, con Roxane circondata da tre uomini adoranti e ben piazzati. Ma il francese chauvin voleva il Cyrano, l'ebbe, e ce l'ha ancora. Il film di Jean-Paul Rappeneau ha avuto ben 2000 comparse, e si vedono tutte, questo è il guaio: troppa gente nel teatro, per le strade, sui campi di battaglia, troppo troppo troppo. Che voglia che mi è venuta di rivedere il film mirabile La presa del potere di Luigi XIV di Roberto Rossellini, che con quattro gatti dava il senso del potere del Re Sole! Anche la musica di Jean-Claude Petit è troppa, comunque una operazione retrò ben riuscita. Per fortuna i costumi di Franca Squarciapino e le scene di Ezio Figerio sono incantevoli, facciamo un po' gli chauvin pure noi, come i nostri cugini. Gérard Depardieu segue benissimo il suo naso, nel cast c'è anche il nome di chi gliel'ha costruito e mantenuto. E' un Cyrano un po' grosso, non del tutto credibile come spadaccino. Credo si sia divertito molto alle spalle del personaggio che ha interpretato volentieri. Di Vincent Perez, che fa Christian, che dire? E' dura mettersi in concorrenza con uno veramente bello come lui, destinato, come si è visto poi, a notevoli successi, durante il film ha evidentemente imparato a parlare. La Roxane di Anne Brochet a Napoli la chiamerebbero nu quadre 'e luntananze, bellissima a dieci metri, solo carina e un po' seccante a cinquanta centimetri. Secondo me, come donna, simpatizzava per il De Guiche di Jacques Weber.

Piacevoli conversari fra Roxane ed il conte De Guiche

Però Anne Brochet è efficace nel finale, quando Gérard Depardieu e lei dicono due frasi immortali, quelle sì:
...
CYRANO: Non, non, mon cher amour, je ne vous aimais pas !
...
ROXANE: Je vous aime, vivez !
...
Nel finale compare una suorina, che è il rovescio di Roxane: a dieci metri è una suora come tante, da vicino fa restare a bocca aperta. Uno spettacolone piacevolissimo, ma Rappeneau ha fatto di meglio, ce l'ho un titolo ma non lo dico, c'è fra l'altro una protagonista che è tutto meno che 'nu quadre e luntananze.
Questo film mi ha fatto però un bel regalo. Per informarmene, ho indagato su Cyrano de Bergerac, quello vero, Savinien Cyrano de Bergerac (1619-1655), un personaggio incredibile: militare, scrittore, drammaturgo, filosofo, libertino e pure scienziato. Con un gran bel naso, quello sì, e con un senso di umorismo in amore, che il Cyrano di Rostand manco si sogna, ecco due sue frasi in una lettera, ce le ho in italiano, figuriamoci che belle in francese:

Signora mia,
non mi lamento solo del male che i vostri begli occhi hanno avuto la bontà di farmi; mi lamento ancor più della crudele sofferenza che provo a non vederli.
Avete lasciato nel mio cuore, quando me ne sono andato, un'idea arrogante che, col pretesto d'esser nata da voi, si vanta d'aver potere di vita o di morte su di me.

La mia poca conoscenza de "le donne" mi porta a dire che uno così difficilmente se lo lasciano sfuggire. Occorrerà approfondirla, la conoscenza del signor Savinien.

Savinien Cyrano de Bergerac (1619-1655)

11 commenti:

mazapegul ha detto...

Ah, Solimano: quanta profondità! Capisco ora perchè Cyrano, con tutta l'intelligenza ivi profusa, m'ha sempre annoiato! E quant'è vero quello che dici sui francesi, che anche io ho sempre apprezzato, tranne quando fanno gli sboroni. Anche la mia ex francese, guai a dirle qualcosa sulla Francia, solo lei si poteva permettere! E quando chiesi a suo padre se in Alsazia, nelle campagne, si parlasse ancora tedesco, lui mi rispose: "No, parlano il loro dialetto". Che sarà un dialetto tedesco, I presume.
Grazie di cuore per la disanima su nasi e menti: del mio naso lungo, grosso e gibboso, quindi, non devo farmi un problema. Il mento non mi manca, e per sicurezza ci ho fatto anche crescer su un pò di barba.
Ciao,
Màz

Giuliano ha detto...

Dev'essere bello ascoltare la voce vera di Depardieu, col dvd si può fare ed è quasi solo per questo che ho comperato uno di quegli aggeggi... Comunque ritengo che Depardieu avrebbe fatto bene a tenersi il suo, di naso: non è lungo ma è molto particolare, Cyrano ne sarebbe stato contento.

Anonimo ha detto...

A smerdare i francesi (purtroppo inconsapevolmente) ci riuscì il nostro "fu" ministro degli esteri Rumor che, a un ricevimento ufficiale con De gaulle all'ambasciata italiana a parigi, sputtanò il brindisi ufficiale alzandosi in piedi con questo popò di uscita: J'eleve mon verre a la France, c'est una grand putain! :D:D:D

gabrilu ha detto...

Il gioco è a chi smerda di più i francesi?

mazapegul ha detto...

Gabrilù: tutta invidia, la nostra. Un giorno Dio lasciò cadere sul Monte Bianco un sacco con le qualità umane in equilibrata mistura. Il sacco si ruppe e il complesso di superiorità rotolò a ovest, quello d'inferiorità a est.

Roby ha detto...

MAZ, questa me la segno: sia che sia farina del SACCO tuo, sia che tu l'abbia comprata dal fornaio...

[:->>>]

Comunque, les français mi stavano più antipatici prima di conoscerli un po' meglio, passando a casa loro le ultime tre vacanze estive!

A la prochaine

Roby'

Giuliano ha detto...

Io dico che Cyrano è un gran bel personaggio, e di tutto il resto non m'importa molto ( e poi da quando ho visto giocare Platini sono diventato un po' francese anch'io).

Ma piuttosto, sottolinerei questa cosa qui: "...a Napoli la chiamerebbero nu quadre 'e luntananze, bellissima a dieci metri, solo carina e un po' seccante a cinquanta centimetri. "
Non l'avevo mai sentita, e come immagine forse è un po' maleducata, ma è di quelle vive e vere.

Solimano ha detto...

Le semplificazioni e le generalizzazioni sono sempre in agguato, ad esempio, per chi dice "non mi piacciono i film francesi" o "amo i romanzi inglesi", prima o poi viene il giorno in cui gli capita di vedere un bel film francese o di abbandonare la lettura di un romanzo inglese, ed è una cosa che gli auguro.
Torno al "dramma romantico" e al film. In quegli anni, stavano uscendo le opere teatrali di Cechov, Ibsen e Wilde, e credo che il tempo abbia mostrato che c'è una qualche differenza col Cyrano, anche se non ebbero un successo lontanamente paragonabile, tutt'altro, perché chi pagava il biglietto per il teatro in Russia, Norvegia ed Inghilterra spesso era disturbato da quello che quei tre avevano scritto. Esempi come Rostand ce ne sono stati e ci saranno in tutti i paesi, e vanno esaminati con attenzione perché esprimono quello che c'è nella pancia della gente, sì gente. Tempo fa ho scritto un brano intitolato "Chi legge Oriana Fallaci", proprio perché credo sia un tema interessante, forse più che il valore o meno della scrittrice.
Sul modo di esprimere il sentimento amoroso(il tema che è quello che mi interessa più del resto)mi pare strano che non si notino le evidenti assurdità di ogni tipo, da cui, appunto, Cechov, Wilde, Ibsen sono lontanissimi e anche Feydeau lo è.
Come canovaccio alla "Tre noschettieri" può andar bene tutto, ma qui si trattò del centro culturale d'Europa che andò in delirio per Rostand. Ma ci poteva stare, come ci può stare che da trent'anni e più in Francia ci sia Le Pen che è andato persino al ballottaggio. C'è un libro di Flaubert che è più citato che letto, "L'educazione sentimentale", in cui questo tema del contrasto fra due visioni diverse della Francia fa un po' da filo conduttore, attraverso il 1830 di Luigi Filippo e la rivoluzione del 1848. Tutto era già chiarissimo, solo che l'establishment era stufo marcio di tutti quegli scrittori, poeti, pittori, musicisti (noi sappiamo bene quali erano, sono quelli che amiamo ancora oggi), e trovò una opportuna bandiera nel Cyrano.
Riguardo il film, chi l'ha fatto sapeva benissimo tutto quanto ed ha fatto un divertissment, che è poi la soluzione migliore.

grazie e saludos
Solimano

Solimano ha detto...

Ho trovato due brani di Edmond Rostand che trovo interessanti per capire cosa pensasse esattamente.

Il primo riguarda il socialismo e l'impegno degli artisti, e fa parte del suo Journal:

"L'invasion du socialisme au théâtre déroutait les plus indifférents. L'artiste devrait-il donc s'occuper de ce qui ne le regarde pas, poser gauchement des problèmes insolubles, et s'abaisser à savoir quotidiennement le prix du pain? Aurions-nous des Musset économistes et des Marivaux apôtres? D'un seul coup de cothurne Rostand a repoussé ces ordures et, d'un seul effort, remis debout l'art isolé, souverain et magnifique. On va pouvoir encore parler d'amour, se dévouer individuellement, pleurer sans raison, et s'enthousiasmer pour le seul plaisir d'être lyrique."

Nel secondo brano, di cui non ho trovato il riferimento, esprime la sua opinione su Emile Zola:

"N'hésitons pas à dire qu'il a nui. Au point de vue moral, quoiqu'il prétende être d'une lecture fortifiante, il a aidé certainement à la dépravation. Nous avons entendu dire à un médecin d'esprit supérieur qu'à notre époque où tout le monde est plus ou moins hystérique, il est impossible, scientifiquement impossible, qu'une jeune femme, un jeune homme lisent Zola sans subir une atteinte pernicieuse. Certaines descriptions seraient d'un effet infaillible sur les nerfs d'un sujet un peu faible. Récemment, dans la Revue des deux mondes, M. d'Haussonville attribuait à la littérature naturaliste l'abaissement du sens moral, la recrudescence des crimes. Il ne faudrait pas exagérer ces effets: ils existent pourtant".


saludos
Solimano

Silvia ha detto...

A me sa tanto che Solimano, avrebbe risposto a Rossana che l'amava e avrebbe tirato due schiaffoni a Cristiano. Ma qui stiamo parlando di Cyrano:)
Interessante sguardo riguardo ai francesi che trovavano in questo perdente personaggio un'idenficazione consolatoria. Non ci avevo proprio pensato. Vale sempre la pena leggerti Solimano, lo sguardo tuo è sempre a 360 gradi.
Però, anche se ruffiano, anche se in ritardo sul vero romanticismo e sui grandi letterati di allora, rimane un personaggio fortemente carismatico, idealista, capace di coinvolgere per la rara purezza e sfrontatezza. Non dimentichiamo che il vero Cyrano ne ha date ad usci e finestre e oltre a tirar di spada, tirava anche di lingua. Feroce.
Rostand l'aspetto politico lo ha ignorato è vero e in questo è stato astuto e ruffiano. Però non sono d'accordo su come liquidi il naso.
Non è questione di naso brutto o naso bello o ciò che piace alle donne,(a noi piace tutto a dire il vero), ma la diversità che questo naso rappresenta. Secondo me era più impegnativa la lingua che aveva il vero Cyrano del suo naso, anche perchè mi pare che fosse un donnaiolo incallito. Il naso era anche la copertura, la maschera che gli permetteva di usare questa lingua, lo metteva sopra le parti, lo proiettava su un altro livello non raggiungibile dai damerini o cadetti di bell'aspetto, o così voleva far credere per lo meno. Il naso era l'abito con cui la lingua si abbigliava e si prensentava agli altri: io non ho nulla da perdere, sono messo così, non potrò mai entrare in competizione con voi bei nasini, per questo vi trancio in due con le parole.
A me l'idea della rivincita mi piace molto:) non funziona sempre così è vero, però mi piace.


p.s.I menti fortemente fuggenti sono esteticamente imbarazzanti. In questo caso meglio abbondare. La barba sopra poi, peggiora le cose, è come un parrucchino per un pelato. Oggi ne ho visti 2 corvini, di parrucchini intendo. Orribili.

Solimano ha detto...

Silvia, due schiaffoni a Cyrano forse no, la concorrenza fa bene, ma certamente avrei sparigliato con Rossana.
Bisogna venirne ad una, o vinci alla grande o perdi da signore: sì sì no no. E se perdi da signore non è mai detta l'ultima parola, la ragazza si stufa del bellaccione afasico e si pente del suo no, lo trasforma in ni, poi si vede, si riapre una nuova partita in cui giochi in casa, non in trasferta.
Cyrano, in realtà, è innamorato delle parole che dice o che scrive (o innamorato di Cristiano, chissà). Non si sta dietro per quattordici anni (gasp!) ad una che non ti vuole.
Ma parliamo di Rostand e lasciamo stare il Cyrano: era un ambizioso reazionario che fece salti mortali per divenire accademico. Al di là che mi divertirei anch'io, a vedere un Cyrano recitato bene (cosa non difficilissima, pieno com'è di tirate per far scattare gli applausi), la storia ha fatto giustizia: Wilde, Cechov, Ibsen stanno in un posto e Rostand sta in un altro. Però mi fa piacere che a te sia piaciuto.

grazie Silvia e saluti
Solimano