Solimano
Ogni giorno guardo con attenzione le visite che arrivano da Google. Avevo detto qualche post fa che mancava ancora il Paraguay, ma che nutrivo fiducia. Bene, il paraguagio è arrivato due giorni fa, ed anche uno delle isole Turks e Caicos delle quali non sospettavo l’esistenza.
Inconsapevolmente, scriviamo dei post a cui arrivano tramite Google persone molto diverse: credevo che il mio post su “Partie de Campagne” di Renoir fosse un mio sfizio culturale, invece arrivano da tante parti: quello che cerca il regista e vabbè, ma anche quello che cerca il padre, il famoso pittore, perché c'è una immagine di un suo quadro, poi quelli che cercano Maupassant, perché ho messo un brano in francese della novella, e infine -e sono la maggioranza- quelli che cercano l’escarpolette, l’altalena di Fragonard, avevo messo anche quella. L’ultimo arrivato è un vicentino, probabilmente installerà l’altalena in giardino.
In Italia abbiamo delle celebrità mondiali senza saperlo. Pochi ricordano Donatella Damiani, una attrice molto formosa, ma arrivano da ogni parte del mondo, mettendo esattamente il suo nome e cognome: Donatella ha tifosi cinesi e messicani, svedesi e tunisini, ma soprattutto spagnoli.
Roby invece ha fatto una buona azione senza saperlo: c’è uno di Palermo che è entrato in Google con “Tema, riassunto e riflessione sui viceré”, chiaramente uno studente, e zac, è andato su “I Viceré” di Roby, e prenderà certo un bel voto. Ma Roby sta facendo proprio del volontariato, ha inserito fra “I soggetti del cinema” il tema genitori e figli, ed oggi è arrivato uno serissimo, con chiave di ricerca “i rapporti fra genitori e figli” e in questo momento sta imparando come si fa da Roby.
Quando nella chiave di ricerca c’è la parola “nuda”, finiscono tutti su “La bella scontrosa” con Emmanuelle Béart, su cui ho scritto un post de “Le coppie nel cinema”, ma non ancora proprio sul film. E lì sono diviso: metterla o non metterla, Emmanuelle Béart nuda? Statisticamente è più difficile non metterla, perché gira nuda per tutto il film, ma noi siamo un blog che se la tira un po’, quindi di queste cose non abbiamo bisogno (o non avremmo…). Ma farò come ho fatto con Nicole Kidman per “Eyes Wide Shut”: Stanley Kubrick, è un grande regista? Sì, allora si può mostrare, e sto cercando documentazione sul fatto che anche Rivette, il regista de “La bella scontrosa” sia un grande. Così si rovescia il discorso: proprio perché ce la tiriamo un po’, nel caso dei grandi registi, possiamo, anzi dobbiamo mostrare le immagini senza preclusioni, l’ha fatto Giuliano per il Rubliov, potrò pure farlo io.
Oggi uno che cercava “stephanie di monaco”, è finito su “Vacanze romane” di Roby, chissà se si è accorto che è Audrey Hepburn. Magari farà causa a Google o lascerà Stephanie.
Poi ci sono i precisi: uno tedesco, mi sembra di Heidelberg, che cerca informazioni su “morte a cinque voci di gesualdo da venosa”, scritto proprio in italiano. Nella stessa giornata sono state cinque le visite, ma è sempre lui, che si sta studiando il post di Giuliano a memoria. Ma non è certo il solo caso, uno ha scritto “fauno allegro ma non troppo” credevo che fosse stato proprio Giuliano che ha scritto il post sul film di Bozzetto, invece è uno preciso, che sa le cose e come chiederle. O l’altro che ha scritto “piero piccioni il disprezzo”, cercava notizie sulla musica del film di Godard. I precisi si dividono in due classi, o si fidelizzano seguendoci ogni giorno o se ne vanno disgustati al nostro primo errore, cercando uno più preciso non di loro (cosa impossibile), ma di noi il che è possibilissimo.
Ci sono dei precisi molto simpatici: quelli che saccheggiano i fumetti d’agosto, che sono pieni di immagini. Al loro saccheggio non ci sono limiti, c’è qualcuno che entra direttamente con l’etichetta “fumetti d’agosto”, e si spazzola tutti i quarantotto post . Sanno bene quello che vogliono, c'è chi ha usato una chiave imbattibile: “hugo pratt corto maltese cush”, voleva arrivare al personaggio di Cush attraverso la serie di Corto Maltese dell’autore Hugo Pratt, e c’è arrivato.
Le cose a volte sembrano strane, ad esempio uno usando la chiave “nostalghia” è approdato all’architetto Rambaldo Melandri, tutto perché la Noemi, una delle donne cattive che fanno soffrire desso architetto, è interpretata da Domiziana Giordano, una attrice che ha recitato anche in “Nostalghia” e da quel film avevo preso l’immagine. Stessa storia per uno che cerca “silvia dionisio” ed approda al conte Lello Mascetti, ma lì il giro più corto, e l’immagine della Dionisio molto popolare.
Google ha anche delle vampate di cultura, si cerca “lorenza mario”, moderna soubrette, e si va a finire su “Scarpette rosse” con Moira Shearer (questa non è una brutta fine).
Il caso del mio post “Il libro della giungla”, che è il post più visitato (cosa di cui sono fierissimo, anche perché ho parlato di tutt’altro, con Walt Disney me la sono sbrigata in tre righe), alla fine l’ho capito. È perché le immagini che ho messo in Google non c’erano, le ho trovate in un libro della biblioteca di Lissone.
Mi piace che le visite dall’Italia siano solo il 78%, due mesi fare erano più del 90%. Le visite straniere hanno il bello del fuso orario: quando mi alzo la mattina, trovo di sicuro tre o quattro studenti di università americane che invece di studiare si divertono con Google.
Poi ci sono gli imbranati, che mi fanno comodo: in tre minuti fanno cinque visite, perché sbagliano qualcosa o hanno il PC in cimbali, e il contatore sale. Non è vero che sono i film più noti ad attirare, perché sui film noti scrivono post e mettono immagini migliaia di migliaia, sono i film sconosciuti che ci danno il pane, perché “Good morning Babilonia” o “La bruttina stagionata” voglio proprio vedere chi li mette.
C’è il caso “Zardoz”, il film di Boorman. Non passa giorno che non ci sia qualcuno per Zardoz, ma il merito è della immagine con Charlotte Rampling e Sean Connery abbracciati. Bella coppia!
Ci sono anche dei casi lievemente ossessivi, “Cane di paglia” (in genere ci arrivano con “straw dogs”) , “Arancia meccanica” e “La ciociara”, ma bisogna guardare la medaglia e il suo rovescio, al di là del motivo vero del navigatore. Si tratta comunque di ottimi film.
Quello che cercava con chiave “catherine spaak yoga” non l’ho capito del tutto, anche se ho appreso che la mia diletta Spaak fa yoga, ed è una bella cosa. Oltre che diletta mi è pure gemella, perché è nata il 3 aprile come me, però qualche anno dopo. Google l’ha mandato sul post de “La noia” e non credo si sia annoiato.
Ho appena visto che c’è un visitatore della Nuova Zelanda che ha usato la seguente chiave di ricerca: “deux anglaises et le continent, les”. Questa si chiama classe, difatti è arrivato subito al film di Truffaut.
Nel contatore c’è la “Rassegna delle pagine viste”, che è visibile anche ai visitatori. Il guaio è che si può visitare non solo a partire dalla prima pagina, ma anche dall’ultima, e lì mi piange il cuore nel vedere l’unica visita di “Rosa la rose fille publique” o di “Washington Square”, due ottimi film su cui ho sudato per procurarmi informazioni ed immagini, e sono solo due esempi. D’altra parte i post sono circa 700, una scelta la debbono pur fare.
Chiudo facendo tre considerazioni che ritengo serie.
1. Da tutto questo si potrebbe dedurre che per essere attrattivi in Google basti mettere una buona immagine. No, il discorso è più complesso. Occorre tener fede al proprio progetto, se i fatti confermano che è buono, perché se si parte dalla coda si sbaglia. Faccio un esempio che ci riguarda, ma che è applicabile in altri casi. Sarebbe del tutto inutile cercare visibilità puntando su una immagine di Pulp Fiction o de La Dolce Vita, perché le pagine di Google sono tantissime, meglio cercarla con qualche film meno noto, anche perché c’è un altro vantaggio: chi ci arriva è uno che vuole arrivarci, quindi è possibile che si aggiri anche in altre pagine, cosa che non appare nelle statistiche. E’ inoltre possibile che si fidelizzi e torni.
2. Ma non è che questi giochi di visibilità comportino una gara di corsa per salire il colle che diventa fine a se stessa? Certamente il rischio c’è, perché il centro deve restare sullo scrivere dei buoni post corredati di buone immagini, e queste possibilità potrebbero portare fuori strada. Io non credo che vadano trascurate. Il discorso è molto semplice: o si crede in quello che si fa o non ci si crede. Se ci si crede, occorre utilizzare con intelligenza le opportunità che esistono, penso che chi dice che gli sta bene starsene nascosto sia incoerente: che ci sta a fare in rete, se il suo obiettivo è stare nascosto? A un patto: spacciare moneta buona, non falsa.
3. Ho detto che sono arrivati i saccheggiatori di immagini, magari anche di qualche testo. Saccheggiano, saccheggiano... ed alla fine del saccheggio hanno fatto un bel bottino... e tutte le immagini sono ancora qui nel blog. E’ come se ci fosse una torta, e dieci persone che ne vogliono prendere, però, invece di avere dieci fette di torta, ognuno avesse la torta intera per sé. Non credo sia una banalità, credo che questa cosa, talmente ovvia che non ci si fa caso, costituisca una delle migliori possibilità della rete, anche, oso dirlo, da un punto ci vista morale, cosa che chi mette il lucchetto alle immagini ed ai testi si rifiuta di cogliere. Mentre la logica goduriosa e saggia è un’altra: piatto ricco mi ci ficco. Avercene, nella vita reale, di logiche del genere! Staremmo tutti meglio.
P.S. Come immagini, sopra il post c'è il particolare centrale de l'escarpolette di Fragonard. Poi metto cinque immagini popolari fra i visitatori provenienti da Google. Riguardano rispettivamente i film "L'Odissea", "Alice nel paese delle meraviglie", "Intervista col vampiro", "Jesus Christ Superstar" e "Il libro della giungla".
Ogni giorno guardo con attenzione le visite che arrivano da Google. Avevo detto qualche post fa che mancava ancora il Paraguay, ma che nutrivo fiducia. Bene, il paraguagio è arrivato due giorni fa, ed anche uno delle isole Turks e Caicos delle quali non sospettavo l’esistenza.
Inconsapevolmente, scriviamo dei post a cui arrivano tramite Google persone molto diverse: credevo che il mio post su “Partie de Campagne” di Renoir fosse un mio sfizio culturale, invece arrivano da tante parti: quello che cerca il regista e vabbè, ma anche quello che cerca il padre, il famoso pittore, perché c'è una immagine di un suo quadro, poi quelli che cercano Maupassant, perché ho messo un brano in francese della novella, e infine -e sono la maggioranza- quelli che cercano l’escarpolette, l’altalena di Fragonard, avevo messo anche quella. L’ultimo arrivato è un vicentino, probabilmente installerà l’altalena in giardino.
In Italia abbiamo delle celebrità mondiali senza saperlo. Pochi ricordano Donatella Damiani, una attrice molto formosa, ma arrivano da ogni parte del mondo, mettendo esattamente il suo nome e cognome: Donatella ha tifosi cinesi e messicani, svedesi e tunisini, ma soprattutto spagnoli.
Roby invece ha fatto una buona azione senza saperlo: c’è uno di Palermo che è entrato in Google con “Tema, riassunto e riflessione sui viceré”, chiaramente uno studente, e zac, è andato su “I Viceré” di Roby, e prenderà certo un bel voto. Ma Roby sta facendo proprio del volontariato, ha inserito fra “I soggetti del cinema” il tema genitori e figli, ed oggi è arrivato uno serissimo, con chiave di ricerca “i rapporti fra genitori e figli” e in questo momento sta imparando come si fa da Roby.
Quando nella chiave di ricerca c’è la parola “nuda”, finiscono tutti su “La bella scontrosa” con Emmanuelle Béart, su cui ho scritto un post de “Le coppie nel cinema”, ma non ancora proprio sul film. E lì sono diviso: metterla o non metterla, Emmanuelle Béart nuda? Statisticamente è più difficile non metterla, perché gira nuda per tutto il film, ma noi siamo un blog che se la tira un po’, quindi di queste cose non abbiamo bisogno (o non avremmo…). Ma farò come ho fatto con Nicole Kidman per “Eyes Wide Shut”: Stanley Kubrick, è un grande regista? Sì, allora si può mostrare, e sto cercando documentazione sul fatto che anche Rivette, il regista de “La bella scontrosa” sia un grande. Così si rovescia il discorso: proprio perché ce la tiriamo un po’, nel caso dei grandi registi, possiamo, anzi dobbiamo mostrare le immagini senza preclusioni, l’ha fatto Giuliano per il Rubliov, potrò pure farlo io.
Oggi uno che cercava “stephanie di monaco”, è finito su “Vacanze romane” di Roby, chissà se si è accorto che è Audrey Hepburn. Magari farà causa a Google o lascerà Stephanie.
Poi ci sono i precisi: uno tedesco, mi sembra di Heidelberg, che cerca informazioni su “morte a cinque voci di gesualdo da venosa”, scritto proprio in italiano. Nella stessa giornata sono state cinque le visite, ma è sempre lui, che si sta studiando il post di Giuliano a memoria. Ma non è certo il solo caso, uno ha scritto “fauno allegro ma non troppo” credevo che fosse stato proprio Giuliano che ha scritto il post sul film di Bozzetto, invece è uno preciso, che sa le cose e come chiederle. O l’altro che ha scritto “piero piccioni il disprezzo”, cercava notizie sulla musica del film di Godard. I precisi si dividono in due classi, o si fidelizzano seguendoci ogni giorno o se ne vanno disgustati al nostro primo errore, cercando uno più preciso non di loro (cosa impossibile), ma di noi il che è possibilissimo.
Ci sono dei precisi molto simpatici: quelli che saccheggiano i fumetti d’agosto, che sono pieni di immagini. Al loro saccheggio non ci sono limiti, c’è qualcuno che entra direttamente con l’etichetta “fumetti d’agosto”, e si spazzola tutti i quarantotto post . Sanno bene quello che vogliono, c'è chi ha usato una chiave imbattibile: “hugo pratt corto maltese cush”, voleva arrivare al personaggio di Cush attraverso la serie di Corto Maltese dell’autore Hugo Pratt, e c’è arrivato.
Le cose a volte sembrano strane, ad esempio uno usando la chiave “nostalghia” è approdato all’architetto Rambaldo Melandri, tutto perché la Noemi, una delle donne cattive che fanno soffrire desso architetto, è interpretata da Domiziana Giordano, una attrice che ha recitato anche in “Nostalghia” e da quel film avevo preso l’immagine. Stessa storia per uno che cerca “silvia dionisio” ed approda al conte Lello Mascetti, ma lì il giro più corto, e l’immagine della Dionisio molto popolare.
Google ha anche delle vampate di cultura, si cerca “lorenza mario”, moderna soubrette, e si va a finire su “Scarpette rosse” con Moira Shearer (questa non è una brutta fine).
Il caso del mio post “Il libro della giungla”, che è il post più visitato (cosa di cui sono fierissimo, anche perché ho parlato di tutt’altro, con Walt Disney me la sono sbrigata in tre righe), alla fine l’ho capito. È perché le immagini che ho messo in Google non c’erano, le ho trovate in un libro della biblioteca di Lissone.
Mi piace che le visite dall’Italia siano solo il 78%, due mesi fare erano più del 90%. Le visite straniere hanno il bello del fuso orario: quando mi alzo la mattina, trovo di sicuro tre o quattro studenti di università americane che invece di studiare si divertono con Google.
Poi ci sono gli imbranati, che mi fanno comodo: in tre minuti fanno cinque visite, perché sbagliano qualcosa o hanno il PC in cimbali, e il contatore sale. Non è vero che sono i film più noti ad attirare, perché sui film noti scrivono post e mettono immagini migliaia di migliaia, sono i film sconosciuti che ci danno il pane, perché “Good morning Babilonia” o “La bruttina stagionata” voglio proprio vedere chi li mette.
C’è il caso “Zardoz”, il film di Boorman. Non passa giorno che non ci sia qualcuno per Zardoz, ma il merito è della immagine con Charlotte Rampling e Sean Connery abbracciati. Bella coppia!
Ci sono anche dei casi lievemente ossessivi, “Cane di paglia” (in genere ci arrivano con “straw dogs”) , “Arancia meccanica” e “La ciociara”, ma bisogna guardare la medaglia e il suo rovescio, al di là del motivo vero del navigatore. Si tratta comunque di ottimi film.
Quello che cercava con chiave “catherine spaak yoga” non l’ho capito del tutto, anche se ho appreso che la mia diletta Spaak fa yoga, ed è una bella cosa. Oltre che diletta mi è pure gemella, perché è nata il 3 aprile come me, però qualche anno dopo. Google l’ha mandato sul post de “La noia” e non credo si sia annoiato.
Ho appena visto che c’è un visitatore della Nuova Zelanda che ha usato la seguente chiave di ricerca: “deux anglaises et le continent, les”. Questa si chiama classe, difatti è arrivato subito al film di Truffaut.
Nel contatore c’è la “Rassegna delle pagine viste”, che è visibile anche ai visitatori. Il guaio è che si può visitare non solo a partire dalla prima pagina, ma anche dall’ultima, e lì mi piange il cuore nel vedere l’unica visita di “Rosa la rose fille publique” o di “Washington Square”, due ottimi film su cui ho sudato per procurarmi informazioni ed immagini, e sono solo due esempi. D’altra parte i post sono circa 700, una scelta la debbono pur fare.
Chiudo facendo tre considerazioni che ritengo serie.
1. Da tutto questo si potrebbe dedurre che per essere attrattivi in Google basti mettere una buona immagine. No, il discorso è più complesso. Occorre tener fede al proprio progetto, se i fatti confermano che è buono, perché se si parte dalla coda si sbaglia. Faccio un esempio che ci riguarda, ma che è applicabile in altri casi. Sarebbe del tutto inutile cercare visibilità puntando su una immagine di Pulp Fiction o de La Dolce Vita, perché le pagine di Google sono tantissime, meglio cercarla con qualche film meno noto, anche perché c’è un altro vantaggio: chi ci arriva è uno che vuole arrivarci, quindi è possibile che si aggiri anche in altre pagine, cosa che non appare nelle statistiche. E’ inoltre possibile che si fidelizzi e torni.
2. Ma non è che questi giochi di visibilità comportino una gara di corsa per salire il colle che diventa fine a se stessa? Certamente il rischio c’è, perché il centro deve restare sullo scrivere dei buoni post corredati di buone immagini, e queste possibilità potrebbero portare fuori strada. Io non credo che vadano trascurate. Il discorso è molto semplice: o si crede in quello che si fa o non ci si crede. Se ci si crede, occorre utilizzare con intelligenza le opportunità che esistono, penso che chi dice che gli sta bene starsene nascosto sia incoerente: che ci sta a fare in rete, se il suo obiettivo è stare nascosto? A un patto: spacciare moneta buona, non falsa.
3. Ho detto che sono arrivati i saccheggiatori di immagini, magari anche di qualche testo. Saccheggiano, saccheggiano... ed alla fine del saccheggio hanno fatto un bel bottino... e tutte le immagini sono ancora qui nel blog. E’ come se ci fosse una torta, e dieci persone che ne vogliono prendere, però, invece di avere dieci fette di torta, ognuno avesse la torta intera per sé. Non credo sia una banalità, credo che questa cosa, talmente ovvia che non ci si fa caso, costituisca una delle migliori possibilità della rete, anche, oso dirlo, da un punto ci vista morale, cosa che chi mette il lucchetto alle immagini ed ai testi si rifiuta di cogliere. Mentre la logica goduriosa e saggia è un’altra: piatto ricco mi ci ficco. Avercene, nella vita reale, di logiche del genere! Staremmo tutti meglio.
P.S. Come immagini, sopra il post c'è il particolare centrale de l'escarpolette di Fragonard. Poi metto cinque immagini popolari fra i visitatori provenienti da Google. Riguardano rispettivamente i film "L'Odissea", "Alice nel paese delle meraviglie", "Intervista col vampiro", "Jesus Christ Superstar" e "Il libro della giungla".
3 commenti:
Mio Dio, se avessi solo lontanamente sospettato che un ignaro studente in cerca di notizie sui Vicerè si sarebbe collegato proprio a ME, avrei fatto più attenzione alla scelta di forma e contenuto....
[:->>>>]
Roby
PS: ... e non parliamo poi di Genitori e figli!!!! Solimano, vuoi forse che non dorma, presa dai sensi di colpa????
doppio [:->>>>]
Solo per dire che le immagini le prendiamo un po' dove capita, sperando che nessuno si offenda (nel qual caso le togliamo subito).
Sia io che Solimano abbiamo in casa vecchie riviste e vecchi libri, articoli e ritagli vari: immagini non più reperibili ma che a molti piacerebbe rivedere.
Sarebbe bello (e vale anche per le immagini dai dvd) che fossero proprio gli interessati a rendere disponibile questi materiali, ma non è così: eppure gli appassionati sono molti.
Per i dvd, il discorso è semplice: facciamo pubblicità gratis, soprattutto a film belli e importanti che sono stati dimenticati da chi dovrebbe sostenerli. Mi chiedo che senso ha pubblicare e mettere in commercio dvd favolosi, curatissimi, se poi nessuno sa di cosa si tratta...
Mah! Comunque Buon Natale a tutti, e soprattutto alla Ripley's Home Video e alla Dolmen Home Video, per quanto mi riguarda.
Ritengo che le immagini più utili alla comprensione di un film non siano in genere quelle cinque o dieci a tutti note, e che divengono dei piccoli feticci.
Preferisco immagini apparentemente più casuali che però esprimano bene lo spirito del film.
Questa modalità ha però un difetto: è più apprezzabile da chi il film l'ha già visto, perché sa di che cosa si tratta.
In compenso ha il pregio che il testo può essere strettamente collegato con le immagini, che diventano immagini-situazione.
Per il momento ciò è possibile solo per una piccola minoranza di film, ma è pensabile che in futuro diventi più facile: certi steccati attuali sono destinati a cadere.
saludos
Solimano
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