Solimano
Il film Frantic di Roman Polanski uscì nel 1988. La principale interprete femminile era la ventiduenne Emmanuelle Seigner, che faceva la modella dall'età di quattordici anni, e che aveva già recitato nel 1985 in un film di Godard. La Seigner e Polanski si sposarono il 30 agosto 1989 ed il matrimonio, da cui sono nati due figli, dura tuttora. In Frantic la Seigner ha una parte minore (ma solo apparentemente), in Bitter Moon è la protagonista assoluta del film, gli altri rispetto a lei sembrano dei comprimari. Che Polanski abbia una personalità singolare, lo si nota, oltre che nei film, in episodi della sua biografia. In Bitter Moon, di cui c'è molto da dire, ce n'è una che riguarda proprio l'uomo Polanski: sembra che voglia mostrarci dall'inizio sino alla fine del film quanto è bella e quanto è viva la donna molto più giovane di lui che ha sposato.
Polanski è certamente uomo intelligente, oltre ad essere regista discutibile ma geniale, in Bitter Moon si è forse lasciato prendere la mano, ma gli spettatori maschi ( e forse anche le femmine) gliene sono grati perché Emmanuelle Seigner lascia a bocca aperta per tutto il film. Rimane il dubbio consueto e piuttosto pedante: ma sa veramente recitare oppure no? In questo film è talmente coinvolta nella parte che non vedo quale altra attrice avrebbe potuto fare di meglio. Ognuno ha le sue ossessioni, figuriamoci Polanski, qui ne emergono due: la prima l'ho già detta, è il rapporto fra un uomo in età ed una donna molto più giovane (come in Chinatown, in Frantic, ne La morte e la fanciulla). La seconda è l'amore cattivo, in cui in genere la donna viene fatta sadicamente soffrire o muore prima che il film finisca. Penso ad un compositore da cui presumibilmente Polanski sta lontano (ma non è detto): Giacomo Puccini, così dolce, così delicato, così cattivo con Mimì, Tosca, Madame Butterfly, Manon e Liù. Analogamente, c'è qualcosa nella biografia di Puccini che dà qualche spiegazione. Non faccio il moralista, so benissimo che l'amore cattivo è un grande tema, constato che ci sono artisti quasi specializzati.
La prima coppia è costituita dai coniugi inglesi Nigel (Hugh Grant) e Fiona (Kristin Scott Thomas). Sono al settimo anno di matrimonio, ed hanno deciso, un po' per festeggiare un po' per fare qualcosa di diverso dal solito, di fare un viaggio su una nave di lusso. La destinazione è l'India, ed il viaggio si svolge attorno ad un Capodanno, che sarà festeggiato sulla nave con cibo di ogni genere, champagne e tutto l'armamentario usuale in quelle evenienze in cui l'obbligo del divertimento impone una organizzazione ferrea: ci sono anche berretti strani, trombette, palloncini e coriandoli, figuriamoci l'allegria. I rapporti fra Nigel e Fiona sono improntati ad una gentilezza tanto assoluta quanto sospetta. Ci dice qualcosa l'apprendere che Fiona sta pensando di smettere di prendere la pillola -non vogliono figli- tanto, per quel che serve... Si stanno prendendo questo piacere dovuto del viaggio in India, tutto qui. Fra l'altro Fiona soffre di mal di mare e sta spesso in cabina a prendere farmaci, mentre Nigel girella qua e là.
La seconda coppia è di tutt'altro tipo: Oscar (Peter Coyote) è paralizzato su una carrozzella, sua moglie Mimi (Emmanuelle Seigner), più giovane, si aggira anche lei, come fa Nigel, ma con una determinazione evidente a prendersi un uomo durante il viaggio, e punta Nigel, che sta un po' sulle sue (non si fa, andare con un'altra proprio durante il viaggio del settimo anno), poi vorrebbe, visto che Fiona sta quasi sempre in cabina - Nigel è uno che pensa, prima di procedere. Ma non ha capito una cosa importante: che fra Oscar e Mimi c'è un gioco delle parti, in fondo comprensibile (apparentemente...) lui è bloccato sulla carrozzella, lei avrà pur bisogno di sfogarsi, però con qualcuno che abbia l'imprimatur da parte di Oscar.
Poi lui si stufa, lei no. Oscar vorrebbe cacciarla, Mimi non si fa cacciare, si sdraia sullo stoino davanti alla sua porta. Lui la deride, la sfotte, la fa vestire male, cambiare il colore dei capelli, ingrassare, praticamente la costringe ad abortire quando lei rimane incinta, e le fa lo scherzo finale: partenza per la Martinica, tutti e due in aereo, lui all'ultimo minuto scende e lei si trova da sola in Martinica. Oscar tira un sospirone di sollievo e riprende la solita sua vita assatanata a Parigi, da scrittore fallito però pieno di soldi. Ma viene travolto da una macchina, se la cava, sta ristabilendosi, e arriva Mimi all'ospedale, tanto tempo che non si vedono. Fa la caruccia vicino al letto dove lui sta ingessato, poi, di botto, rovescia tutto, e Oscar si trova paralizzato a vita.
Ora a vendicarsi è Mimi, e lo fa con gli interessi, fa l'amore con altri quasi sotto gli occhi di Oscar, gli regala una pistola per l'anniversario, così può togliersi dai piedi, lo lascia nella vasca con l'acqua gelida. Telefona un editore che vorrebbe pubblicare gli scritti del genio di casa, lei si intromette e fa in modo che lui non lo sappia, e sì che ci teneva. Finché si sposano, non da burla come al luna park, sul serio, e lui si riduce a cercare di gestire gli uomini con cui va sua moglie in modo che siano per lui tollerabili. Nigel ascolta tutto ciò, così lontano dal suo modo di vivere con Fiona, e fa l'inorridito, ma è in realtà molto interessato, sia per Mimi, sia perché questo mondo di sofferenze inflitte e ricevute non è noioso come il suo.
2 commenti:
Grande, grandissimo film, che qualsiasi coppia avesse intenzione di sposarsi (e che qualsiasi coppia sposata che intendesse durare) dovrebbe vedere assolutamente. La Seigner è un angelo tenebroso, in questa luna mooolto di fiele. E Hugh Grant è molto più "noi" di quanto non sembri a prima vista.
PS Bellissima la scena del toast, non trovi Solimano?
Brian, proporremo ai parroci di usarlo per i corsi per fidanzati che ancora si tengono da qualche parte. O per nuovi corsi che con la proiezione gratuita di questo film avrebbero un appeal, con code per tutta la sagrestia. Perché dopo il film si potrebbe innescare un dibattito di cui non oso ipotizzare le conseguenze...
A parte questo, concordo con te, è meglio non girarci attorno, far finta di niente ottiene come risultato un rapporto di coppia cronicamente noioso.
saludos
Solimano
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