venerdì 10 ottobre 2008

La pittura nel cinema: Asterix e Obelix Missione Cleopatra

Astérix & Obélix: Mission Cléopâtre, di Alain Chabat (2002) Dal libro "Astérix et Cléopatre" di René Goscinny e Albert Uderzo, Sceneggiatura di Alain Chabat Con Gérard Depardieu, Christian Clavier, Jamel Debbouze, Monica Bellucci, Alain Chabat, Claude Rich, Gérard Darmon, Edouard Baer, Dieudonné, Mouss Diouf, Marina Foïs, Bernard Farcy, Jean Benguigui, Michel Crémadès, Jean-Paul Rouve, Edouard Montoute, Chantal Lauby, Noémie Lenoir, Fatou N'Diaye, Monia Meflahi, Sophie Noël Musica: Philippe Chany, Fotografia: Laurent Dailland (107 minuti) Rating IMDb: 6.5
Solimano
Se me l'avessero detto, non ci avrei creduto. Nel divertente filmaccione di Alain Chabat, Asterix e Obelix: Missione Cleopatra, ci sono due interessanti citazioni pittoriche. La prima è facile, ma è come l'uovo di Colombo, che prima non ci si pensa. Cleopatra (Monica Bellucci) durante il film si cambia continuamente d'abito, d'altra parte è regina d'Egitto e il budget che ha a disposizione il regista è ricchissimo. In genere sono abiti più alla vedo che alla non vedo, salvo in un caso, evidente nell'immagine in apertura di post: Cleopatra che fa la Gioconda di Leonardo.

Le mani della Gioconda

Il gesto delle mani è inequivocabile, per il resto... nulla è più lontano dal mistero leonardesco dell'immagine di Monica Bellucci che fa Cleopatra che fa la Gioconda. Niente di misterioso nel sorriso e nello sguardo, cosa ci sta dicendo Monica Bellucci è chiarissimo. Lo trovo un po' ridicolo, ma lo trovo anche molto gradevole. Ogni tanto è meglio rinunciare ai misteri e ai punti interrogativi, perché qualche punto esclamativo fa solo bene.

La seconda citazione non è un uovo di Colombo, ed occorre narrare il piccolo episodio del film. I Galli Asterix (Christian Clavier), Obelix (Gérard Depardieu) e Panoramix (Claude Rich) stanno aiutando l'architetto Numerobis detto anche Edifis (Jamel Debbouze) a costruire in soli tre mesi un magnifico palazzo. C'è in ballo una scommessa fra Cleopatra e Giulio Cesare (Alain Chabat) e Cleopatra ha promesso a Numerobis che se non ci riesce lo mette nella gabbia dei coccodrilli. Ho visto quelli del film e vi assicuro che sono ferocissimi.
Però c'è chi rema contro, e l'esercito romano ha circondato il palazzo che è in fase avanzata di costruzione (anche grazie alle pozioni magiche di Panoramix). I romani usano delle catapulte per lanciare dei pietroni da un quintale l'uno.


Ad Obelix la cosa non sta bene, sappiamo tutti che carattere ha. Quindi, tutto sporco dai detriti che cadono dal palazzo sotto tiro, si rivolge al suo cagnetto Idefix per affidargli un messaggio da portare a Cleopatra. E Idefix saluta Obelix (di cui si vedono i calzoni a grosse righe colorate) prima di partire col messaggio legato alla collottola. L'interpretazione del cagnetto che fa la parte di Idefix è superbe, come direbbero i nostri cugini d'oltralpe. E' senz'altro il miglior attore che reciti nel film, ma purtroppo non ne ho il nome.



Le palle da un quintale continuano ad arrivare, ed Obelix deve trovare il modo di sfogarsi.
Nella prima immagine si vede che posiziona una palla con a fianco un egiziano che ci terrà la mano sopra come si fa nel rugby.
Nella seconda immagine Obelix ha appena calciato la palla che è partita per chissà dove.
Nella terza immagine Obelix ha lo sguardo di un giocatore di rugby che ha appena effettuato un calcio piazzato e vuol vedere se è andato a segno.



Con un volo pindarico il film si sposta sul fiume Nilo.
Nella prima immagine il capo dei pirati, Barbarossa (Bernard Farcy) sta arringando i suoi che sono giù di morale dopo la disastrosa sconfitta di qualche tempo prima con la nave che trasportava i Galli in Egitto. Nelle altre due immagini si vede la nave, che è indubbiamente una nave di pirati dotata anche di targa, ma le due immagini sono diverse, infatti nella terza immagine compare sull'alto un oggetto misterioso: è la palla calciata da Obelix.

La nave dei pirati è naufragata, si sono tutti rifugiati su una zattera e vedono la loro nave inabissarsi, ma quella zattera l'abbiamo già vista da qualche altra parte...

Théodore Géricault: La zattera della Medusa (1819) Louvre, Parigi

E' La zattera della Medusa (Le Radeau de la Méduse), il celebre quadro che Théodore Géricault eseguì nel 1819, quando aveva 28 anni e che è attualmente al Museo del Louvre. Un quadro di vaste dimensioni (491 × 716 cm) che racconta per la prima volta un tema di cronaca comune. Un'opera che fece sensazione per diversi motivi, soprattutto non artistici.
La fregata Medusa si incagliò su un banco di sabbia al largo della Mauritania il 2 luglio 1816, soprattutto per l'inettitudine del comandante de Chaumaray, un nobile emigrée appena rientrato in Francia con i Borboni. Da molti anni de Chaumaray non comandava una nave, e la polemica politica fu violentissima, perché durante la rivoluzione e l'epoca napoleonica si premiava la competenza, non la nobiltà.
Un episodio terribile: delle 139 persone che si erano rifugiate sulla zattera, il battello Argus tredici giorni dopo ne trovò in vita solo 15 (e 5 morirono nella notte seguente). In quei tredici giorni successe di tutto: omicidi, suicidi, persino cannibalismo.
Dal punto di vista artistico, il quadro di Géricault è un grande manifesto romantico, realizzato attraverso un realismo ottenuto anche ritraendo cadaveri veri. Ma tutti si accorgono che è soprattutto un artista che ha in mente Géricault: Michelangelo.
Il tempo è passato, la terribile tragedia molti non sanno nemmeno che ci sia stata, e Alain Chabat può introdurre la zattera della Medusa in un film buffonesco e vivace. Lo fa bene, attento anche ai particolari, come si vede nel raffronto fra una immagine del film ed il particolare del quadro con cui chiudo il post.


5 commenti:

Giuliano ha detto...

Notevole e inaspettato.
Va però detto che le trovate e le gags sono tutte merito di René Goscinny, grandissimo sceneggiatore di fumetti, e di Uderzo. Il film è divertente, ma è di quelli che non vanno visti tutti di seguito; secondo me Depardieu che fa Obelix vale da solo il biglietto, mentre ho trovato un po' sbiaditi sia Asterix che tutti gli altri. Peccato!
Comunque complimenti a chi ha fatto il film, perché la zattera della Medusa è rifatta con molta finezza.

Roby ha detto...

Magnifica scoperta anche per me, tanta pittura cinematografica nascosta in un film come questo, certo non eccelso!!!

Grazie, Solimano!

Giuliano, io adoooooorrrro Depardieu: e il fatto che sia legggggerrrrmente sovrappeso per me non vuol dir nulla....

Bonsoir!

Roby'

Anonimo ha detto...

Nooooooooooo la Bellucci no che non la reggo! Per fortuna che c'è Depardieu che sposerei domattina.
Non credo Solimano che lo vedrò questo film, perchè a tutto c'è un limite e i cento chili e passa di Obelix non bastano a farmi ingoiare la pellicola.

Giuliano ha detto...

Cara Silvia, la Bellucci sta alla recitazione come le decorazioni sulla torta. A noi piace, peccato che non si possa mangiarla.
(noi tre: moi, Gérard, Souleyman)
PS: non so quanto sia alto, ma alto è alto. Io direi intorno ai centotrenta.

Solimano ha detto...

Silvia, d'accordo, Monica Bellucci non sarà certo brava a recitare come Emma Watson nel tuo film Le onde del destino che abbiamo messo nel blog un po' di giorni fa, ma quando la vedo bardata in molti modi diversi (quasi tutti scoperti) avverto un certo non so che. Va detto che Cleopatra in questo film è sempre accompagnata da alcune ancelle assolutamente a livello, specie una nera dai lineamenti scultorei ed una con una trecciolona, ma una trecciolona che per il povero Asterix non c'è scampo. E il bagno nel latte... tutte biancovestite (per il poco che sono vestite). Però a recitare Pirandello o Ibsen non ce le vedo proprio, à chacun son métier.

grazie e saludos
Solimano