lunedì 4 febbraio 2008

Sweeney Todd

Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street di Tim Burton (2007) Sceneggiatura di John Logan, Musical di Stephen Sondheim e Hugh Wheeler, Adattamento di Christopher Bond Con Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Alan Rickman, Timothy Spall, Sacha Baron Cohen, Jamie Campbel Bower, Laura Michelle Kelly Musica: Stephen Sondheim Fotografia: Darius Wolski Production Design: Dante Ferretti Set Decoration: Francesca Lo Schiavo (116 minuti) Rating IMDb: 8.2
Gabrilu sul suo blog NonSoloProust
"Never forgot. Never forgive" ("Mai dimenticare. Mai perdonare") è il motto di Benjamin Barker, il diabolico vendicativo barbiere di Fleet Street impersonato da uno straordinario Johnny Depp in Sweeney Todd, il musical-horror di Tim Burton. Il film ha già ottenuto il Golden Globe come miglior musical o commedia.

Nonostante sia pieno zeppo di sgozzamenti a go go, sangue come se piovesse, esibitissimo granguignolismo, tutto è talmente e volutamente sopra le righe che dopo il primo cliente trasformato in cadavere non ci si fa più caso, il sangue è talmente rosso e denso da sembrar morbida ceralacca che non si può fare a meno di apprezzare come il suo colore si intoni tanto bene con le raffinate sfumature di grigio della splendida fotografia di Dariusz Wolski. E quando il desiderio di Barker di vendicarsi del giudice Turpin che gli ha sottratto moglie e figlia si trasforma in cieco delirio nihilista e misantropo, più il barbiere Depp si scatena con le sue lame, meno impressione fa e ci si lascia prendere dallo strano inquietante fascino di questo film.

Johnny Depp ed Helen Bonham Carter (ve la ricordate in Camera con vista e Casa Howard di James Ivory?) sono strepitosi. Johnny Depp per questo film ha avuto il premio come migliore attore protagonista di musical o commedia e la nomination per l'Academy Award.

Il film è un vero e proprio musical e loro due cantano, cantano continuamente e molto bene dal principio alla fine pur non avendolo fatto mai, prima. Sono attori, non cantanti. Però quando hanno accettato la parte si sono messi a studiare, hanno lavorato sodo e i risultati ci sono eccome. "Johnny Depp canta e incanta" ha scritto il New York Times. Quando si dice la professionalità. Quando si dice che per essere attori professionisti si deve non solo avere una faccia interessante ma anche studiare e faticare.

Le scenografie di Dante Ferretti sono bellissime, di un dickensiano-gotico- iperrealistico-surrealistico-grottesco (ho esaurito gli aggettivi) talmente ai limiti del kitsch da risultare stupendo, la musica molto gradevole (ma il musical era già famoso da prima) e il film, nonostante un numero di cadaveri di cui ad un certo punto si perde pure il conto riesce perfino... ad essere divertente.

La carta vincente del film credo stia proprio nel contrasto fra il plot truculentissimo e le musiche di Stephen Sondheim dolci, malinconiche, romantiche, briose: uno dei brani più importanti -- Little Priest -- in cui Depp e Bonhan Carter duettano alla grande pianificando il modo di fare sparire i cadaveri una volta che siano stati "sbarbati" è un delicatissimo valzer. Musica romantica, contenuti raccapriccianti. Questa dicotomia già esistente nel musical orginario Tim Burton l'ha esaltata fino al parossismo mettendo insieme farsa e gotico in modo spiazzante perchè chi guarda oscilla continuamente, non riuscendo a decidere se tapparsi occhi ed orecchie nelle scene degli sgozzamenti o sorridere divertiti per l'assurdità del tutto. Sweeney Todd spaventa, fa rabbrividire ma anche sorridere.

Se non ci si arrende alla prima gola tagliata e si cerca di non pensare a quant'era squisito quello shepherd pie mangiato magari proprio prima di cominciare a vedere il film le probabilità che Sweeney Todd tenga incollati alle poltrone sono altissime, io credo.

Perchè lo ripeto: il sangue scorre a fiumi, le carni di colpevoli e innocenti sono frullate, trasformate in ripieno per appetitose tortine, mangiate con gran soddisfazione dagli ignari clienti dell'osteria di Mrs. Lovett (H. Bonham Carter). Nei titoli di testa di Charlie and the chocolate factory i macchinari dello strambo Willie Wonka (anche lui interpretato da Johnny Depp) facevano scorrere fiumi di cioccolato per trasformarli nelle mitiche tavolette Wonka mangiate con gran gusto da tutti i bambini.

Nei titoli di testa di Sweeney Todd i macchinari si riempiono di vischiosissimo liquido rosso e trasformano i cadaveri delle vittime nella carne tritata che farcirà le "pies" tanto apprezzate dai clienti di Mrs. Lovett.

4 commenti:

Solimano ha detto...

Gabrilu, è interessante indagare sul Rating IMDb di questo film, perché i dati sono già corposi (30.000 votanti). A parte il Rating globale, che è molto alto (8.2), è l'atteggiamento delle fasce d'età che impressiona.
Prima di tutto, è un film che piace più alle femmine che ai maschi: 8.6 contro 8.1, e non è una differenza da poco, specie per un film che come genere IMDb etichetta anzitutto come crime/musical/thriller.
Poi è un film molto votato anche dagli under 18 (con un gradimento altissimo: 9.1), non solo, ma le femmine non sono così numericamente distanti dai maschi come succede quasi sempre (le femmine che votano sono in genere molto meno della metà dei maschi). Ma lo sbalzo più forte fra il voto femminile e quello maschile è nella fascia da 18 a 29 anni (quella più importante come numero di voti): 8.8 contro 8.2.
Superati i trent'anni i voti diventano più bassi e simili nei due sessi, comunque un ottimo 7.7.
A leggerne la trama, io, che al cinema sono un fifone, mi nasconderei sotto il sedile, e quindi concludo questa analisi ricolma di acribìa, dicendo che con quella faccia Johhy Depp può fare quello che vuole (a parte che è bravissimo).
E le signore, di George Clooney, adesso che ne fanno? Lo mandano in pensione?
A parte tutto, ci sono dei modi utili ad esorcizzare la violenza di certi film: esagerarla talmente da farla collassare su se stessa. A suo modo, in altro genere, fece così Tarantino in Pulp Fiction, anche se Giuliano non ci crede.
Non è la prima volta che racconti film anche da noi, e così spero succeda ancora.A parte tutto, è un gioco a somma positiva, i due blog ne traggono vantaggio e così spero sarà con altri blog fra i nostri consigliati: noi ogni tanto abbiamo delle voci qualificate in più, e i visitatori trovano anche il link di chi ha scritto il post.
Gioco chiaro, gioco bello.

grazie e saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Caro Solimano (intanto grazie per l'ospitalità), avevo anche io analizzato i dati di IMDb circa gli indici di gradimento del film ed avevo notato le stesse cose che hai notato tu.
Attribuire il successo del film tutto solo al fascino ed alla bravura di Depp (che pure ci sono e contribuiscono assai) è però secondo me riduttivo. Tu sottovaluti la più o meno esibita o nascosta propensione di molte donne per l'orrido e la loro fantasia nel perpetrar efferate vendette: dalle tuniche avvelenate di Fedra allo scannamento dei pargoletti di Medea alle saponificatrici etc. e via discorrendo, le donne non si sono mai fatte mai mancare nulla, a proposito di efferate vendette dimostrando una fantasia ed un estro non comuni (non per niente le donne sono, tra parentesi, tra i migliori autori di thriller e noir).
George Clooney è bravo ed affascinante anche lui ed io lo adoro, ma --- così come Denzel Washington -- appartiene ad una tipologia diversa da quella di Johnny Depp che più che a Clooney mi sentirei di paragonare a Brad Pitt, bello ed ottimo attore troppo spesso ingiustamente sottovalutato (vedere la sua ultima splendida performance in The assassination of Jesse James di Dominik, ad esempio).
In quanto alla violenza al cinema... io sono una che chiude gli occhi anche solo se in una innocua ed amena e rilassante commedia al di sopra di ogni sospetto uno dei personaggi si taglia un dito aprendo una scatoletta di tonno, perciò figurati...

Roby ha detto...

Intanto, brava Gabrilu: BELLISSIMO POST!!! Seconda di poi: ahimè, io questo film non potrò mai vederlo, così come Pulp Fiction, Arancia meccanica, (tutto) Shining, ecc.... Un gliela fo proprio... Sigh... Sob... Eppure, forse ho qualche speranza: in fondo, Intervista col vampiro sono riuscita a reggerlo...Mah: chissà... MAI DIRE MAI!!! Forse qui il problema maggiore, per me, è il cannibalismo: da ragazzina lessi un articolo sui sopravvissuti nelle Ande che avevano mangiato i cadaveri dei compagi morti, e poi anche la storia del dittatore Idi Amin Dada che si faceva servire a pranzo carne umana ripiena di riso e pane... da allora, scusate, ma appena si accenna all'argomento io corro in bagno...

[:-<<<]

Baciottoni

Roby

Giuliano ha detto...

Una storia su un barbiere fantasma c'è anche in Goethe, Gli anni di viaggio di Wilhelm Meister: non la ricordo benissimo ma è molto meno cruenta, anzi per niente.
Se interessa a qualcuno vado a cercarla...