lunedì 27 aprile 2009

Juno


Juno di Jason Reitman del 2007, con Ellen Page, Michael Cera, Jennifer Garner, Jason Bateman, Olivia Thirlby, J.K. Simmons, Allison Janney, Rainn Wilson, Lucas MacFadden, Cameron Bright. Prodotto in USA. Durata: 92 minuti. Produzione: Canada, Ungheria, Usa. IMDb: 7.9/10

Giulia

“Eccolo qua: questo simboletto più rosa è tremendo”
“Non è una lavagnetta magica, questo è uno scarabocchio che non si può cancellare”




E' Juno a parlare e anche se porta il nome della "giunonica" dea ("era la moglie di Zeus. Dicono fosse bellissima e cattivissima come Diana Ross"), è minuta e ha solo sedici anni.

In un giorno uggioso ha deciso di fare sesso per la prima volta col suo migliore amico Bleeker (Michael Cera), un ragazzo timido e riservato. E quell'unica volta il semino del ragazzo ha fatto centro: l'ovulo della ragazza è stato fecondato .
Cosa fare? Juno si consulta con la sua amica

Telefona per prendere l'appuntamento per l'aborto e le viene richiesto se è sessualmente attiva: "Sessualmente attiva? - risponde - cosa significa? che un giorno mi disattiverò o è uno stato permanente".
Va poi a parlare con il suo amico per metterlo al corrente. Lui sta uscendo per andare a correre e la trova davanti a casa seduta in poltrona (quella su cui avevano fatto all'amore).
Gli comunica che è aspetta un bambino. Lui imbarazzato le chiede cosa accadrà adesso, lei disinvolta gli risponde: "Ad educazione sessuale dicevano che la gravidanza porta generalmente ad un neonato", poi per rassicurarlo gli dice che non ha intenzione di tenerlo.
Forse la prima domanda che ci facciamo è: se hanno fatto educazione sessuale come mai non hanno preso le dovute precauzioni? Ci sembrerà assurdo, ma vi assicuro non lo è. Una mia amica, insegnante di scienze faceva tutti gli anni educazione sessuale ai ragazzi, la viveva quasi come una missione. Cosa le è successo? Proprio sua figlia è rimasta incinta, non aveva 16 anni, ma diciassette e lei ci è rimasta molto male. Detto questo poi si è rimboccata le maniche perchè la figlia ha voluto tenerlo il bambino e lei è diventata molto presto nonna.
Juno quindi è una delle tante ragazze che rimangono incinte a questa età anche nella civilissima America.




Quando, però, va per abortire non se la sente e decide, invece, di dare il bambino in adozione.

Comunica all'amica la sua decisione e insieme guardano sul giornale gli annunci di coppie che desiderano un bambino. Ne leggono alcuni fino a quando non trovano quella che piace a Juno:


"Erano e sono belli anche in bianco e nero" dice soddisfatta.


La vita trascorre come sempre. Va a scuola, incontra i suoi compagni, lavora in gruppo con Bleeker.

Viene, però, l'ora di dirlo ai suoi genitori.
Suo padre (J. K. Simmons) è specializzato in riscaldamento e aria condizionata. La mamma è divorziata e vive in una riserva indiana con un nuovo marito e con tre figli "di rimpiazzo". La sua matrigna (Allison Janney) è “fissata persa” per i suoi cani, ma è una brava persona e le vuole bene.




"Non so come spiattellarvela"
"Tesoro, sei stata espulsa dalla scuola?"
chiede la matrigna
"Ti serve una grossa somma, un assistente legale?" domanda il padre
"Non sto chiedendo niente, eccetto un po’ di pietà. Tipo sarebbe molto bello se non mi picchiaste".

"Hai investito qualcuno con la macchina?" la tensione diventa sempre più palpabile.
"Penso che sia meglio che lo dici e basta" interrompe decisa l'amica.

"Sono incinta" Ecco fatto, l'ha detto!


Silenzio, i due genitori rimangono senza parole ed è visibile l'irrigidimento di tutto il corpo.
Poi la matrigna rompe il ghiaccio:
"Non sapevo che tu fossi sessualmente attiva".
"Chi è il ragazzino?" domanda il padre.
"Il bambino? Ancora non lo conosco bene…" (...)
"Credevo fossi il tipo di ragazza che si ferma in tempo" le confessa il padre.
Lei tace e il suo sguardo si fa malinconico: “Non so che tipo di ragazza sono veramente”.
Quello che sa con certezza è che non si sente ancora pronta a fare la mamma.
I genitori non si aspettavano una notiza di questo genere (capita spesso che cadano dalle nuvole), ma, buon viso a cattivo gioco, accettano di darle una mano. La matrigna si occuperà della sua salute, il padre l'accompagnerà dai coniugi con cui Juno si è già messa in contatto.

Intanto Vanessa Loring (Jennifer Garner), la futura madre adottiva, sta preparando la casa in attesa della visita della ragazza.

Sarà lei ad accoglierli alla porta, l'avvocato e il marito Mark (Jennifer Garner) li aspettano in casa. Il colloquio procede a meraviglia. A semplificare ogni cosa è la ragazza che anticipa ogni domanda con la freschezza di chi non conosce ancora il labirinti tortuosi del pensiero adulto.
"A che punto sei?" le chiede l'avvocato
"Sono al terzo anno" risponde tutta convinta Juno.

Vanessa le chiede se ha pensato ad un compenso per il bambino e lei risponde scandalizzata dalla richiesta:
"Voglio solo che il bambino stia con persone che gli vogliono bene, che siano bravi genitori, capito? Io non sono preparata proprio per niente a fare la mamma".
Allora Vanessa le chiede: "Quanto diresti che sei sicura a darlo in adozione?"
Lei risponde "Al 104%. Se potessi ve lo scodellerei subito qua, ma dobbiamo farlo diventare un po’ più carino, adesso somiglia un po' ad un gamberetto".
Vanessa è davvero al settimo cielo e la sua felicità è visibile .


Le giornate passano normalmente e Juno fa la sua prima ecografia. L'accompagna la fedele amica e la matrigna che commossa segue tutte le descrizioni del feto.
Juno non vuole sapere il sesso, non vuole rovinare la sorpresa a Mark e Vanessa. Il tecnico di laboratorio capisce che vuole dare in adozione il bambino ed esclama:
" Grazie al cielo!" "Perchè grazie al cielo?" le domanda la matrigna
"E' una cosa malsana che una ragazzina di sedici anni cresca il bambino". "Io non sono una cosa malsana" risponde Juno.
Arrabbiata la matrigna chiede alla donna: "Lei che lavoro fa?" "Il tecnico ecografo" "Io faccio il tecnico delle unghie quindi forse è meglio se restiamo nel nostro campo".
E in questo modo la zittisce.

Intanto Vanessa e Mark preparano la stanza del bambino.



Juno va a trovare il suo amico Bleeker. Sa che la mamma non è contenta che suo figlio la frequesti, ma non è lei che la potrà fermare. Qualcosa è cambiato tra loro due e lei sente la mancanza delle giornate passate in modo spensierato. Lui gli dice che avrebbero potuto, alla fine di tutto, tornare a stare insieme, ma lei stupita gli chiede "Perchè noi stavamo insieme?".


Va poi a far vedere l'ecografia a Vanessa e Mark. Vanessa non c'è e Juno passa un po' di tempo con Mark. Lui è un musicista che non ha sfondato e compone ora musiche per spot pubblicitari. Suonano insieme la chitarra, lui gli fa sentire delle canzoni e vedere la sua collezione di DVD horror. Hanno interessi in comune e a lei sembra di aver trovato un amico in lui.
Arriva Vanessa a cui mostra l'ecografia, lei la guarda e sempre di più desidera che arrivi il giorno in cui potrà finalmente abbracciare il bambino.


Un giorno, con Leah al centro commerciale, Juno vede Vanessa giocare con una bambina, e percepisce chiaramente in lei un vero desiderio di maternità, impressione che si rafforza poco dopo quando la incontra e le fa sentire il bambino scalciare nella pancia.


Più la pancia cresce più Juno comincia a sentirsi isolata: comincia a notare gli sguardi indiscreti dei compagni e della gente, sopporta le prese in giro e gli ingombranti chili in più sono un peso sempre difficile da portarsi dietro. Quando passa in corridoio si apre un varco tra i suoi compagni e la sua esuberanza e sfrontatezza iniziali cominciano a lasciare il posto ad una Juno più fragile, vulnerabile e infinitamente dolce.


Quando poi scopre che Bleeker ha invitato al ballo di fine anno un'altra ragazza si arrabbia, ma non vuole ammettere di essere gelosa. Ne nasce una discussione accesa da cui la ragazza uscirà più triste e sola: "Sono un pianeta!", "mi dicono che sono Junonica!", urla all'impacciato Bleeker piena di rabbia.



Andrà allora a casa da Mark con cui sente di intendersi. Mark le confessa che sta per lasciare Vanessa e gli fa capire che forse avrebbe potuto nascere qualcosa tra loro due. Juno si sente persa e si arrabbia:
"No, tu non la puoi lasciare"
"Perchè no?"
"Per una vagonata di no!"
"E allora perchè sei qui?"
"Mi piace essere un pezzo di arredamento di questa casa".

Gli dice che lui non si sforza abbastanza, che se ha amato Vanessa una volta, può tornare ad amarla ancora. E, quando arriva Vanessa e lui le comunicherà la sua decisione, Juno scapperà in lacrime da quella casa. Deciderà però di lasciare il figlio lo stesso a Vanessa.
Juno capisce allora cosa sta cercando veramente: desidera solo rapporti umani onesti e profondi e possibilmente duraturi.
"Non mi rendo conto di quanto desidero stare a casa mia fino a quando non vado in un posto diverso per un po'"
A casa trova il padre che la vede turbata e gli chiede cosa ha
"Sto perdendo fiducia nell’umanità" gli dice.
"Puoi restringere il campo?"
"Vorrei sapere se due persone possono stare insieme felici per sempre"
"Non è facile, questo è sicuro ed io non ho il miglior curriculum del mondo. Ma io sto da dieci anni con la tua matrigna e posso essere fiero di dire che siamo felici. Quello che ti consiglio è di trovare una persona che ti ama per quello che sei, buonumore, cattivo umore..."

Ora sa da chi andare, chi è quella persona che gli ha indicato suo padre.

Alla fine il bambino nascerà, e avrà tutto l' amore che gli spetta, sia pure di un solo genitore.

L' ancora bambina Juno avrà tutto il tempo per crescere.


Il film è un intelligente e divertente racconto di un viaggio dall' immaturità alla responsabilità, alla presa di coscienza. Parla di adolescenti con grazia e realismo, parla di aborto e gravidanza precoce senza facili moralismi o posizioni ideologiche.


Juno non è un film nè pro nè contro l'aborto. È un film costruito soprattutto per divertire senza aver la pretesa di voler dire per forza qualcosa di importante. Le battute brillanti e la simpatia degli interpreti concorrono a realizzare un film simpatico e piacevole, che scorre via leggero.
Molto merito va anche alla sceneggiatrice esordiente Diablo Cody e al regista Jason Reitman, figlio del grande Ivan, che aveva esordito con “Thank You for Smoking”

5 commenti:

Solimano ha detto...

Questo film -che non ho ancora visto- sta ottenendo un enorme successo nel mondo.
In questo momento, mentre scrivo il commento, i votanti IMDb sono 124.926, un numero altissimo, chissà dove arriveranno.

E' interessnte vedere come cambia il gradimento per fascia d'età:

sotto i 18 anni: 8.3
18-29 anni: 8.0
30-44 anni: 7.8
oltre i 45 anni: 7.4

Interessante anche vedere la differenza per sesso:

femmine: 9.3
maschi: 7.9
(le femmine che votano sonon meno di un terzo dei maschi, quindi un po' più del solito).

Tutti ne parlano bene con una unanimità sospetta. L'Osservatore Romano ha pubblicato una critica furbissima, scritta da una donna, sicuramente l'ateo-devoto Giuliano Ferrara ne parlerà bene.

Io non la vedo, una ragazza di 16 anni che voglia condurre a termine la gravidanza per far allevare il figlio da altri. La vedo spaventata, che non sa cosa fare, che cerca appoggio e tendenzialmente disposta all'aborto, salvo poi pentirsene anni dopo.

Il Vaticano non parla di due argomenti scomodi: la sua assurda battaglia contro il profilattico e tutto ciò che in qualche modo limiti le nascite, e il discorso dell'obiezione di coscienza dei medici, che qui in Lombardia è più che altro un'obiezione di carriera.

L'aborto è un dramma, non una libertà, ma per il mantenimento della legge bisogna battersi, perché diciamolo, dove si va a finire, senza la legge: comodità da piccolo problema per chi ha soldi (era così, prima che ci fosse la legge) e rischio per chi non li ha. E la decisione seve essere della donna: consigli, non ingerenze o ricatti.
Consiglio di guardare il film "Il segreto di Vera Drake" di Mike Leigh (che è qui nel blog) e cercherò di vedere "Un affaire de femmes" di Claude Chabrol con Isabelle Huppert.
Sul tema dell'aborto sono stati fatti quasi 400 film, molti di più di quel che credevo.

grazie Giulia e saludos
Solimano

Anonimo ha detto...

Solimano, questo film è gradevole, simpatico, ben recitato eben condotto: nulla di più, nulla di meno, non molto credibile nella realtà. Diffcile che una ragazza sappia prendere decisioni così, anche se alcune che ho conosciute sono più decise di quanto penseremmo. Nelle interviste riportate dalla sceneggiatrice non c'era nessun intento moralistico e io non ho voluto vedercelo, tanto meno ideologico alla Ferrara. Se poi viene strumentalizzato, questo è un problema di chi lo fa. Ma allora bisogna dirla tutta: è vero che non ricorre all'aborto, ma alle spalle c'è una donna che abbandona la figlia, una coppia sposata in seconde nozze, il sesso fatto senza essere sposati, la decisione presa dalla ragazza in tutta autonomia... questo per dire che c'è un po' di tutto.
Prendiamolo come un film e basta: Io mi rifiuto di politicizzare tutto: problema di destra e di sinistra.

Silvia ha detto...

Ma questo non fu il film propaganda di Giuliano Ferrara? Non l'ho visto. Ci credo che sia piacevole e se mi capiterà di noleggiarlo lo farò volentieri. Anzi nei prox giorni andrò a vedere in videoteca.

Però sono d'accordo con Solimano.
Ufff ha sempre ragione!(quasi:))

Io non riesco a vedere la gravidanza in modo "leggero", come non credo che una ragazzina riesca a contemplare l'adozione e tutto ciò che ne consegue.
Però mi pare di capire da come l'hai raccontato Giulia, che ci siano alcuni passaggi di grande ironia e anche spunti di riflessione. Uno spaccato realistico di uno sguardo dal di dentro di una generazione che avrebbe tutti gli strimenti per non incappare in certi errori, ma che di fronte alle grandi svolte della vita, se non accompagnata per mano, di tutti questi strumenti non sa che farsene. Lo gaurderò.

giulia ha detto...

Silvia, c'è un articolo su Repubblica dell'Aspesi che contraddice Ferrara. Io personalmente non sono riuscita a vedere questo film in questa chiave. Mi sembra strumentale voler sempre leggere ogni racconto o in modo o in altro se non è un film dichiaratamente politco, quindi non ho voluto per questo motivo parlare di questa polemica che è tutta esterna e non appartiene a chi l'ha fatto.

E' un film carino, divertente e ironico. Piacevole. Non guardarlo con gli occhi di Ferrara...

Silvia ha detto...

Giurin giurello che non lo farò:)
Un motivo per cui ancora non l'ho guardato è questo. Dalle cose che scatenano grandi polemiche preferisco starne alla larga e prenderle in considerazione quando la polvere è sedimentata. Penso così di guardare alle cose con più obiettività.
Nel periodo Ferrara ero avvelenata. Con lui. Non l'avrei guardato serenamente.
Ti dirò.